Terni, omicidio Raggi, Amine Assoul condannato a 30 anni

Amine Assoul è stato condannato a 30 di reclusione per l’omicidio del giovane ternano David Raggi commesso a Terni, in piazza dell’Olmo, nella notte tra il 13 e 14 marzo. La sentenza del tribunale di Terni è stata letta intorno alle ore 15 dal gup Simona Tordelli.

E’ stata così pienamente accolta la richiesta del pubblico ministero Raffaele Pesiri: la pena massima per il 29enne marocchino (il rito abbreviato prevede infatti uno sconto di pena pari a un terzo ed il massimo scende dall’ergastolo a 30 anni). Aziz prima della sentenza aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee: “Mi dispiace, chiedo scusa per quello che ho fatto ma non ricordo nulla”.

Ammesse dal giudice le richieste di costituzione come parte civile dei familiari del giovane, il fratello e i genitori, e del Comune di Terni. Il legale dei familiari della vittima, l’avvocato Massimo Proietti, aveva spiegato: “Sosteniamo la tesi della procura. Abbiamo chiesto un risarcimento simbolico. Il nostro obiettivo è solo di avere giustizia ed evitare qualifiche giuridiche che possano mettere in discussione quanto emerso finora. Aziz è realmente pericoloso”.

Il legale dell’imputato, l’ avvocato Giorgio Panebianco, aveva invece sostenuto la tesi dell’omicidio preterintenzionale, in quanto – secondo la sua versione – il delitto sarebbe avvenuto accidentalmente.

Dopo la lettura della sentenza, quando Aziz è stato portato via, ci sono stati momenti di tensione fuori dal tribunale, analoghi ma più intensi al momento in cui era arrivato la mattina. Il mezzo della polizia penitenziaria su cui il marocchino è stato caricato, è stato raggiunto da alcuni calci di amici della vittima.

Il fratello di David, Diego, ha detto: “E’ una piccola vittoria non solo per la nostra famiglia, ma per tutta l’Italia. Speriamo che queste persone riescano a capire che l’Italia non è il Paese dei balocchi, ma che si viene veramente puniti” ribadendo comunque il suo “no al razzismo”. “A me – ha proseguito – non interessa il colore della pelle o la nazionalità, come diceva mio fratello siamo tutti una razza, una razza umana”.

“La famiglia ha dimostrato a tutto il Paese di non voler cavalcare in maniera facile altri temi come l’immigrazione o la lotta agli stranieri. Hanno soltanto desiderato che chi ha commesso questo reato pagasse, questo è stato. La giustizia esiste, c’è” ha commentato l’avvocato Proietti, legale della famiglia Raggi.

La sentenza ha disposto anche un risarcimento (da quantificare in separata sede) per il Comune e per i genitori e il fratello della vittima (prevista una provvisionale di 150 mila euro ciascuno per i primi due e di 100 mila per il terzo), oltre all’espulsione del 29enne marocchino una volta espiata la condanna. Nessun commento, al termine dell’udienza, da parte del difensore dell’imputato, l’avvocato Giorgio Panebianco, che aveva sostenuto la tesi dell’omicidio preterintenzionale, in quanto, secondo la sua versione, il delitto sarebbe avvenuto accidentalmente.

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