L’impresa ternana è ancora in sofferenza. E’ quanto emerge dai dati diffusi da Unioncamere ed elaborati dall’Ufficio Informazione Economica della Camera di Commercio. Nel primo trimestre del 2016, sono 22312 le imprese iscritte, delle quali 4880 artigiane, ed un saldo passivo dello 0,21 visto che alle 473 nate fra gennaio e marzo fanno da contraltare le 520 che hanno chiuso. Una variazione in negativo che certamente non è un buon segnale ma che per ora si allinea su un trend consolidato: “Si tratta – spiega la Camera di Commercio di Terni – di una flessione comune a tutti i primi trimestri dell’anno, da sempre caratterizzati da un bilancio negativo causato principalmente dalle cancellazioni avvenute sul finale dell’anno precedente. Inoltre la flessione è minore rispetto allo scorso anno, quando le imprese iscritte erano ancora meno (per la precisione 22050 ndr)”.
Il dato indica che sono soprattutto le imprese artigiane ad incidere sul saldo negativo: 180 cancellazioni contro 87 iscrizioni (-1,87%), più del doppio della media nazionale che si attesta sul – 0,92%. I dati ternani ovviamente fanno il paio con quelli perugini e danno un dato regionale che vede un saldo negativo di 286 unità (-0,30%). Il dettaglio dei settori economici, rivela che è il comparto migliore è quello agricolo, agricolo con 80 nuove imprese. A seguire il commercio con 78 aperture fra ingrosso e dettaglio (con un saldo negativo però altissimo, ben 130 imprese in meno). In sofferenza anche le costruzioni con 31 aperture e 83 imprese che hanno chiuso i battenti.
Sul fronte delle forme giuridiche, si confermano i dati già registrati nel corso del 2015 e cioè la tenuta delle imprese con un maggiore capitale. Tra gennaio e marzo si sono iscritte 99 società di capitali, mentre 51 sono quelle che hanno chiuso. Saldo negativo invece per le ditte individuali (317 iscritte e 380 cessazioni) che rappresentano circa il 60% del totale delle imprese registrate in provincia di Terni (12.346 su 22.132).
