Terni, Liberati: “Cascata delle Marmore semichiusa anche a Ferragosto, gestori compiacenti Erg”

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post fb Cascata semichiusaLa Cascata delle Marmore è quasi sempre chiusa, a discapito del turismo di Terni ed a beneficio della multinazionale Erg, titolare del nucleo idroelettrico ternano. E’ quanto torna a ribadire il consigliere regionale M5S Andrea Liberati che stavolta attacca anche l’Ati che gestisce la Cascata, vale a dire la 165m Marmore Falls (Ati costituita dalle coop ACTL e ALIS, da Sistema Museo e Civita Cultura).

Proprio la 165m Marmore Falls aveva ieri diffuso i dati degli ingressi: 5.200 biglietti il 13 agosto, 8.200 il 14 agosto e 10.600 a Ferragosto. “Tutto ciò – ha scritto in una nota la 165m – testimonia come il lavoro di programmazione ed erogazione dei servizi al turista sia fondamentale. La gestione della Cascata ne è un esempio, con una stretta sinergia tra i vari soggetti pubblici e privati”.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Altro che Grand Tour, Byron, Goethe e innumerevoli poeti, letterati, storici e diplomatici: sulle Marmore ormai quel che conta è la ‘collaborazione’ con ERG! Così sostiene in una nota la 165m Marmore Falls, gestore della Cascata medesima:strano però che gli stessi soggetti non si interessino al rispetto di quelle normative internazionali che imporrebbero già da anni ai medesimi concessionari idroelettrici l’apertura permanente del flusso a regime controllato. Strano che i gestori non ricordino nemmeno come l’orario ‘strappato’ quest’anno alla ERG sia lo stesso praticato da Endesa già dieci anni fa (http://goo.gl/rzeeES). Strano che i medesimi gestori, nei fatti, siano compiacenti con questa Cascata ‘a la carte’ da parte di una multinazionale privatissima. Strano che i gestori, pur vincitori anni fa di bando pubblico, trascurino l’interesse primario e pubblico a una Cascata fruibile sempre a tutti e per tutti, con un effetto leva enorme per l’economia del turismo su Terni, la Valnerina e l’Umbria intera. Strano che i gestori non sappiano infine che ERG è soltanto l’inquilino della Cascata, non il padrone di casa nostra. Inquilino che, peraltro, come dimostra il relativo ricorso di Assoidroelettrica, non vuole nemmeno pagare i nuovi canoni concessori imposti dalla Regione Umbria, canoni tuttora assai modesti.

Vanno perciò ampiamente corretti i requisiti previsti dal bando diretto alla direzione di un patrimonio mondiale tanto rilevante quale la Cascata delle Marmore, poiché il livello culturale e giuridico-amministrativo dei gestori dei servizi turistici non potranno più essere quelli dimostrati sin qui anche con le dichiarazioni rilasciate in queste ore.

Raccontare infatti che, a Ferragosto, sono arrivati più turisti alle Marmore grazie anche alla ‘collaborazione’ con la ERG sugli orari è non soltanto una mistificazione assurda, ma soprattutto l’ennesimo e non dovuto scappellamento in favore di una multinazionale predatoria come poche. Società che, in primo luogo, è infatti tenuta a rispettare ovunque i deflussi individuati anni fa dal Piano di Tutela acque, cosa che non fa, nuocendo al territorio e pregiudicando le sue potenzialità. Stanno perciò accadendo cose pessime anche con ERG, ultima di una lunga serie di speculatori beneficiati dall’ignoranza, dalle collusioni, dall’impunità, dall’asservimento tipici della classe dirigente di questo Paese e di questa regione.

Intanto alcuni turisti (foto allegata) hanno già espresso sui social opinioni non esattamente lusinghiere per quanto accaduto pure ieri proprio a causa della chiusura della Cascata, operata – come sempre anche a Ferragosto – tra le 13 e le 15, nonché prima delle 10 e poco dopo metà pomeriggio.

L’unico che possa dirsi davvero contento di tanta generalizzata pochezza si chiama Edoardo Garrone, che da questi giochi d’acqua – i suoi – intasca milioni a volontà, mentre qui si fa la fame e si registrano pure danni ‘collaterali’ clamorosi di vecchia data, come su Piediluco e tanto altro.

Ai gestori della 165m Marmore Falls tuttavia ben poco ne cale: costoro, tanto educatamente, sono comunque riconoscenti a ERG. Tu chiamale, se vuoi, ‘collaborazioni’”.

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