Terni, Italia Nostra: ”Favori fiscali a multinazionali idroelettrico, regalati 50 milioni di euro”

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galletoL’Umbria come il Lussemburgo: favori fiscali alle multinazionali a discapito di Terni che così ci ha rimesso decine di milioni di euro. E’ Italia Nostra a denunciarlo snocciolando numeri e parlando di uno scandalo dalle dinamiche simili a Luxleaks e ribattezzato quindi Umbrialeaks.

Secondo il vice presidente di Italia Nostra Umbria, Andrea Liberati, negli ultimi 10 anni l’Umbria ha praticamente regalato 50 milioni di euro alle corporation dell’idroelettrico e non è nemmeno chiaro dove siano finiti i circa 35 milioni di euro incassati (probabilmente trattenuti a Perugia).

Il comunicato di Andrea Liberati e la tabella con i relativi numeri:

“Ogni Paese ha i suoi Juncker. Da noi si chiamano Lorenzetti e Marini: anche la piccola Umbria pratica da tempo un evidente dumping fiscale in favore delle grandi corporation, tenendo bassissima la tassazione a esclusivo loro vantaggio, mentre i cittadini comuni godono di trattamento ben diverso.

In questi anni, dopo il Decreto Bersani che, nel 1999, evitò di mandare a gara la concessione sulle centrali di grande derivazione, congelando assurdamente fino al 2029 (!) lo status quo in modo tale da far guadagnare all’Italia l’ennesima procedura di infrazione in sede europea, la Regione Umbria poteva comunque fissare canoni più alti sullo sfruttamento delle acque a fini energetici. L’intera materia fu infatti devoluta alle Regioni che, generalmente, hanno agito in direzione di un legittimo quanto forte incremento del canone. L’Umbria non ha però mosso foglia.

Né i modesti proventi incamerati sinora sono stati restituiti ai territori di riferimento, a partire da Terni, ma anche ai Comuni della Valnerina, a Narni o a Baschi.

Oggi la E.On si accinge a rivendere sul mercato -e con enormi guadagni- la concessione idroelettrica dell’assai appetibile nucleo di Terni. Per quanto ci consta, per tale occasione la Regione –dalle cui (proprie) acque tutto dipende- non ha nemmeno chiesto garanzie in favore dei dipendenti locali di questo colosso dell’energia. E’ normale?

Una scelta però è stata fatta: negli ultimi 10 anni l’Umbria ha deciso letteralmente di regalare tanti denari alle corporation del settore, lasciando –secondo i nostri calcoli- nelle tasche degli operatori stranieri una cifra prossima ai 50 milioni di euro. Se a queste somme aggiungiamo quelle finite correttamente in Regione a mo’ di pagamento canoni sullo stesso periodo –35 milioni di euro circa- effettivamente incassati ma di cui nessuno conosce l’impiego, giungiamo a circa € 85 milioni persi per strada, risorse che invece sarebbero state utili a una prima riqualificazione ambientale di Terni, ad esempio, ma anche alla ristrutturazione delle scuole della provincia o ancora quale leva fiscale in favore dei più deboli.

Il potenziale incasso futuro oltretutto cresce a dismisura, grazie alla sentenza 85/2014 della Corte Costituzionale, secondo cui nulla osta a un diverso calcolo della potenza idroelettrica installata: avremmo così introiti che, per quanto afferisce le competenze regionali, possono crescere fino a circa 20 milioni di euro/anno, contro gli attuali 3,6! Nei prossimi 10 anni l’Umbria potrebbe passare così da 35/36 a 200 milioni di euro circa di incassi da canoni idroelettrici: lo farà o continuerà a spremere i cittadini comuni, dando nulla ai territori?

Umbrialeaks rappresenta un grande scandalo. Scandalo senza fine e che tuttora perdura, come ammesso lunedì I dicembre dall’assessore comunale di Terni, Piacenti D’Ubaldi, in risposta a una precisa interrogazione del consigliere Thomas De Luca (M5S): tra noi una ricca Lussemburgo dunque da tempo festeggia, mentre l’Italia vera fatalmente impoverisce e muore, senza colpe. Senza nemmeno capire perché”.

tabella idroelettrico

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