Terni, Liberati: “Criminalità organizzata in Ast, necessario intervento antimafia. Nuove foto”

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ROTTAMI & RIFIUTIIn Ast è necessario l’intervento dell’Antimafia. A sostenerlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, che già due settimane fa parlava di “criminalità” in azione all’interno degli stabilimenti a danno dell’azienda. Oggi Liberati denuncia la presenza di “criminalità organizzata” che avrebbe smaltito rifiuti pericolosi, forse anche amianto, bruciandoli all’interno dei forni. A supporto di tale ipotesi l’esponente M5S parla di alcune foto, già inviate alla Procura. Infine il pentastellato chiede come mai il presidente della Regione e il sindaco di Terni non rilascino alcuna dichiarazione sulla “ramificata rete malavitosa contro la Thyssen”.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Ringraziamo la Procura di Terni per quanto sta facendo tra mille difficoltà, ma sulla penetrazione criminale contro la Thyssen a questo punto è necessario anche l’urgente intervento dell’Antimafia.

Abbiamo infatti raccolto altre foto che dimostrano come la vicenda dell’acciaio ‘sporco’ proceda da tempo. Le immagini – che ora invieremo alle Autorità competenti, come già accaduto pochi giorni fa – hanno impressa la data di fine agosto 2014. Di lì a poco sarebbe scoppiata la nota vertenza, con centinaia di dipendenti poi incentivati a lasciare l’azienda.

E’ evidente come, stando così le cose, l’inquinamento dei rottami con cemento e altri elementi ‘inidonei’, sia risultato semplicemente devastante per l’ambiente e la salute di lavoratori e residenti di Terni, con gravissime conseguenze per gli stessi conti di TK-AST. E poi, tra quei rifiuti, finiti nei forni fusori, c’era anche amianto?

Avremmo gradito che l’ineffabile viceministro Bellanova, anziché praticare la cultura dell’omertà e dell’illegalità, prima di pronunciarsi venerdì scorso contro i lavoratori solo per assecondare una corrente interna al PD, avesse anzitutto offerto loro una panoramica dell’amianto ancora diffusamente presente in Thyssen.

Come che sia, nell’attesa dei più decisi provvedimenti giudiziari contro un sistema marcio, è parimenti necessario che la politica tutta torni a fare la sua parte: il presidente di Regione e il sindaco, usualmente così solerti per certi appelli extra moenia, perché non proferiscono verbo quando il nemico è in casa, considerando la ramificata rete malavitosa contro la Thyssen?

Si chiarisca quanto amianto è stato fin qui indebitamente smaltito dentro i forni fusori TK-AST: se acciaio ‘sporco’ è stato, le Autorità competenti spieghino quali materiali sono stati dispersi in atmosfera, ricadendo infine sulla Conca. Ma da quanto tempo perdura questa storia? Quanti occhi hanno finto di non vedere? E, atteso che prevedibilmente siamo dinanzi a una rete criminale ben organizzata, quando ritiene l’Antimafia di dover intervenire? Oppure lasciamo correre, tanto parlare di ‘mafia in Umbria’ è una contraddizione in termini per alcuni? E poi Terni è una piccola città di una piccola provincia di una piccola regione di un piccolo e commissariato Paese, vero?

Non procedere per tempo rischia di provocare conseguenze esiziali per un’intera comunità”.

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