Terni, Leo Venturi: “Convertire metropolitana di superficie in un percorso ciclo-pedonale”

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Dopo l’annuncio della sospensione del servizio dell’ex FCU, a molti è rivenuto in mente il progetto della metropolitana di superficie di Terni, progetto ormai perennemente in stand-by.

A ribadire l’idea di trasformare il tratto di ferrovia mai completato in un percorso ciclo-pedonale ci pensa l’ex consigliere comunale Leo Venturi, con un comunicato stampa:

“La chiusura del servizio di trasporto da parte dell’ex Fcu, a partire dal 12 settembre, non ha sortito nessuna reazione nella nostra città tanto meno da parte delle istituzioni locali che confermano l’assoluta indifferenza sulla presenza o meno di questa infrastruttura.”

“E pensare – continua Venturi – che per anni è stata al centro dell’attenzione perché doveva assolvere nel tratto Cesi-Terni anche al servizio di metropolitana di superficie. Tant’è che fino a pochi mesi fa assessori regionali e comunali dispensavano rassicurazioni che si stava procedendo con le autorizzazioni e che addirittura il macchinario rotante era già stato acquistato per avviare il servizio. Bugie, bugie e solo bugie consapevolmente dette.
Dopo milioni e milioni di euro investiti e sperperati, dopo anni di discussioni e confronti, dopo decine e decine di assemblee pubbliche, dopo gli innumerevoli disagi sostenuti dai cittadini nella fase dei cantieri, con sottopassi che ancora oggi si allagano, e dopo avere affrontato anche i temi legati al servizio (frequenze, biglietto unico ferro gomma e istituzione del trasporto bici con un vagone a tale fine attrezzato) tutto si azzera, compresa la speranza di vedere realizzato un servizio di mobilità su ferro in grado di collegare un territorio di 28.0000 abitanti al centro città.”

“L’ex Fcu – denuncia Venturi – sospende questo servizio per ammodernare la rete che interessa Ponte S. Giovanni e la tratta che va da Todi fino all’Alto Tevere (90 milioni di euro gli investimenti, durata dei lavori minimo cinque anni) al fine di far fronte essenzialmente al pendolarismo fra il capoluogo regionale, i comuni limitrofi e l’Alto Tevere fregandosene degli impegni assunti per il tratto Cesi-Terni.”

“Di fatto una parte del sistema infrastrutturale, proprio quello ricadente nel nostro comune, sarà abbandonato a se stesso per gli anni del cantiere per poi tornare eventualmente ad essere riutilizzato per i servizi finora svolti assolutamente marginali per la città. Tutto ciò grazie alla Regione e alla pochezza dell’Amministrazione comunale che ha finto di credere nella sua trasformazione in metropolitana di superficie.”

“Ora si volti radicalmente pagina – attacca Venturi – si abbia il coraggio di chiedere alla Regione di convertire il tratto ferrato, che può ricomprendere anche S. Gemini fino a Terni, in un percorso ciclo- pedonale in grado di collegare un territorio che ospita circa trentamila abitanti, quello dell’ex Circoscrizione Colleluna, al centro della città.

“Questa scelta – conclude l’ex consigliere – risolverebbe concretamente e strutturalmente un problema annoso consentendo a una parte significativa della città di dotarsi di un’infrastruttura sicura e di qualità capace di favorire la mobilità alternativa con una certa ricaduta anche sul versante ambientale.”

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