Terni, illustrato il bilancio di previsione del Comune. Le opposizioni: “Certificato il fallimento”

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Vittorio Piacenti D'UbaldiL’assessore Vittorio Piacenti d’Ubaldi ha illustrato oggi in Consiglio Comunale il bilancio di previsione, una manovra da 427 milioni di euro di entrate e altrettanti di spese. “Si tratta – ha detto Piacenti D’Ubaldi – del primo bilancio triennale collegato con il Dup, il Documento Unico di programmazione. E’, senza dubbio, un bilancio difficile come per tutti i Comuni italiani, a valle di una crisi di Paese che ha investito in maniera pesantissima gli enti locali con tagli ai trasferimenti delle risorse che sono arrivati fino al 40%. In questa situazione il Comune di Terni ha mantenuto invariata la pressione fiscale, addirittura con una leggera riduzione sulla detrazione Irpef. Il nostro grande sforzo ora è quello di mantenere la qualità dei servizi ai cittadini- I documenti di bilancio – ha spiegato ancora Piacenti – contengono le principali linee d’intervento per far uscire l’Ente dalle difficoltà finanziarie in cui si trova, innanzitutto attraverso la rivisitazione della struttura della spesa, attraverso cioè la razionalizzione delle spese per le mense, i servizi educativi, i trasporti, il personale. Tutto ciò per rendere più equilibrata la parte delle spese, a fronte di entrate non modificabili. Il 2016, in ogni caso, rappresenta l’anno centrale che impone all’amministrazione comunale scelte chiare, decise e definitive: non si può più tergiversare: o si fanno le riforme, oppure il percorso diventa complicatissimo. La sfida è dunque quella di trovare soluzioni strutturali per rendere sostenibile il bilancio del Comune”. Duri attacchi da parte dell’opposizione.

ENRICO MELASECCHE (I Love Terni)–  “Il bilancio consuntivo 2015 ed il preventivo 2016 – che si basa come è ovvio sul primo – costituiscono la prova di un fallimento drammatico di diciassette anni di governo della sinistra basati su errori gravi e su scelte irresponsabili: una Caporetto a tutto campo. Terni  è una città alla quale sono state prosciugate energie vitali, in cui non un solo progetto intelligente è stato portato a termine. La tutela manu militari di interessi di parte è stato l’obiettivo costante dei due sindaci ed hanno svuotato Terni facendole perdere attrattività per giovani ed imprese. L’unica speranza è quella di chiudere più velocemente possibile questo ciclo mandando a casa coloro che sono stati capaci del disastro. Ripeto un dato emblematico: il disavanzo finalmente emerso di quasi 60.000.000 di euro rappresenta una pietra pesantissima al collo di una comunità che deve fare i conti con la crisi nella crisi. Lustri di “negazionismo ambientale” e di “negazionismo economico-finanziario” hanno portato ai risultati che vediamo con gravissime le responsabilità politiche di questa classe dirigente che ha subito il giogo del PD regionale e non è stata in grado di aprire con il Governo nazionale un confronto positivo. Come sta accadendo in altre città italiane solo un’alternanza nella guida di Palazzo Spada potrà dare qualche speranza. Nè le soluzioni prospettate, dalla svendita dei gioielli di famiglia al prepensionamento di pacchi di dipendenti, senza una logica programmatica e tutto in una confusione indicibile, appaiono credibili e risolutive”.  “Il giudizio pertanto – ha concluso Melasecche – è negativo e durissimo. Terni ha bisogno come l’aria che respiriamo di una seconda primavera, dopo quella esaltante che con Ciaurro tornò a dare speranza e voglia di rinascita, morale ed economica”.

MARCO CECCONI (FdI)–  “I tanto sbandierati incassi che il Comune di Terni sosteneva di dover introitare da parte di Telecom per la ‘faccenda-Socrate’ non sono mai esistiti, tant’è vero che nel bilancio di previsione 2016 non figurano più. Inoltre la palazzina di Piazza Tacito, ex foresteria delle Acciaierie – proprio quella dalla cui vendita, nel bilancio di previsione dell’anno scorso, Palazzo Spada vagheggiava di ricavare cifre peraltro inaudite – adesso diventa un “bene inalienabile”. “Come volevasi dimostrare – sostiene Cecconi – le entrate/Telecom erano del tutto fittizie: ed infatti, nel contenzioso in essere con la società di telefonia, per il Comune di Terni è arrivata l’ennesima secca bocciatura. Più gravi, se possibile, gli sviluppi – anzi, le involuzioni – della questione legata all’ex foresteria: sulla quale da mesi il Tribunale ha iscritto ipoteca a garanzia di un debito conclamato del Comune nei confronti di un fornitore. Anziché saldare il debito, cancellare l’ipoteca, rientrare nel pieno possesso del bene, com’è che adesso l’amministrazione spera di bypassare l’espropriazione dell’immobile e la vendita all’incanto? Dichiarandone unilateralmente l’invendibilità –  con un emendamento di giunta al piano delle alienazioni –  confidando magari in un improbabile e alquanto surreale effetto retroattivo di una simile enormità.Stiamo parlando, tra Telecom e palazzina, di una decina di milioni – falsi – sull’ipotesi dei quali la giunta aveva cercato di darci a bere, l’anno scorso, di chiudere il bilancio in pareggio. Stiamo parlando di meschini giochi di prestigio, dal trucco fin troppo facile e scoperto. Giochi di prestigio: ai quali l’Amministrazione-Di Girolamo evidentemente non sa rinunciare, se è vero come è vero che adesso pretende di sottrarre al Tribunale la palazzina di Piazza Tacito quasi fosse un bene UNESCO, quando invece proprio non lo è. Giochi di prestigio sempre più a rischio: come quelli sui quali è costruito anche il bilancio di previsione 2016”.

