Terni, Melasecche: ”Al pronto soccorso 12 ore di attesa per un codice bianco”

Il consigliere comunale della lista civica I love Terni, Enrico Melasecche, denuncia tempi di attesa biblici al pronto soccorso di Terni. Parla facendo riferimento a ciò che gli è stato raccontato in prima persona e ciò che è stato pubblicato da un’altra persona su Facebook; racconti che riguardano la giornata di ieri. Il consigliere, ricordando un intervento del cardiochirurgo Pardini, attribuisce la colpa a chi “riesce ad imboscarsi in uffici di fantasia mentre chi rimane in prima linea deve lavorare il doppio”.

Questo il comunicato di Enrico Melasecche:

“Che la città viva ore difficili e drammatiche è di tutta evidenza. Che stiano saltando molte regole di fronte alla gente che non ne può più di un certo tipo di politica e di sindacalismo rituale, anche. Nonostante questo alcuni servizi pubblici essenziali continuano ed essere forniti con ritardi assurdi addirittura crescenti.

Più di una persona mi ha segnalato che, proprio ieri, al pronto soccorso, per un codice bianco più che giustificato, una persona ha aspettato sette ore per una visita dopo una caduta rovinosa dovendo tornare oggi per fare le lastre perché i servizi di radiologia non funzionano la sera e la notte. Altra persona denuncia su Facebook che c’è chi ha aspettato anche dodici ore. Quattro ore una persona anziana per una sutura.

Due settimane fa Alessandro Pardini, Primario di Cardiochirurgia, ha pubblicamente denunciato l’inefficienza che in Ospedale deriva da un approccio politico sindacale in cui c’è chi riesce ad imboscarsi in uffici di fantasia mentre chi rimane in prima linea deve lavorare il doppio con tutto quello che ne consegue in termini di efficienza, di costi, di mancate prestazioni ai cittadini.

Credo sia venuto il momento di dire basta a questo andazzo ed alle parole, troppe, debbano seguire fatti, solo fatti. Da anni denunciamo questa situazione ma il sindaco ci risponde stancamente che siamo ai primi posti in Italia. Da pochi giorni, in vista della campagna elettorale per le regionali, Catiuscia Marini annuncia lotta dura senza paura al ritardo nelle prestazioni sanitarie ma i fatti sono diversi dalle parole di circostanza.

Nel corso dello strano consiglio comunale aperto di ieri il Segretario della Fiom Cgil ha proposto che, per protesta, tutte le pubbliche amministrazioni della provincia di Terni, blocchino le prestazioni per quindici giorni. Una idea frutto di una cultura non più accettabile. Proprio per rispondere alla crisi, proprio per aiutare a superarla, la politica e la pubblica amministrazione debbono lavorare più e meglio per dare risposte celeri alla imprese che boccheggiano, alle famiglie in difficoltà perché la crisi in atto viene appesantita da enti inutili, da pubbliche amministrazioni inefficienti. Fra queste la Sanità deve cambiare anche radicalmente alcuni servizi a cominciare dal Pronto Soccorso perché con le liste di attesa costituisce una offesa alla gente. Questo non significa che tutto vada male, tutt’altro, ma risposte in questi settori vanno date da subito.

Alla interrogazione che presento al sindaco su queste inaccettabili inefficienze spero di non avere le stesse stanche risposte: …”siamo i primi della classe…”.

Stampa