Terni, Marini: ”Polo chimico è opportunità per il futuro a patto che tutti facciano la propria parte”

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Catiuscia Marini“Il polo dell’industria chimica a Terni, soprattutto in chiave ’verde’, continua a rappresentare una opportunità per il futuro, a patto che i diversi attori, a partire dal Governo nazionale, le istituzioni regionali e locali, il mondo dell’impresa e del lavoro operino insieme per dare concretezza a questo obiettivo”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Terni alla tavola rotonda “Il futuro della chimica: la ricerca, la sostenibilità dello sviluppo e il destino del polo di Terni”, organizzata dall’ARPA umbra.

La presidente conferma quindi l’intenzione della Regione di voler puntare sul polo della chimica verde. A ben vedere si tratta però di dichiarazioni che per la prima volta lasciano velatamente trapelare prospettive poco positive. Viene infatti introdotta la formula “a patto che”, segnalando quindi la possibilità che non avvenga. Marini lascia intuire che se il Governo non interverrà nella vicenda in modo deciso, il progetto naufragherà. Da ormai troppo tempo le trattative con Basell per l’acquisizione delle aree alla Polymer sono ferme e non si riesce a capire cosa potrà sbloccarle.

La presidente Marini è comunque tornata a sottolineare le potenzialità del settore. Da quella che era l’industria più “critica” da un punto di vista ambientale, quella chimica, secondo la governatrice potrebbe venire il maggior contributo per una nuova qualità ambientale e non solo per l’industria: “Il tema dello sostenibilità ambientale dell’industria e delle produzioni che da essa discende, è ormai predominante e condizionerà in futuro l’intero processo produttivo. Sarà questo passaggio non frutto di un ambientalismo di ‘facciata’, bensì di una modifica epocale del fare industria”.

Dunque, è il concetto espresso, per una città come Terni, dove l’industria chimica tradizionale e di base ha saputo trovare nuove opportunità, riconvertendosi in “chimica verde”, questo tipo di vocazione industriale resta una straordinaria opportunità di sviluppo. Per la presidente Marini “lo sviluppo è però possibile se si investe in ricerca, in innovazione anche di prodotto, ed alcune delle esperienze industriali che operano qui, come Novamont, ci stanno a dimostrare quanto ciò sia vero”. Una frase che va però a cozzare contro la recentissima liquidazione dell’Isrim, unico vero centro di ricerca e innovazione a Terni e in Umbria.

“Qui, in questa area – ha proseguito Marini – bisogna dunque concentrare un pezzo importante delle politiche industriali del Paese, con adeguate risorse, soprattutto per il comparto della chimica. Così come occorre una politica industriale nazionale che sappia dare indicazioni chiare e sappia accompagnare le aziende nei loro progetti di investimento in ricerca ed innovazione, evitando lo ‘stop and go’ che ha purtroppo fino ad ora caratterizzato l’azione dello Stato. Insomma – ha concluso la presidente – è necessario che le politiche industriali siano contrassegnate da continuità e concretezza”.

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