Terni, inceneritore Biomassa, assessore: “Il Comune non cambia linea, ora approfondiremo”

L’inceneritore Biomassa ha ricevuto il parere positivo dell’Arpa per riprendere l’attività. Ora la palla passa al Comune di Terni che spiega di non aver cambiato linea dopo l’ordinanza che aveva temporaneamente spento l’impianto di Maratta. Nelle parole dell’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti è già però disegnato lo scenario nel quale il Comune si ritroverà “costretto a prendere atto del quadro autorizzatorio”.

Non solo, l’assessore all’Ambiente parla di “una situazione identica a tutti gli altri comuni che nel loro territorio hanno impianti simili e che pure hanno dovuto prendere atto dei percorsi autorizzativi in materia”. Viene quasi da chiedersi se gli inceneritori di Terni non siano spuntati nottetempo dal terreno e gli amministratori locali se li siano ritrovati tra i piedi. Le cose ovviamente sono andate diversamente: gli impianti di Maratta hanno ricevuto di volta in volta una serie di autorizzazioni da parte degli Enti preposti. Nel caso specifico, l’autorizzazione di durata decennale, è stata tra l’altro concessa nel 2009 dalla provincia di Terni guidata dal Partito Democratico.

LA POSIZIONE DEL COMUNE Da Palazzo Spada fanno sapere che “l’Amministrazione al momento, prende atto delle dichiarazioni delle apicalità delle procedure, Arpa Umbria per quanto attiene ai controlli e Regione dell’Umbria relativamente alle autorizzazioni ma indice una serie di incontri di approfondimento in materia”.

L’ASSESSORE L’assessore all’Ambiente Giacchetti scrive in una nota: “Già da domani daremo luogo ad una serie di approfondimenti tecnici, alla presenza del Sindaco e dei tecnici e dirigenti comunali al fine di verificare l’esistenza di margini di azione e dar luogo, laddove possibile, a provvedimenti diversi rispetto alla linea adottata dagli organi competenti. Se, nel corso degli approfondimenti e del monitoraggio emergeranno i presupposti, adotteremo tutte le misure necessarie, come abbiamo già fatto lo scorso maggio, per continuare il fermo dell’impianto. In caso contrario, saremo costretti a prendere atto del quadro autorizzatorio e della normativa vigente che individua le concessioni in altri soggetti diversi dal Comune. Una situazione identica a tutti gli altri comuni che nel loro territorio hanno impianti simili e che pure hanno dovuto prendere atto dei percorsi autorizzativi in materia.

La nostra linea non cambia, riteniamo che la salute della comunità sia elemento prioritario, lavoreremo costantemente sul fronte della tutela della nostra città. Il nostro pensiero e operato è emerso gia in maniera chiara nell’ambito della conferenza di servizi per il nuovo titolo autorizzativo (autorizzazione integrata ambientale) dove abbiamo fatto presente il nostro parere negativo, anche tenendo conto dell’espressione della giunta e del consiglio comunale”.

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