Terni, iniziato processo a Brega per peculato e concussione. Il Comune non si costituisce parte civile

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tribunale-terniSi è aperto oggi al tribunale di Terni il processo a carico dell’ex assessore comunale (e ora presidente del Consiglio regionale) Eros Brega scaturito dall’indagine sulle presunte irregolarità relative alla gestione dei fondi degli Eventi Valentiniani tra il 2001 e il 2007. In quel periodo Brega era stato anche presidente dell’omonima associazione. Nel rito immediato deve rispondere delle accuse di peculato, concussione e falso ideologico.

Nel corso dell’udienza il collegio presieduto da Massimo Zanetti ha ammesso la deposizioni di dieci testimoni indicati dall’accusa, con l’accordo della difesa, e di un perito di parte. Su richiesta del difensore di Brega, l’avvocato Manlio Morcella, è stato individuato un calendario di udienze. Si tornerà in aula l’8 ottobre, il 29 ottobre, il 5 novembre e il 19 novembre.

Nessuno si è invece costituito parte civile, nemmeno il Comune di Terni. Nei giorni scorsi, secondo alcune indiscrezioni, l’orientamento dell’amministrazione comunale era diverso. Come nel processo all’ex sindaco Paolo Raffaelli, anche questa volta la scelta è stata invece di non costituirsi parte civile. Il Comune di Terni aveva anche riconosciuto 260 mila euro di debiti fuori bilancio generati dalle vicende degli Eventi Valentiniani (qui l’articolo) in qualche modo giustificando quindi anche le risorse che per l’accusa sono invece al centro del reato di peculato.

Secondo le accuse del pm Elisabetta Massini che ha condotto le indagini, Brega avrebbe sottratto circa 200mila euro (da qui l’accusa di peculato). L’accusa di concussione è invece relativa a due diversi episodi. Il primo: per la Procura, Brega durante una visita istituzionale nel carcere di Terni avrebbe fatto pressioni su un ufficiale delle guardie carcerarie per permettergli di avere un colloquio con l’ex direttore di Confcommercio Terni, Leandro Porcacchia. Proprio dall’arresto di Porcacchia (che poi ha patteggiato per l’accusa di corruzione) avevano infatti preso corpo le indagini su Brega. Il secondo episodio: Brega avrebbe invitato un imprenditore (che era sotto indagini della guardia di finanza) a versare fondi per la sua campagna elettorale alle elezioni regionali così da evitare ulteriori controlli contabili.

Brega si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, rivendicando la correttezza del proprio comportamento. Per il suo legale “l’accelerazione nel calendario delle udienze dimostra sensibilità da parte del tribunale”. L’avvocato Morcella esprime infatti soddisfazione per il fatto che i giudici “abbiano recepito l’esigenza di celerità del procedimento. Brega è un uomo pubblico di primo livello – spiega Morcella – e sta subendo una sorta di ostracismo coatto determinato dalla pendenza di questo procedimento”.

In merito alle accuse mosse dalla procura a Brega, il difensore di Brega torna a sottolineare che per verificare i presunti ammanchi nei conti dell’associazione Eventi Valentiniani sono state necessarie “tre consulenze contabili, poi risolte in un chiarimento fornito dall’ultima, la sola che ha potuto disporre dell’intera documentazione che sino a quel momento, per più di un anno, era andata smarrita”.

Rispetto alle iniziali contestazioni dalle quali si è mossa l’indagine – oltre 300 mila euro di ammanco -, sempre secondo l’avvocato, la cifra sarebbe scesa a circa 6 mila euro. “Il che sta a significare – ha concluso Morcella – che ci sarebbe stato un ammanco di circa mille euro per ognuno dei sei o sette anni oggetto di indagine”.

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