Terni, pendolari, Liberati: “Nell’auto blu di Marini giunge l’eco di certi problemi?”

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andrea-liberati-1Dura critica del consigliere regionale Andrea Liberati nei confronti della Regione e della presidente Catiuscia Marini in relazione alla tripla batosta nei confronti dei pendolari umbri che fanno la spola con Roma. Il pentastellato chiede se nella teutonica auto blu di Marini giunga l’eco dei problemi dei pendolari e parla di “truffa di Stato” in relazione a 37 milioni di euro che ogni anno la Regione riconosce a Trenitalia.

Il comunicato di Andrea Liberati:

“Per tanti pendolari è iniziata l’ennesima giornata di medioevo trasportistico, con problemi che la politica scansa da diversi lustri.

Non è un caso che, scaduto il Contratto di Servizio con Trenitalia, la Regione ne abbia firmato un altro pressoché identico, regalando al Gruppo FS ben € 100.000 al giorno, € 37.000.000 all’anno, quasi € 200.000.000 (!!!) fino al dicembre 2020, accuratamente aggirando criticità di lunga data, denunciate con forza sin dal nostro esordio a Palazzo Cesaroni nel 2015.

Il recente declassamento della Carta Tutto Treno è perciò solo l’ultimo atto di una politica tanto sciatta quanto famelica, e che vede da tempo uniti Regione, Stato e FS contro migliaia di viaggiatori: siamo dinanzi a una questione di rispetto delle persone e di regole scritte e non scritte.

E allora, per cominciare:

1) non pare rispettoso pagare ben € 100.000 al giorno e poi ‘scaricare’ i pendolari al binario Est di Roma Termini, a quasi 700 metri dal terminal;

2) non è rispettoso pagare cifre così rilevanti e ignorare richieste -minimali- per una copertura del marciapiede o un tapis roulant;

3) non è rispettoso pagare così tanto per poi relegare l’Umbria -da sola- ai margini della stazione della Capitale d’Italia;

4) non è rispettoso pagare così tanto e poi riservare ai pendolari gli stessi logori convogli di sempre (età media: 20 anni), tutt’al più sottoposti a inadeguati restyling;

5) non è rispettoso pagare così tanto e nemmeno curare il servizio integrato treno+bus, talvolta persino sovrapponendone le corse;

6) non è rispettoso spendere € 200 milioni ogni 5 anni, senza mai investire con Stato, RFI e altri, su tratte rimaste allo status quo di 100 anni fa, leggasi Orte-Falconara e Foligno-Terontola;

7) non è rispettoso pagare così tanto, evitando accuratamente di fornire copia della corrispondenza intercorsa col Gruppo FS, richiesta dal M5S sin dal 2015, eludendo la discussione in Aula su un Contratto di Servizio fuori dal mondo, infine ri-sottoscritto in silenzio, senza concreti miglioramenti, senza vantaggi per i pendolari, assicurando comunque un bel paccone di soldi a chi non lo merita;

8) non è rispettoso pagare così tanto per poi NON avere un solo Freccia che fermi a Perugia, ad Assisi o a Spoleto, NON avere un collegamento rapido nemmeno con Firenze-Milano, quando in Basilicata, dall’11 dicembre, una coppia di treni Alta Velocità passa a Potenza e, addirittura, a Ferrandina Scalo (Matera) e Metaponto, oltretutto “al costo di un Intercity” (fonte stampa)!

9) Non è rispettoso pagare così tanto, quando, con € 37.000.000 all’anno, ci sarebbe lo spazio non solo per innalzare la qualità, ma anche co-finanziare almeno due coppie di treni veloci, come già avvenuto con successo altrove, dalla Basilicata all’Alto Adige, incrementando l’attrattività dell’Umbria anche sul fronte turistico, moltiplicando pure le occasioni di business;

10) non è rispettoso pagare così tanto, accettando pure l’imbroglio del chilometraggio, un fatto che ha il sapore del reato, della frode contrattuale e della scorrettezza nella comunicazione istituzionale. Il M5S informerà l’Autorità giudiziaria al riguardo: ecco dunque esposti alcuni dei tanti motivi per i quali il Contratto di Servizio con Trenitalia è un’autentica truffa di Stato.

Del resto Catiuscia Marini, già all’epoca, sembrava decisamente attenta soltanto all’ultimo modello della sua teutonica auto blu, con doppi turni di autisti in livrea (cit.): certo, in quella ovattata bolla non entrano affatto i problemi dei pendolari, né di altri cittadini, né può giungervi l’eco di grandi sprechi remunerati con le tasse e il sudore di tutti”.

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