Terni, la rabbia degli ex dipendenti Basell: ”Ora basta”. Riommi fa il punto della situazione

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RiommiSe ne parla sempre meno, ma i loro problemi sono sempre gli stessi. Alcuni degli ex lavoratori della Basell, a cinque anni dall’inizio della vertenza, sono ancora senza un’occupazione stabile ed oggi sono tornati a far sentire la propria voce. Lo hanno fatto accusando di essere stati abbandonati dalla Regione e dai sindacati.

Questa mattina, in una conferenza stampa, il portavoce Luca Levantesi, ha spiegato che ad oggi una quindicina sono senza lavoro e da mesi non possono più contare sugli ammortizzatori sociali. Inoltre altri 25 ex dipendenti Basell sono con contratti a tempo determinato.

Levantesi ha allora polemicamente chiesto: “Che fine hanno fatto le promesse dell’assessore Riommi riguardo alla copertura per l’intero 2014 con la mobilità in deroga? Che fine hanno fatto tutti i progetti sbandierati che sarebbero stati in grado di riassorbire il personale ex Basell?”.

Secondo gli operai le soluzioni ci sarebbero, visto che “sul territorio c’è ancora qualche azienda nel settore chimico disponibile ad investire e ad assumere”, ma “non si riesce a costruire un accordo di solidarietà che permetta di rientrare in gioco”. A preoccupare ancora di più i lavoratori è il fatto che Basell a primavera inizierà i lavori per lo smantellamento dell’impianto. “Per cui – hanno sostenuto – resta poco tempo per trovare un’intesa” sull’eventuale cessione delle aree da parte della multinazionale e “non sembra ci siano i presupposti per farlo”.

Da parte del comitato è stato infine lanciato una sorta di ultimatum alle istituzioni locali, in particolare alla Regione, affinché “tirino fuori i progetti e le risorse economiche”. Nel pomeriggio i lavoratori hanno raggiunto il Consiglio comunale, dove, proprio sul tema del polo chimico ternano, era in programma l’audizione dell’assessore regionale Vincenzo Riommi, da parte della terza Commissione. E, dopo averlo ascoltato, Levantesi ha rincarato la dose.

RIOMMI Riommi nel corso dell’audizione ha ripercorso le tappe della vertenza, ricordando la problematica trattativa per la cessione delle aree con Basell: un valore commerciale di 1,2 milioni di euro, l’offerta di 6 milioni (i 4,8 milioni di euro di differenza con il valore commerciale li avrebbe messi la Regione) e l’irricevibile richiesta della multinazionale di 18 milioni di euro. Ha poi puntato il dito contro l’assenza di seri progetti. Ora per l’assessore, il punto centrale è ancora capire cosa fare in merito alle aree Basell. Secondo Riommi quelle aree sono fondamentali per lo sviluppo del polo chimico, va quindi compreso se sia possibile portare a termine la compravendita (“e se Basell non ritiene di vendere è evidente che bisogna passare ad altri strumenti previsti dalla legge, cioè la procedura dell’acquisizione”, insomma l’esproprio). In alternativa, qualora le forze sociali e istituzionali non ritenessero fondamentali le aree, servirebbero progetti per sfruttare altrove le risorse a disposizione per il cluster, ottenute dal ministero.

LEVANTESI Alle parole di Riommi ha replicato lo stesso Levantesi che ha premesso: “Siamo stati rispettosi durante la vertenza Ast ed anzi siamo stati al fianco dei lavoratori. Ora che quella vicenda si è conclusa, voglio dire che se un decimo del’impegno messo per Ast da Governo, istituzioni e sindacati, fosse stato messo per la nostra vicenda, oggi non saremmo qui a discutere di queste cose. Della nostra questione non è fregato niente a nessuno a partire dai sindacati nazionali che sono i primi ad averci abbandonato; tra l’altro c’erano due segretari nazionali ternani, che si dovrebbero vergognare. Nella nostra solitudine, c’è solo la Regione che lavora per la soluzione del problema, io pensavo che esistesse anche il Comune…”.

Levantesi ha poi polemicamente affermato: “Addirittura ancora non si sa quale sia la strada da prendere: allora è vero che la chimica a Terni ‘puzza’ ed è vista come un fastidio. L’acciaieria può inquinare quanto vuole e la chimica no”. Ha poi riconosciuto che “i danni sono stati fatti prima che arrivasse Riommi”, riferendosi al pasticcio dell’acquisizione delle aree che andava affrontato fin dall’inizio della vertenza, come primo punto della questione. Però critica anche lo stesso assessore per quanto fatto dopo: “C’era stato detto: c’è Neri, ci sono i progetti, c’è la Cosp, ci sono altri tipi di progetti: che fine hanno fatto quei progetti?”.

“Ora basta – ha detto ancora Levantesi – fate intervenire Marini, il sindaco, il prefetto oppure noi domattina ci mettiamo davanti alle portinerie e non facciamo passare più nulla. Ai lavoratori Ast è stato concesso per un mese di bloccare strade ed altro. Se lo facciamo noi e qualcuno ci viene a fermare, saranno guai”. Poi ha criticato l’assunzione di 4 neodiplomati mentre ci sono ancora 15 ex dipendenti Basell senza un lavoro. Su questo, ha detto Levantesi “per domani pretendo un incontro con Marini, il sindaco, il prefetto e Novamont, questo va risolto subito”. Poi ha anche aggiunto: “Ho sentito il parere di un legale che mi ha detto che ci sono tutte le condizioni per una denuncia nei confronti di Novamont e dei sindacati per perdita di chance e come comitato noi agiremo per vie legali per bloccare questa vergogna. E’ sputare ancora sui lavoratori”.

Ha detto ancora il portavoce degli ex lavoratori Basell: “Questa vertenza è nata 5 anni fa con la campagna elettorale delle regionali e non è ancora finita con la campagna elettorale che sta per iniziare. Alla Marini ho detto: presentati a Terni con l’elmetto perché ne avrai bisogno. Mi deve spiegare con quale faccia verrà qui a chiedere il voto ai lavoratori”.

RIOMMI L’assessore Riommi ha assicurato che domattina si muoverà per risolvere la questione dell’assunzione dei 4 neodiplomati.

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  • bautista

    Guarda un po’ che bella faccia quillo indagatu pe la sanitopoli umbra.