Terni, intervista a Vinyasa, il rap anti-inceneritore, l’incontro con il sindaco e la “censura”

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Edoardo Fucile - VynasiaEdoardo Fucile, in arte Vinyasa, 24 anni, di Terni, laureando in lingue straniere. Con una canzone rap in dialetto ternano, in una manciata di settimane ha raggiunto la notorietà in città. Il suo secondo pezzo, contro l’inceneritore, ha sollevato un mezzo caso politico. Gira con un vecchio Nokia che non ha app, non si connette ad internet e non ha nulla di “smart”. Perché, spiega, “quando sono fuori casa non voglio restare incollato allo schermo del telefono. Uno smartphone ce l’ho, ma lo lascio a casa”.

Cosa significa Vinyasa?

E’ una parola che viene dal sanscrito e rappresenta il processo di cambiamento delle cose.

Come hai avuto lo spunto di questa parola?

Studio lingue straniere, ho incontrato questa parola in alcuni esami nei quali ho avuto a che fare con il sanscrito e questa parola mi suonava bene. Poi pratico anche lo yoga vinyasa e così ho voluto unire lo stile del rap con i contenuti di questa disciplina: la filosofia orientale che c’è dietro e l’aspetto spirituale.

Com’è nato il tormentone ternano “A pippa de coccu”?

Con un amico campano dell’università stavamo scrivendo una canzone in dialetto napoletano, per gioco ho provato ad aggiungere una strofa in ternano ed ho visto che le persone che l’ascoltavano ridevano divertiti anche se non ne capivano il significato. Così ho pensato che se era divertente anche per chi non comprendeva il dialetto ternano, sarebbe potuto piacere ancora di più ai miei concittadini.

Ora ti capita di essere riconosciuto in città?

Sì, parecchi giovani mi riconoscono, anche se i video sono stati visti per lo più da persone adulte.

E che effetto ti fa?

Beh un po’ di imbarazzo perché sono una persona timida e riservata ma mi fa anche piacere essere apprezzato per la musica.

Come hai preso le voci di una possibile querela per via del passaggio della canzone sull’arresto del sindaco per “le bustarelle”?

Ho pensato fin dall’inizio che fosse una voce gonfiata. Poi sono stato contattato dallo staff del sindaco e ad inizio giugno ho incontrato Di Girolamo. Ci siamo parlati ed abbiamo chiarito. Lui ha capito che la parola “bustarelle” serviva per fare la rima ma in effetti non era corretta rispetto alle accuse della magistratura. Alla fine dell’incontro, che è stato molto tranquillo, abbiamo deciso di togliere la parola “bustarelle” dalla canzone.

E’ stato il sindaco a chiederti di rimuovere quella parola o ti sei “autocensurato”?

Ho proposto io la rimozione della parola, quindi in effetti mi sono “autocensurato”. Avrei potuto modificare il testo e ricaricare il video ma avrei perso le visualizzazioni. Così ho semplicemente tagliato la parola “bustarelle”. Nella descrizione del video ho spiegato che di aver dovuto modificare una parte della canzone per motivi legali.

Tu vuoi vivere in questa città?

Sì, voglio vivere in questa città. Andarsene perché ci sono problemi non è la soluzione. E anche se dovessi trasferirmi in un’altra città, continuerei comunque a frequentare Terni. Così nel mio piccolo, parlando delle cose che conosco, cerco di denunciare ciò che non va bene con l’obiettivo di aiutare a migliorare.

Secondo te quali sono i principali problemi di questa città? Oltre all’inceneritore…

L’inquinamento, ma non è solo l’inceneritore che inquina, c’è anche il traffico e c’è anche l’acciaieria che è un problema che andrebbe risolto. Non conoscendo appieno la questione ambientale dell’Ast, nella canzone ho preferito non parlarne ma è qualcosa di cui bisognerebbe comunque occuparsi.

Cos’hai in cantiere? Altre canzoni su Terni?

No, per un po’ lascerò il ternano, magari in futuro tornerò a cantare qualcosa in dialetto. Ora sto lavorando ad un nuovo album rap (in italiano).

Di cosa parleranno le tue nuove canzoni?

Ancora non ho deciso gli argomenti ma sarà di denuncia sociale. Credo che uscirà a fine estate, forse il primo singolo a luglio.

Dove vuole arrivare Vinyasa?

L’ambizione sarebbe quella di essere riconosciuto anche a livello nazionale nell’ambito dell’hip hop. Non cerco la popolarità generale ma apprezzamento per la mia musica, magari dagli addetti ai lavori. E poi mi fa più piacere essere apprezzato per canzoni che sento più mie che per canzoni fatte per gioco, come “A pippa de coccu”.

Le canzoni “leggere” hanno più successo…

Sì, la canzone sull’inceneritore, un tema preoccupante che dovrebbe far riflettere, non ha ricevuto neanche la metà della visualizzazioni di “A pippa de coccu”.

Come mai, secondo te?

Da una parte si ha paura di prendere posizione, per pigrizia non ci si informa nemmeno. E’ più facile divertirsi che pensare ai problemi. Ma non credo che sia un problema specifico di Terni, penso che il disinteresse sia un problema generale della società. D’altra parte io stesso fino a qualche anno fa ero disinteressato alle questioni importanti. Ora voglio dare degli spunti ad altri per riflettere, soprattutto i più giovani. Se quando avevo 15 anni ci fosse stato qualcuno che avesse fatto canzoni su una tematica seria, forse avrei auto un input per riflettere.

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