Terni, l’ordinanza anti-alcool non partirà questo weekend, per ora c’è solo l’avviso

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Alle sole intenzioni manifestate ieri dal sindaco Leopoldo Di Girolamo, la città era andata nel panico. Sia commercianti che avventori del fine settimana, che non disdegnano ingannare la monotonia ternana concedendosi un drink, hanno speso tutta la giornata di oggi per cercare di capire quanto ci fosse di vero dietro la voce che ormai girava incontrollata: un’ordinanza del sindaco avrebbe vietato la vendita di alcoolici nei locali del centro dopo le 22 di venerdì e sabato sera.

Chi ormai aveva organizzato la serata, commercianti compresi, per ora può stare tranquillo, perché da Palazzo Spada sono arrivate le doverose precisazioni. Precisazioni che più che chiarire hanno creato nuovi dubbi dietro questa, per come stanno andando le cose, al quanto singolare ordinanza.

“Per arrivare all’ordinanza – si legge nella nota ufficiale rilasciata dal Palazzo Spada – che vieterà la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle 22 alle 24 di venerdì e sabato, l’amministrazione Comunale ha emesso, oggi, un avviso pubblico. Un atto che dà conto dei punti salienti della ordinanza che verrà adottata nei prossimi giorni, un avviso che invita gli interessati a presentare eventuali osservazioni in merito a quanto il Comune vuole fare per rendere più sicure le occasioni e i giorni solitamente dedicati alla socializzazione, nonché per accrescere la qualità della permanenza, sia residenziale che momentanea, nel centro cittadino.”

L’ordinanza ci sarà quindi, ma non da questo fine settimana, e il Sindaco sembra interessato anche al parere dei commercianti, che hanno tempo i prossimi sei giorni rispondere all’avviso pubblico.

“L’ordinanza – specifica l’amministrazione – è rivolta ai titolari e ai gestori di attività commerciali di vendita al dettaglio di pubblici esercizi, di strutture ricettive, di attività artigianali legittimate alla vendita al dettaglio, che sono ubicate nel ubicate nel perimetro:  via Mazzini, Piazza Buozzi, via Castello, via Cerquetelli, via Lungonera G. Cimarelli, via Guglielmi, via Vittime delle Foibe, Corso del popolo, via Annunziata, piazzale Briccialdi, via D. Giannelli, largo E.Ottaviani, Largo Micheli, via della Rinascita, via Battisti, piazza Tacito.”

Nell’avviso, si legge come il comune intenda, oltre che come già spiegato “vietare la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle ore 22 alle ore 24 dei giorni di venerdì e sabato” anche “consentire la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione all’interno di pubblici esercizi e sulle rispettive aree o spazi pertinenziali regolarmente autorizzati, con responsabilizzazione degli esercenti per la corretta applicazione dell’ordinanza e per l’adozione nei confronti degli avventori delle necessarie misure di controllo, adottando ogni cautela possibile, e sono altresì invitati a rimuovere con sollecitudine, nel caso di servizio assistito al tavolo, i contenitori in vetro o in altri materiali utilizzati per la somministrazione”

Una situazione non chiarissima, con la vendita del solo asporto che sembra essere vietata delle 22 alle 24, ma paradossalmente consentita dopo la mezzanotte.

Tutto ciò non volendo prendere in considerazione che per i frequentatori della cosiddetta “movida” ci sarebbe un boccone amaro da mandare giù, mentre per i gestori dei locali potrebbero essere necessari cambiamenti organizzativi, ed investimenti, non facili da affrontare.

Paure che non sembrano trasparire invece dalle parole del sindaco Leopoldo Di Girolamo, che spiega il reale intento dell’ordinanza: “Vogliamo puntare ad una maggiore  responsabilizzazione degli esercenti per la corretta applicazione dell’ordinanza e per l’adozione delle necessarie misure di controllo, adottando ogni cautela possibile.”

“Il nostro obiettivo – conclude il sindaco –  è una sinergia comune, tra esercenti, amministrazione comunale, residenti, affinché la socializzazione nelle zone del centro sia momento di svago sereno e di possibilità di lavoro per l’ampio e produttivo tessuto degli esercizi pubblici, uno dei punti di attrazione della nostra città”.

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