Terni, nasce l’Unione Civica: “Insieme per difendere gli interessi della città”

Liste civiche unite in vista non solo delle prossime comunali in varie realtà della provincia, ma anche guardando al futuro della città di Terni. Si è svolta l’assemblea costituente dell’Unione Civica per Terni, che mette insieme Progetto Terni, Terni Dinamica, Terni Oltre e il Giacinto  ed è attualmente titolare di due posti in Consiglio Comunale (quelli in quota a Progetto Terni con Bencivenga e Mascio). Il nuovo soggetto politico si presenterà ufficialmente alla città il prossimo 7 maggio alle ore 17.30 con un evento pubblico. Nel frattempo, sono stati presentati, logo statuto e finalità: “L’Unione Civica – spiegano – ha come obiettivo quello di unire le idee delle liste e dei movimenti civici in un unico movimento, con lo scopo prioritario di difendere gli interessi di Terni e dei Cittadini ternani”.

“L’appuntamento del 7 maggio- spiega il coordinamento dell’Unione Civica -andrà a segnare lo spartiacque tra 40 anni di regionalizzazione che hanno visto Terni depredata, sfruttata e marginalizzata. Definire un anno zero da cui partire e rinegoziare tutto. E’necessario riconsiderare radicalmente i rapporti tra Terni e gli altri livelli istituzionali, aprendo di fatto un conflitto di lunga durata nel merito di ogni decisione riguardante la nostra città, vista la incapacità e la evidente debolezza di coloro che in questi anni avrebbero dovuto farlo nelle opportune sedi locali, regionali e nazionali. Si andranno ad attivare tutti quei progetti e quelle misure necessarie per riproporre ai cittadini ternani una nuova esperienza sociale e politica in grado di attrarre nuove energie e idee”

“La Città -spiegano nella loro nota di presentazione- ha bisogno di un vero rinnovamento, di passione, di nuove idee e di coraggio nelle scelte nei settori maggiormente critici, dalla difesa della sicurezza fisica dei cittadini alla tutela dell’ambiente, dal riconoscimento del ruolo e della stessa dignità della città sempre più discriminata (come per l’Università, per la tassa Tevere Nera e per l’inutile e penalizzante servizio idrico integrato che ha reso il servizio peggiore e più costoso), alla valorizzazione delle ricchezze naturali, umane e produttive che possiede fino alla fine dello smantellamento e trasferimento di importanti centri di Governo e di Direzione verso Perugia e altre città dell’Umbria, come è avvenuto per i Trasporti e per la Sanità e come avverrà per la Camera di Commercio, per l’Arpa e per tante altre realtà”.

“E’ necessario  con forza – proseguono ancora – porre una questione culturale “noi e gli altri”, rompere gli schemi di una ipocrita e inaccettabile subalternità politica e amministrativa con una nuova filosofia “neo identitaria” che con una sorta di “egoismo civico” vada a costruire una nuova visione strategica della Città e sostenere i cittadini più in difficoltà. Compiere un percorso che ricordi chi siamo, cosa abbiamo dato allo sviluppo sociale ed economico di tutta l’Italia e dove possiamo andare. Condizione, quest’ultima, fondamentale per rilanciare un rinnovato sviluppo economico, una nuova coesione sociale per riannodare un rapporto di fiducia fra cittadini e chi dovrebbe rappresentarli. Tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico o appartenenza possono partecipare, secondo il principio anglosassone: prima sostengo chi difende la mia città, dove sono i miei interessi e la mia vita, poi per il governo nazionale voto chi voglio o chi meglio rappresenta le mie idee”

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