Terni, la crisi non ferma gli imprenditori stranieri: nel 2012 aumentate le attività di extracomunitari

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fruttivendolo stranieroLa crisi economica colpisce sempre di più gli imprenditori italiani in provincia di Terni, mentre non frena la nascita di nuove imprese gestite da cittadini di nazionalità straniera. E’ quello che emerge dai dati rilasciati dal Registro imprese della Camera di Commercio relativi al 2012. Al 31 dicembre dell’anno scorso erano 2.090 gli stranieri iscritti con cariche in impresa (ossia titolare, socio o amministratore), di cui 1.324 imprenditori extracomunitari. Nello stesso periodo del 2011, erano 2.004 di cui extracomunitari 1.243. Si tratta quindi di una presenza in crescita, che si è rafforzata anche negli anni della crisi: nel 2008, gli imprenditori extracomunitari erano infatti 1.033, 1.130 nel 2009, 1.173 nel 2010.

Analizzando in dettaglio i dati, risulta che l’imprenditoria straniera più florida a Terni è quella albanese. Dei 1.324 imprenditori extracomunitari attivi, 225 provengono infatti dall’Albania, 154 dal Marocco e 96 dalla Cina. Oltre il 65,5% ha un età compresa tra i 30 e i 49 anni (868 su un totale di 1.324). Sempre secondo l’ente camerale, non cambia la “geografia” dell’investimento d’impresa: gli albanesi si “auto impiegano” nelle costruzioni (sono 158 i titolari di cariche), i marocchini nel commercio (115) come i cinesi prevalentemente nella vendita al dettaglio (59) e nelle attività di ristorazione (16). Tra il 2011 e il 2012 i cinesi arrivati in provincia hanno cominciato ad investire anche nelle “attività di servizio alla persona” con sei imprenditori registrati al 31 dicembre scorso, mentre nel 2010 erano ancora del tutto assenti. Dal 2008, inoltre, particolare rilievo sta assumendo la componente straniera proveniente dal Bangladesh e dall’India.

Nella graduatoria dei comuni con principale presenza di imprenditori extracomunitari, infine, dopo Terni (850) si collocano Orvieto (91), Narni (81) e Acquasparta (43). “L’avvio di un’impresa in Italia può rappresentare una scelta alternativa rispetto al lavoro dipendente che non si trova facilmente – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Enrico Cipiccia – questo aspetto è alla base di un fenomeno che si riscontra a livello nazionale e che trova conferma anche nel nostro territorio: una forte concentrazione dell’imprenditoria straniera solo in alcuni settori di attività, dove per lo più non servono ingenti capitali per l’avviamento e caratterizzati da basso livello tecnologico”.

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  • Marco

    Basta fare un giro in centro per vedere… Tanti negozi chiusi …

  • Antonio

    La crisi economica colpisce gli imprenditori Italiani Terni (ma in generale ovunque) per i seguenti semplici motivi:
    -Costruttori (Albanesi o altri): ad essi le varie “super-ditte” ternane subappaltano le “grandi” opere a prezzi stracciati e poco concorrenziali per artigiani e piccoli costruttori che sono costretti o lavorare in nero o a lavorare a perdere o se và bene in pareggio;
    -Commercio: stendiamo un velo pietoso! negozi storici chiusi, e qualche assessore tempo fà vantava che a fronte delle chiusure erano aumentati i negozi aperti! Certo considerando solo tutti i fruttivendoli, comproro e i megastore cinesi aperti nell’ultimo anno non si può non dargli torto; ma allora cosa c’è dietro queste attività che per essere in così grande numero dovrebbero essere fiorenti? dove sono i ricavi? dove vanno? Ci vorrebbe più trasparenza, così come per i negozi “normali” (sia di italiani che non!)

    Terni stà morendo, e nessuno stà facendo nulla!