Terni, quando un divieto temporaneo diventa permanente: disagi da oltre un anno in zona Duomo

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Da oltre un anno per i residenti di una zona del centro storico di Terni, tornare a casa è diventata una vera odissea. Tutto è cominciato quando, per il Giubileo straordinario della misericordia istituito da papa Francesco nel 2015, si tenne una celebrazione al Duomo e, per ospitare la grande mole dei partecipanti, la strada che collega via Vescovado con via Aminale fu chiusa al traffico. Nulla di straordinario se non fosse che, senza alcun preavviso, suddetta strada non venne mai riaperta.

Il passaggio è tutt’ora vietato, e le macchine in uscita da via del Vescovado son costrette a passare per uno stretto vicolo fino a via Roma, dove il traffico pedonale è solitamente intenso, rappresentando perció una situazione di disagio e pericolo sia per i pedoni che per i conducenti.

La situazione è particolarmente gravosa per gli anziani e le famiglie, che si ritrovano a dover percorrere lunghe distanze per raggiungere la propria abitazione o la propria vettura, con eventuali bagagli e sfidando il cocente clima estivo: la piazza forniva infatti una buona parte dei parcheggi del centro, pertanto i residenti, che annualmente pagano l’accesso per la ztl, si ritrovano non solo a dover percorrere dei chilometri interi per accedere alle due parti del centro storico, in quanto l’unico passaggio per via Aminale attualmente è attraverso via Cavour, dove si presenta un problema analogo a quello di via Roma, ma la drastica riduzione dei posti auto li costringe talvolta a parcheggiare lontano dalla propria abitazione e in spazi di fortuna, che potrebbero intralciare eventuali mezzi più larghi quali quelli di soccorso. Questi illeciti parcheggi sembrano “tollerati” dalle forze dell’ordine, nonostante più volte vi sono state difficoltà nel traffico dei mezzi pesanti.

Alcuni residenti riportano di come, nonostante numerose proteste presentate nei tempi immediatamente successivi alla chiusura della piazza, queste siano state sostanzialmente ignorate, e ormai si siano arresi alla nuova condizione, nonostante siano ancora ignari del motivo.

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