Terni, polveri sottili alle stelle, pm2,5 fuori controllo. Prc: ”Necessari interventi strutturali”

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inquinamentoOgni anno è la stessa storia: con l’arrivo della stagione invernale, a Terni l’inquinamento atmosferico sale vertiginosamente, la qualità dell’aria diventa inaccettabile, i livelli di polveri sottili sforano continuamente i limiti di legge. La novità di quest’anno è che fin’ora l’Amministrazione comunale non ha preso in considerazione il consueto “non-rimedio” rappresentato dalle targhe alterne. Probabilmente il sindaco emetterà l’odiata (e poco utile) ordinanza dopo le feste natalizie.

I dati delle centraline dell’Arpa riferiti al mese di dicembre sono particolarmente preoccupanti: in alcuni giorni sono stati registrati livelli di pm10 doppi e tripli rispetto a quelli accettati dalla legge. Ancora più agghiacciante è la situazione relativa al pm2,5 (polveri più sottili e più pericolose per la salute umana): in molti giorni le tre centraline hanno registrato valori pari a quattro volte quelli fissati dalla legge. Dati ancora più preoccupanti alla luce di quanto accertato pochi giorni fa dallo studio internazionale ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects): inquinamento e polveri sottili (soprattutto pm2,5) uccidono anche a livelli inferiori ai limiti fissati dalla legge. E la preoccupazione può diventare angoscia se si considera che l’Amministrazione comunale non sta mettendo in atto ne pianificando alcun risolutivo intervento.

Prc. Sulla questione interviene con un comunicato il Partito della rifondazione comunista di Terni: “Le quattro centraline ternane della rete di monitoraggio dell’aria dell’Arpa, registrano quotidiani sforamenti delle polveri sottili Pm10, ininterrottamente dal 4 dicembre. Il quadro è estremamente allarmante, visto che le condizioni atmosferiche sfavorevoli non muteranno nei prossimi giorni.

Il peggioramento della qualità dell’aria è generalizzato in tutta l’Umbria, ma i valori registrati nella conca ternana, sono (da sempre) molto più alti che nel resto della regione. Per il Pm10, il limite di legge giornaliero è di 50 µg/m³ e questo valore non può essere superato per più di trentacinque volte nel corso dell’anno.

In attesa di validazione dei dati di questo fine settimana, le centraline di Borgo Rivo e Carrara hanno raggiunto rispettivamente il 37° ed il 38° giorno di sforamento dei limiti per l’anno 2013. Quella del quartiere Le Grazie è al 50° giorno (non sono 52 solo perché, per questa centralina, non ci sono i rilievi del 4 e 5 Dicembre). I valori registrati, inoltre, sono particolarmente alti: spesso il limite tollerato viene raddoppiato ed in qualche caso triplicato (157 µg/m³ registrati a Le Grazie il 6 Dicembre).

La cortina di smog copre in modo omogeneo tutta la conca, non risparmiando neanche la più periferica centralina di Narni scalo che raggiunge il 14° giorno di sforamento, doppiando in quest’ultima settimana, i sei superamenti registrati nella primavera scorsa. Gli attuali limiti di legge per le polveri sottili sono, peraltro, apertamente contestati.

L’Europa, già dal 2010 ha chiesto, a tutti i paesi membri, di ridurre da 35 a 7 il numero massimo dei superamenti annui del PM10 ed il dimezzamento da 40 a 20 µg/m³ del valore medio annuale di questo inquinante e lo Stato italiano è stato condannato più volte per le sue inadempienze. Ed è oramai comprovata scientificamente la relazione tra innalzamento delle polveri sottili e lo sviluppo di malattie: ad ogni incremento di 5 µg/m³ di Pm2,5 il rischio di tumore al polmone aumenta del 18%, e del 22% ad ogni aumento di 10 µg/m³ di Pm10. (Lancet, luglio 2013).

Gli allarmi lanciati in città da Rifondazione Comunista negli ultimi anni, su queste problematiche, si stanno rilevando, purtroppo, fondati. Il PRC, a Gennaio e Maggio dello scorso anno, organizzò due assemblee pubbliche al quartiere Le Grazie che spinsero l’Arpa ad un monitoraggio supplementare, con centraline mobili, che dimostrò quanto il problema dell’inquinamento non fosse limitato, come si voleva far credere, solamente a quella parte della città.

Rifondazione portò alla luce la sottaciuta questione della diversa strumentazione delle centraline di monitoraggio che, fornendo valori sottostimati, facevano ritenere non allarmante la situazione ambientale del territorio. Ora che le apparecchiature delle centraline Carrara, Borgo Rivo e Narni Scalo sono state sostituite con strumenti più moderni, i dati sono diventati pressoché omogenei in tutta la conca e la realtà si mostra in tutta la sua pesantezza. E’ una situazione che si presenta, uguale all’anno precedente, all’inizio di ogni inverno.

Per questo avevamo chiesto e torniamo a chiedere, alle istituzioni preposte, interventi strutturali riguardanti il traffico veicolare, i riscaldamenti domestici, lo spazzamento stradale, il controllo di tutti gli impianti industriali inquinanti, le informazioni e le precauzioni da trasmettere ai cittadini.

Nel resto dell’Umbria, con un inquinamento inferiore al nostro, ed in altre città, come Roma, sindaci e gli altri preposti alla difesa della salute pubblica prendono provvedimenti ed emettono ordinanze. A Terni, neanche di fronte all’emergenza di questi giorni, si riesce ad anticipare i più significativi provvedimenti previsti dal Piano della Qualità dell’Aria che la Regione sta licenziando”.

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