Terni, povertà in aumento, 4 mila persone in difficoltà assistite da San Vincenzo de’ Paoli

Utenze, affitti, mutui, tasse da pagare: crescono nel numero e nella gravità le richieste di aiuto alla San Vincenzo de’ Paoli di Terni, che nel 2013 ha assistito 1.157 famiglie per un totale di 3.970 persone. Il bilancio dell’attività dei 105 volontari, distribuiti in 15 conferenze parrocchiali, è tracciato dalla presidente diocesana, Antonella Catanzani, in occasione dell’assemblea annuale della società, che si è tenuto oggi nella parrocchia di Campomicciolo. Ed è un bilancio amaro visto che certifica il continuo e inarrestabile aumento della povertà nella Conca ternana: questi numeri attestano che nel 2013 c’è stato un aumento delle persone assistite pari al 16%. Purtroppo è un trend che va avanti da anni: nel 2010 c’era infatti stato un aumento pari al 21%, nel 2011 del 15%, nel 2012 del 6%. Ora una nuova impennata con il 16%.

In totale gli aiuti erogati nel 2013 ammontano a 155 mila euro, in linea con il 2012, il 75% dei quali provenienti da diocesi e Fondazione Carit. Sono state inoltre distribuite, con un piccolo incremento rispetto all’anno prima, oltre 105 tonnellate di generi alimentari elargiti dal Banco alimentare di Perugia o raccolti tramite donazioni di privati o collette autonome organizzate nei supermercati della città.

Tra le quasi 4 mila persone che hanno chiesto un aiuto alla San Vincenzo, 1.815 sono italiane, quindi circa il 46% del totale. “I nuovi casi – spiega la Catanzani – sono tutte famiglie in crisi per la perdita del lavoro, famiglie non abituate a questa situazione di disagio per le quali occorre una particolare discrezione e tatto anche per offrire l’aiuto pur necessario. Non è facile chiedere, se si arriva a ciò significa aver veramente esaurito ogni risorsa sia materiale che morale”.

Le scrivanie della San Vincenzo, afferma ancora Catanzani, sono “invase da bollette di pagamenti scaduti da mesi. Non è facile fare la selezione per stabilire le priorità negli aiuti perché non c’è da dare a tutti. Tutto è urgente perché quasi sempre si tratta di famiglie giovani con bambini piccoli che non si possono lasciare al freddo o al buio”.

Stampa