Terni, percolato discarica Valle, M5S: “Comune ha sprecato 6 milioni di euro”

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discarica villa valleSulla gestione del trasporto del percolato della discarica di vocabolo Valle è in corso un’indagine della magistratura che vede coinvolto il sindaco, 16 tra assessori attuali ed ex assessori e 3 tecnici. Già nel 2014 un articolo di Terni Oggi aveva messo in evidenza un incomprensibile sperpero di risorse pubbliche da parte del Comune di Terni: invece di spendere circa un milione di euro all’anno per affidare a privati il trasporto del percolato, sarebbe bastato investire poche centinaia di migliaia di euro per attuare quanto previsto già dal 2008, vale a dire l’installazione di un impianto di depurazione.

Il Movimento 5 Stelle, in un comunicato, punta il dito proprio nei confronti di quello spreco. Il consigliere regionale Andrea Liberati e il consigliere comunale Thomas De Luca, parlano di “circa 6 milioni di euro bruciati finora con indegna noncuranza” e chiedono ora l’intervento della Regione.

Il comunicato congiunto di Andrea Liberati e Thomas De Luca:

“Della ex discarica urbana di Pentima e del suo percolato si era parlato a lungo negli anni scorsi. Da più parti si erano levati moniti e allarmi, fino a quelli dei revisori dei conti e del Nucleo interno anticorruzione. Il Comune di Terni ha bellamente proseguito come nulla fosse, senza alcuna reale programmazione, sino all’esito che conosciamo.

Ancor prima che sul piano giudiziario, le Giunte Di Girolamo dovrebbero però rispondere dell’odioso e ingentissimo spreco generato in danno della comunità, giacché si deve sapere che l’installazione di un impianto in loco di trattamento del percolato sarebbe costata da € 200.000 a € 500.000, contro i circa € 6.000.000 bruciati finora con indegna noncuranza: sarebbe dunque bastato un investimento che, sano e doveroso, si sarebbe ripagato approssimativamente in un semestre appena!

Inoltre, in un’ottica di responsabilità sociale di impresa e considerando che, sotto l’ex immondezzaio urbano, è attestata la presenza di scorie siderurgiche, il Comune avrebbe potuto far saldare l’impianto direttamente dalla Thyssen Krupp, così come alcuni tecnici avevano suggerito, visti pure i multimilionari -invero mai quantificati- danni ambientali (fonte ARPA) e sanitari (Studio Sentieri) sin qui generati, senza dimenticare le diffuse contaminazioni cagionate dalle contigue discariche industriali Pentima-Valle: altro che terrazze sulla città e amenità varie! Il Comune ha deciso che era meglio buttar allegramente via i soldi nostri, genuflettendosi come sempre dinanzi ai tedeschi.

L’affidamento diretto ha poi sicuramente procurato un danno alla libera concorrenza tra imprese, generando una turbativa di mercato di cui il politico avrebbe dovuto sommamente preoccuparsi, a maggior ragione in periodo di crisi, nonché considerando il rischio giudiziario implicito in simili condotte: ora i potenziali concorrenti fatalmente si rivarranno contro l’Amministrazione comunale. Chi paga anche qui?

C’è infine un danno ambientale eventuale: nulla sappiamo dell’effettiva tutela dei corpi idrici su cui è stato riversato il percolato, notoriamente carico di inquinanti, tra cui alte concentrazioni di ammoniaca. Non sembrano mai stati effettuati esami a valle del trattamento; non escludiamo dunque di aver contaminato qualche ulteriore landa, oltre quelle umbre.

E adesso? Di certo non un solo dirigente comunale firmerà l’ennesimo e irregolare affidamento diretto; d’altra parte sarebbero lunghi i tempi di un bando di gara.

Il M5S chiede che entri subito in campo la Regione, finora platealmente incapace di qualsiasi reale vigilanza in tema di rifiuti, come dimostra il degrado delle discariche umbre e l’infiltrazione malavitosa sin qui individuata nella gestione del servizio.
La Regione è d’altronde l’unico ente che, con un’ordinanza a carattere di urgenza, potrà avviare immediatamente un impianto di trattamento in loco, anche mobile, con un titolo autorizzativo A.I.A., parimenti necessario a ripristinare un quadro di legalità, economicità ed efficienza reiteratamente violato”.

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