Terni, rilevazioni aria e inquinamento, Rc: ”Situazione preoccupante, targhe alterne inutili”

Rifondazione Comunista analizza i dati delle nuovi stazioni di monitoraggio dell’aria collocate a Terni. Il bilancio, come si sa, è negativo e. L’unico provvedimento preso per contrastare l’elevato inquinamento dell’aria, cioè le targhe alterne, è giudicato inutile. Rc punta ora il dito contro “chi era informato ed ha per anni taciuto, facendo credere che la situazione ambientale del territorio ternano fosse accettabile” e chiede “alle istituzioni preposte l’immediata apertura di un tavolo sulla situazione ambientale della conca ternana”.

Questo il comunicato di Rifondazione comunista di Terni:

“Dopo l’ingiustificata soppressione della centralina di monitoraggio dell’aria della centralissima Via Verga ed in attesa del ripristino di quella di Narni Scalo e di notizie certe riguardo il futuro delle sette centraline industriali, i dati del mese di gennaio delle tre centraline tornate in funzione nel territorio ternano (Le Grazie, Carrara, Borgo Rivo), evidenziano una situazione ambientale estremamente preoccupante relativamente alla presenza di polveri sottili.

Appare evidente che la situazione di inquinamento è omogenea in tutto il territorio, come è evidente che era dovuto solo alla differente strumentazione, installata all’interno delle centraline, il fatto che solo la centralina delle Grazie segnalasse un numero di superamenti, del valore limite di PM10, oltre la norma.

Rifondazione Comunista aveva prospettato questa ipotesi già nel corso delle due assemblee svoltesi nel quartiere Le Grazie, a Gennaio e Maggio dello scorso anno, nelle quali aveva ottenuto che l’ARPA effettuasse misurazioni in parallelo con centraline mobili che avevano confermato i valori di inquinamento segnalati dalla centralina fissa e la loro diffusione in tutto il quartiere. Ora che le centraline sono passate dalla Provincia all’ARPA e che la strumentazione di Carrara e Borgo Rivo è stata sostituita con apparecchiature più moderne,i dati sono diventati pressoché omogenei.

Nel mese di gennaio il numero di superamenti non è identico (14 per Le Grazie e Carrara e 15 per Borgo Rivo) solo perché non sono disponibili i dati di due giorni; la media mensile di PM10 è 57 µg/m³ per Le grazie e 53 per le altre due centraline ed il valore massimo è di 132 µg/m³ per Le Grazie, 123 µg/m³ per Carrara e 147 µg/m³ per Borgo Rivo.

Dai dati si comprende che la presenza di PM10 è nella norma solo nei giorni di pioggia; in tutti gli altri si è abbondantemente sopra, con superamenti anche del triplo del livello tollerato.

Appare anche evidente che il provvedimento (tardivo e limitato) della circolazione alternata dei veicoli con targhe pari e dispari, non porta alcun beneficio.

La situazione risulta essere ancora più preoccupante se consideriamo che l’Europa ha già chiesto a tutti i paesi membri, dal 1 gennaio 2010, di ridurre da 35 a 7 il numero massimo dei superamenti annui del PM10 ed il dimezzamento da 40 a 20 µg/m³ del valore medio annuale di questo inquinante. La Corte di Giustizia europea, come informa il rapporto Mal’Aria di Legambiente, ha già condannato lo Stato italiano per le sue inadempienze.

Per il PM 2.5, ritenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, causa di arteriosclerosi, diabete, malattie respiratorie e di problemi per i nascituri, il monitoraggio, diventato obbligatorio, fissa al 2015 il raggiungimento del valore di 25 µg/m³, come limite medio annuo.

Rifondazione Comunista denuncia le pesanti responsabilità di chi era informato della diversa strumentazione delle centraline ed ha per anni taciuto, facendo credere che la situazione ambientale del territorio ternano fosse accettabile ed impedendo, in tal modo, l’attivazione di provvedimenti tesi a ridurre il livello di inquinamento e chiede alle istituzioni preposte l’immediata apertura di un tavolo sulla situazione ambientale della conca ternana, dal quale scaturiscano iniziative e progetti riguardanti il traffico, i riscaldamenti, lo spazzamento stradale ed il controllo di tutti gli impianti industriali inquinanti”.

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