Terni, M5S: ”Stop al negazionismo ambientale, pronti a chiedere commissariamento del Comune”

Stop al negazionismo, è arrivato il momento di fare luce sulla reale situazione ambientale di Terni e trovare un punto di equilibrio tra tutela dei posti di lavoro e diritto alla salute. I cittadini devono conoscere i pericoli a cui sono esposti ed essere messi in condizione di decidere quali rischi correre. E’ quanto sostiene il Movimento 5 Stelle che chiede immediate dimissioni del sindaco, dell’assessore all’Ambiente e del direttore di Arpa Umbria e si dice pronto a chiedere al prefetto il commissariamento del Comune. L’intervento fa seguito alla diffusione dei dati da parte di Italia Nostra e WWF che hanno confermato una elevatissima e pericolosa presenza di metalli pensanti in tutta la città. Ed i pentastellati si schierano dalla parte delle due associazioni dopo che il sindaco di Terni aveva accusato il presidente di Italia Nostra, Andrea Liberati, di fare “allarmismo per condurre una strumentale lotta politica”.

“Orlo dell’abisso”. Per il M5S “una situazione di crisi ambientale complessa (così come quella economica e industriale) deve essere gestita da una classe politica capace di agire e di svolgere il proprio dovere sul territorio. Per troppo tempo Terni è stata coperta da una coltre di assordante silenzio che ha probabilmente causato danni irreparabili alla nostra terra e al nostro popolo. La difesa della vita e la dignità di un territorio travalicano le disquisizioni sull’attesa dell’applicazione delle norme comunitarie riguardo i limiti di legge. Proprio per la necessità oggettiva di un giusto equilibrio fra salute e occupazione è scellerato pensare di poter proseguire nella politica negazionista portata avanti in questi anni. Condurre le situazioni al punto limite vuol dire accompagnare la città sull’orlo dell’abisso come successo altrove. Occorre invece agire subito per mantenere il rilevante livello occupazionale delle produzioni siderurgiche, vitale per Terni, dentro un sistema sostenibile e severamente controllato anzitutto a tutela dei lavoratori e dei residenti della Conca”.

Rete di monitoraggio. Secondo il M5S “i cittadini ternani vogliono sapere la verità, devono essere messi in condizione di conoscere il grado di rischio a cui sono esposti, autodifendersi e fare delle scelte compresa quella di cambiare città e questo è possibile solo attraverso lo studio e la ricerca. Terni ha bisogno di presidi sanitari completamente diversi da quelli delle altre città dell’Umbria e ha bisogno di una rete di monitoraggio attiva e funzionante. Mentre l’assessore all’ambiente si attesta come non pervenuto da 5 anni a questa parte, l’Ing. Adriano Rossi il 4 novembre 2013 affermava: ‘Entro novembre saranno disponibili i dati dell’acciaieria ed entro Natale quelli dell’inceneritore di Maratta’. Ad oggi nessuna informazione è stata pubblicata e notizia alcuna è trapelata riguardo la riattivazione della rete di monitoraggio industriale. In tutto questo, per l’ennesima, volta il sindaco Leopoldo Di Girolamo richiama a sproposito la posizione nel rapporto ‘Ecosistema Urbano 2013’ di Legambiente, studio relativo ai parametri urbani e non industriali delle città in oggetto (dove appunto i metalli pesanti non sono nemmeno presi in considerazione)”.

Attacco a sindaco. Prosegue il Movimento 5 Stelle: “Solo grazie a due associazioni ambientaliste si è potuto aggiungere un fondamentale tassello dando la possibilità alla cittadinanza di venire a conoscenza dei dati che certificano la gravità della situazione già ampiamente denunciata da una pluralità di organismi indipendenti, tra cui associazioni di medici ma anche semplici cittadini nel corso degli anni. Invece di prendere atto e agire di conseguenza, in base ai suoi obblighi legali di sindaco e morali di medico, colpisce chi coraggiosamente si è fatto portatore dell’interesse di tutti. Dov’è stato lei, sig. sindaco, in questi giorni in cui abbiamo avuto insostenibili sforamenti consecutivi di polveri sottili toccando il record di superamenti limite in un anno? Si sente in dovere di bacchettare Italia Nostra e WWF, ma non di intervenire con immediate misure di mobilità d’emergenza? Le ricordiamo nuovamente, a lei e agli altri inquilini di Palazzo Spada, che l’aria di Terni è la stessa che respirate anche voi”.

Commissariamento. Se la situazione non dovesse cambiare, il M5S è pronto a chiedere al prefetto il commissariamento del Comune: “Per noi è doveroso percorrere, nel caso in cui doveste proseguire su questa strada, la richiesta di intervento del prefetto per la nomina di un commissario per l’adempimento delle funzioni di competenza del sindaco, ai sensi dell’art. 54 d.lgs 267/2000 e chiedere le dimissioni immediate del sindaco Leopoldo Di Girolamo, dell’Assessore all’Ambiente Luigi Bencivenga e del Direttore dell’Arpa Adriano Rossi”.

Nuove politiche ambientali. Per i pentastellati, dal punto di vista delle politiche ambientali, è arrivato il momento di cambiare tutto: “Abbiamo bisogno di un’iniziativa ambientale vera e noi saremo i primi promotori di una nuova idea che abbia come punto di riferimento lo zero, dove per ‘zero’ in natura si intende l’equilibrio fra ecosistema e attività umana. Che siano i parlamentari italiani a stabilire per primi le regole in merito, definendo una nuova idea ‘inquinamento zero’ senza che i cittadini debbano aspettare la svolta cinque stelle del nuovo parlamento europeo. Da febbraio noi ci stiamo muovendo come dimostra l’ultima ma non ultima vittoria sul testo unico per i reati ambientali e l’introduzione del principio ‘chi inquina paga’”.

Infine il M5S fa sapere che l’ambiente sarà centrale nel proprio programma elettorale e verterà su cinque punti cardine: “Rifiuti zero; abbattimento delle Emissioni; Stop alla contaminazione ed avvio delle bonifiche; eliminazione del rischio idrogeologico, sismico e industriale; stop alla cementificazione del territorio”.

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