Terni, piani Asl-ospedale per ridurre le liste di attesa: ”Non oltre 2 mesi”

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Fratini-CasciariApertura degli ambulatori fino alle ore 22, oltre che il sabato e la domenica, più personale medico e amministrativo, presa in carico dei pazienti: sono alcuni dei principali interventi programmati da Asl Umbria 2 e azienda ospedaliera Santa Maria di Terni all’interno dei rispettivi piani integrati per il contenimento delle liste di attesa. Un accordo che fa parte del più ampio progetto adottato dalla Regione. Oggi i due piani – che prevedono anche la costituzione di un gruppo tecnico interaziendale – sono stati illustrati dai dirigenti generali dell’azienda sanitaria, Sandro Fratini, e della struttura ospedaliera, Andrea Casciari.

Una delle prime fasi del progetto è rappresentata dal sistema di re-call, cioè la chiamata ai pazienti per confermare o meno gli appuntamenti già programmati, che al Santa Maria, tra agosto e settembre, ha già permesso di cancellare e recuperare circa 600 prestazioni, mentre all’Asl circa 1.052 nel primo trimestre dell’anno. Altro punto importante dei piani è l’incremento dell’utilizzo delle tecnologie, anche grazie al prolungamento dell’orario e all’interscambio di professionisti tra le due aziende: i radiologi del Santa Maria, ad esempio, saranno impegnati all’ospedale di Narni per quattro giorni la settimana per garantire l’attivazione della Tac, sempre la Tac e la risonanza magnetica negli ospedali di Foligno, Spoleto e Orvieto saranno invece in funzione fino alle 22.

In totale, per quanto riguarda l’Asl, sono previste circa 1.800 ore mensili di offerta aggiuntiva per tutte le prestazioni (dalle ecografie, alle visite cardiologiche, dalle prestazioni oculistiche alle endoscopie) che presentano appuntamenti oltre il 2014. Prevista anche l’attivazione di contratti a tempo determinato e a progetto per una decina di nuovi dipendenti e del regime di produttività aggiuntiva o di convenzioni per i medici già dipendenti. In programma, tra le altre cose, anche verifiche dell’appropriatezza delle prescrizioni degli esami e informatizzazione delle liste d’attesa.

L’obiettivo finale del progetto, che costerà circa 150 mila euro mensili a ciascuna azienda, è di ridurre i tempi di attesa a massimo due mesi, in base al tipo di prestazione richiesta.

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