Terni, M5S: “Il paese di Piediluco scivola verso il lago, edifici a rischio collasso”

0

Movimento-5-Stelle-TRIl paese di Piediluco (Terni) sta letteralmente scivolando verso il lago e alcuni edifici rischiano di collassare. E’ quanto contenuto in una perizia d’ufficio del Tribunale delle Acque resa nota oggi dal Movimento 5 Stelle Umbria nel corso di una conferenza stampa.

Sostengono i pentastellati: “Mentre si evocano le Olimpiadi a Piediluco, non ci si accorge che, intanto, ‘tutto il centro abitato’ di Piediluco è interessato da estesi ‘fenomeni di scivolamento verso il lago'” come riportato nella perizia.

Hanno spiegato ancora gli esponenti del M5S: “Alcuni residenti, nove anni fa, si sono rivolti alla Magistratura –prima al Tribunale delle acque, poi al TAR, entrambi poi dichiaratasi non competenti. Ebbene: ancor oggi, dopo quasi due lustri, i residenti stanno attendendo che il Tribunale civile di Terni sciolga la riserva di giudizio. I ricorrenti reclamano risarcimenti per svariati milioni di euro”.

Durante la conferenza stampa sono state mostrate le lesioni delle strutture portanti di numerosi edifici, alcuni dei quali dovrebbero essere posti in sicurezza per evitare addirittura il “collasso strutturale”, come riporta la perizia del Tribunale delle acque.

Il M5S chiede che la Regione e il Comune “riconoscano ufficialmente e immediatamente il dissesto idrogeologico di Piediluco, perimetrandolo come ‘area di frana’, così da affrontare concretamente i relativi rischi. Inoltre, conformemente al principio di precauzione, occorre cessare subito l’uso e l’abuso del lago a fini idroelettrici. Infatti la stessa consulenza tecnica del Tribunale delle Acque individua tra le cause del dissesto proprio la quotidiana variazione di livello determinata dall’utilizzo dello specchio lacustre quale bacino di carico a servizio delle centrali elettriche ex ENEL”.

Secondo i pentastellati “impensabile e grottesco è finanziare la messa in sicurezza di Piediluco con soldi pubblici, come si è largamente fatto finora, visto che il danno è soprattutto provocato da multinazionali private: siano dunque i concessionari idroelettrici a pagare e non più i cittadini”.

CONDIVIDI