FRANCESCO FERRANTI (FI) – “Questa manovra previsionale chiarisce inequivocabilmente il fallimento del Pd e di questa giunta. Ufficializzando il debito di 3,5 milioni nel previsionale lo stesso assessore Piacenti ha dichiarato che si potrà spendere solo ciò che è strettamente previsto dalla legge: ciò significa ancora meno investimenti in progettualità di crescita e sviluppo e sempre maggior degrado urbano e crisi economica”. “Dopo anni ed anni nei quali chiediamo al Pd di tagliare sprechi e spese clientelari – ha continuato Francesco Ferranti – si è giunti al capolinea ed ora si vogliono privatizzare le partecipate e si tagliano fondi ad eccellenze come il Briccialdi. Il gruppo di Forza Italia, puntualmente, si oppone a questa manovra votando contro”.

THOMAS DE LUCA (M5S) – “Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle – ha detto invece Thomas De Luca – non presenterà emendamenti al bilancio di previsione 2016. Appare ad oggi vano anche il pur minimo tentativo di dialogo con una Giunta oramai sull’orlo di una crisi di nervi, chiusa a riccio, il cui unico interesse è quello di preservare se stessa e le proprie poltrone, e soprattutto quello di rattoppare nei modi più stravaganti e creativi i buchi creati in anni di mala gestione. Una Giunta espressione di una maggioranza che è stata in grado di bocciare 29 emendamenti al DUP presentati dal Movimento 5 Stelle. Essendo il DUP un documento funzionale al bilancio, abbiamo già avuto conferma del fatto che questa amministrazione non è affatto interessata a discutere di proposte e programmi, ma ha l’unico obiettivo di relegare il Consiglio al ruolo di mero passacarte. Un consiglio comunale completamente esautorato da chi pianifica le proprie scelte altrove, nei tavoli chiusi ai cittadini, ma aperti alle lobby amiche, e poi si presenta nell’assise comunale solo per una fastidiosa ratifica. Il Movimento 5 Stelle Terni continuerà le proprie battaglie e aumenterà i propri sforzi in difesa del patrimonio e dei beni pubblici, continuerà a portare avanti il proprio programma e le proposte, tra i cittadini, mantenendo il fiato sul collo alla Giunta e non mollerà di un centimetro, a maggior ragione in questo periodo storico in cui molti nodi stanno venendo al pettine”.

 

La maggioranza ha presentato due atti di indirizzo.  Il primo del consigliere Francesco Filipponi (Pd) riguarda il tema dell’edilizia scolastica e della manutenzione delle scuole. Con l’atto Filipponi propone che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta “a programmare gli interventi necessari sull’edilizia scolastica e le manutenzioni nelle scuole, secondo quanto previsto nel DUP, considerando le priorità relative alla sicurezza e alla maggiore domanda nei quartieri in espansione”. Si chiede inoltre di procedere “alla predisposizione degli atti necessari alla partecipazione ad eventuali bandi di settore, per l’edilizia scolastica”; di verificare la fattibilità del nuovo edificio scolastico di Gabelletta-Campomaggiore previsto nel piano triennale delle opere pubbliche 2016/18, anche attraverso la verifica di eventuali manifestazioni di interesse”. Infine si chiede di programmare fondi e di aggiornare le priorità rispetto alle necessità dell’edificio della scuola primaria di Gabelletta, in particolare per il consolidamento e la riqualificazione del piano seminterrato”.

Il secondo atto d’indirizzo è stato presentato dal presidente del gruppo consiliare del Pd Andrea Cavicchioli e sottoscritto anche dagli altri presidenti dei gruppi della maggioranza, Chiappini, Ricci e Bencivenga. Si tratta – come ha spiegato in aula Cavicchioli – di un atto che accompagna il bilancio di previsione 2016-2018 e formula una serie di indicazioni politiche ed operative per il sindaco e la giunta sui rapporti con la Regione e con la Fondazione Carit su temi specifici per lo sviluppo locale e per l’assetto della città.

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