Terni, inceneritore Biomassa ottiene autorizzazione: potrà bruciare per 10 anni

L’inceneritore TerniBiomassa ha ricevuto l’autorizzazione l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) dalla Regione Umbria: questo significa che potrà bruciare per i prossimi 10 anni, fino al 2017. Un esito che era nell’aria ma che arriva dopo un iter costellato di prese di posizione contrarie all’incenerimento. Parole di contrarietà, a cominciare da quelle del sindaco di Terni, che non hanno trovato alcun riscontro concreto.

Ora c’è chi promette battaglia, a cominciare dal Comitato No Inceneritori che chiama la città a rispondere con una manifestazione in programma per sabato prossimo e lancia la raccolta fondi per ricorrere al Tar.

NO INC Il comunicato del Comitato No Inceneritori Terni:

“Come prevedibile Ternibiomassa è stato autorizzato definitivamente. La Regione Umbria, trincerata dietro i tecnicismi normativi non ha avuto il coraggio di fermare l’ennesimo impianto inquinante nella Conca malgrado anni e anni di mobilitazioni e iniziative cittadine; malgrado le evidenze dello Studio Sentieri, malgrado la consapevolezza generale di uno stato ambientale assolutamente compromesso.

Il Comune di Terni, nelle vesti del suo Sindaco/Medico, ha sostanzialmente dato vita ad una messa in scena annunciando lo scorso anno il proprio parere negativo, facendo presagire la reale possibilità anche guiridica di arrivare al diniego dell’autorizzazione. E invece si è scoperto che il Sindaco/medico non ha prodotto alcun parere tecnico, la stessa Regione lo ha smentito. Per no parlare della ASL, costretta dalla mobilitazione popolare a presentarsi per la prima volta in venti anni ad una conferenza dei servizi con un proprio documento; che nella fattispecie non ha influito minimamente nel procedimento.

Ebbene sabato sarà la manifestazione dell’indignazione ma anche la dimostrazione che non ci fermeremo. Lanceremo la raccolta fondi per il ricorso al TAR a cui inziamo a lavorare con i nostri legali già da oggi.

Che dire? Per Regione, Comune, ASL e ARPA a Terni è possibile tutto. E’ possibile concentrare decine di camini industriali, due inceneritori inutili e chissà cos’altro ancora. Del resto il segnale che viene lanciato è semplice: avanti inquinatori, c’è posto per tutti. E’ possibile che un inceneritore, Ternibiomassa, venga autorizzato malgrado otto persone della società siano indagati per reati commmessi nell’esercizio dell’impianto, malgrado il conflitto di interesse tra personale Arpa e consulenti dell’impresa.

Lo sgomento è molto, ma proprio per questo dobbiamo trasformare rabbia e frustrazione in nuove iniziative. Sabato 25 sarà un nuovo inizio della battaglia NO INC”.

M5S Il comunicato del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati:

“Non una parola ha speso sin dall’inizio del nostro dramma; adesso ci dona un altro inceneritore fino al 2027 almeno. Questo è il film dell’orrore che abbiamo visto girare dalla presidente di Regione.

Naturalmente costei non mette l’impianto dentro casa sua, ma lo riserva a Terni, la città-fogna dell’Umbria, buco nero dove tutto può finire, trattata peggio di alcune realtà del Terzo Mondo.

A nulla è servito occupare Palazzo Cesaroni; a nulla è servito rilevare le criticità dell’iter amministrativo, né è servito ascoltare i rilievi preoccupati di tecnici e sanitari.

Zero rispetto per un territorio –quello ternano-narnese- già compromesso a livello ambientale e sanitario.

Zero rispetto del Consiglio Regionale che, pur svuotato di significato da tempo, è stato offensivamente scavalcato, perché si sarebbe espresso collegialmente in seduta tra sole 72 ore.

Avanti, invece, con le multinazionali di rapina e morte.

Ci si è prontamente messi a tappetino verso un gruppo industriale amico di alcuni capi partito, latore di un progetto che non ha minima valenza produttiva, foriero di nuovi danni ambientali e sanitari, bruciando plastiche e altro, utile solo ad accaparrare impropriamente incentivi pubblici.

A questo punto la città dovrà rispondere con forza, partecipando in massa alla manifestazione di sabato pomeriggio, 25 marzo. E’ altresì evidente che, da un lato, metteremo in campo manifestazioni di disobbedienza civile, mentre, dall’altro, ci si rivolgerà al giudice amministrativo per richiamare quel buon senso e ottenere quella giustizia finora negate alla città di Terni.

Quanto alla Regione Umbria e alle altre istituzioni territoriali, è evidente che esse ormai sono totalmente screditate e delegittimate grazie anche a questo ennesimo schifo, operato da nullità strapagate che è d’obbligo espungere dalla società civile e politica”.

SINISTRA ITALIANA Il comunicato di Sinistra Italiana Terni:

“Nessuno si stupirà di piu di tanto del’l’autorizzazione integrata ambientale concessa a Terni Biomassa dalla Regione. Anche perché già nei giorni scorsi il verdetto era stato già ampiamente anticipato. La Città risponderà con la manifestazione organizzata dal comitato no inceneritori per sabato 25 marzo.

Quello che continua a stupire è la mancanza di progettualità da parte delle istituzioni locali sulla situazione ambientale di Terni: dal traffico alle industrie. Ribadiamo  che da parte dell’Amministrazione comunale e della Regione vada attuata una scelta radicale: accompagnare, i soggetti  proprietari alla chiusura degli impianti di incenerimento ed al contestuale reindirizzo della loro presenza imprenditoriale in altri settori, ad esempio nella filiera del recupero e del riuso, dando vita ad attività che riutilizzano i rifiuti per la realizzazione di nuovi beni”.

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