Terni, M5S: ”Comune fermi bando gestione Caos”, Todini: ”Prorogarlo solo per 6 mesi”

L’attuale Amministrazione comunale di Terni, in scadenza del suo mandato, non deve procedere ad un nuovo bando pluriennale per la gestione del Caos che vincolerebbe la nuova eventuale gestione. E’ la richiesta che, con toni diversi, viene avanzata dal Movimento 5 Stelle e da Franco Todini della lista civica Il Cammello.

M5S. Duro il giudizio del M5S secondo cui un nuovo bando per la gestione del Polo teatrale e museale della città sarebbe “un atto che mira a celebrare un nuovo matrimonio tra il disimpegno e la mancanza di idee dell’amministrazione uscente e quanti hanno indiscriminatamente gestito come il garage di casa propria, le ricchezze e i beni culturali della città”. Il dito è puntato contro l’associazione temporanea di imprese Act che gestisce il polo dal 2009.

“Diffidiamo l’attuale amministrazione a commettere un simile indecoroso ed irrispettoso atto allo scadere del proprio mandato” rimarcano i pentastellati. “L’uscita di un bando pubblico che impegnasse il Comune per altri cinque anni sarebbe non solo un affronto al senso civico e democratico dell’appuntamento elettorale di giugno, ma soprattutto un segno palese di una arroganza politica che non tiene in nessun conto il giudizio della propria città”.

Secondo il M5S “l’amministrazione dovrebbe chiedere ed ottenere dall’ATI che si è aggiudicata il bando del 2009 tutti i numeri ufficiali relativi agli ingressi, alle spese, alle entrate, al reperimento di fondi non comunali ed inoltre tutti i bilanci delle associazioni e delle società coinvolte, nonché la rendicontazione relativa ai pagamenti delle utenze che (secondo quanto sostenuto da alcune voci) sarebbero state pagate dal Comune contrariamente a quanto previsto dal bando”. Insomma fare prima di tutto un’operazione di trasparenza “allo scopo di permettere ai cittadini di giudicare l’operato di quanti hanno gestito i beni museali di Terni in questi deludenti e lunghissimi cinque anni”. “Si pubblichino tutti i dati online, se non si ha nulla da nascondere, in modo da rendere trasparente questa gestione che tanto ha fatto discutere, consentendo un giudizio autentico e non mediato da conferenze stampa autoreferenziali”.

“Ci vogliono far credere – aggiunge M5S – che dal 2012 al 2013 gli ingressi di Caos sono passati da 1700 a 12mila. Grazie a quale miracolo? Si chieda piuttosto scusa alla città per il disastro economico rappresentato dalla mostra su Pier Matteo D’Amelia, o per aver umiliato con allestimenti svilenti la pinacoteca, il museo De Felice (che per statuto, cosa assurda, è previsto sia gestito da un concessionario) e il museo archeologico (nel quale, va ricordato, che nel 2011, è avvenuto il furto di un fermacapelli d’oro del II secolo a.C.) o per essere riusciti in quattro anni a tenere fuori da Caos il 90% dei cittadini ternani. Se i numeri in nostro possesso sono reali (e che si tratti di tutti ingressi unici e non reiterati) solo un ternano su dieci sarebbe entrato in questi anni al Centro Arti Opificio Siri. Chiunque sia dotato di un minimo di buon senso e di onestà intellettuale classificherebbe questa performance come indecente”.

“Fortunatamente – continua il comunicato – la Cascata delle Marmore e Carsule danno un po’ di respiro al buon nome della città, ma come è possibile ignorare le più elementari basi della gestione delle reti museali, strumenti di marketing territoriale e di strategia culturale grazie ai quali vediamo sorgere ovunque esempi virtuosi di fondazioni museali e sistemi museali? Basterebbe anche solo copiare quanto fatto dal sistema museale senese, o in Valtellina, o nella provincia di Mantova, in quella di Lecco, a Torino, nella provincia di Bolzano, per citare solo alcuni dei sistemi museali eccellenti e virtuosi sondati nell’ultimo anno dall’Aspen Institute Italia”.

“Ma la presunzione e l’arroganza, unità all’inconsistenza dell’attuale amministrazione hanno generato un disastro che non riesce neppure a sfruttare il viatico potenzialmente dato dal primo sito per visite umbro (la Cascata) ed il secondo sito archeologico per visite della regione (Carsulae). Per il bene della città e di un patrimonio culturale abbandonato a sé stesso – conclude M5S – lasciate andare l’ostaggio e consegnatevi al giudizio della città!”.

Todini. Il candidato sindaco della lista civica Il Cammello, Franco Todini, chiede al sindaco di rimandare gli atti amministrativi “che possono comportare un impegno pluriennale dell’amministrazione comunale verso soggetti terzi. Credo che sia una richiesta del tutto legittima, che non c’entra affatto con quanto da Lei affermato, e cioè che ‘l’attività amministrativa non può essere paralizzata o subire rallentamenti, specie in un momento di particolare disagio per le fasce più deboli’. Può spiegare ai cittadini quale disagio si creerebbe per le fasce più deboli se invece di rinnovare il contratto del Caos in scadenza a marzo per un importo di circa 3,6 milioni di euro, lo stesso venisse prorogato per sei mesi? In questo modo – è la considerazione di Todini – consentirebbe alla nuova Giunta Municipale di decidere al meglio se spendere queste risorse in questo modo oppure operare tagli alla spesa e recuperare somme da destinare all’alleggerimento della pressione fiscale”.

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