Terni, scoperta maxi-truffa di un’impresa ternana: 10 denunce e sequestri per 5 milioni

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guardia_di_finanza_3Maxi-truffa di un’impresa di Terni ai danni dello Stato, delle Regioni Umbria e Sardegna e dell’Ue. L’ha scoperta la guardia di finanza che già lo scorso anno aveva contestato all’azienda in questione un importo di oltre 70 milioni di euro per violazioni e Iva non versata.

Questa volta, al termine di un’approfondita analisi contabile, le fiamme gialle hanno accertato che l’amministratore unico dell’azienda nel settore dell’ascensoristica, in concorso con altri imprenditori, era riuscito a farsi finanziare ben 12 progetti di sviluppo in materia di ricerca ed innovazione tecnologica in relazione a specifici bandi emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle Regioni Umbria e Sardegna. Il problema è che per la gdf, i bandi per l’erogazione dei contributi sono stati vinti avvalendosi di vari sistemi fraudolenti tra i quali la presentazione di documentazione ideologicamente e materialmente falsa, e l’interposizione fittizia di “società di comodo”, riuscendo così a “gonfiare” i costi di realizzazione che dai controlli si sono rivelati di gran lunga inferiori agli oltre 5 milioni di euro ricevuti dagli enti pubblici.

guardia_di_finanza_1Oltre al responsabile della società, considerato dalle fiamme gialle il vero dominus della vicenda, sono state deferite alla Procura della Repubblica di Terni altre 9 persone che, a vario titolo, hanno preso parte alla commissione dei reati di “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, “Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”, “Dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” ed “Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.

Su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Marco Stramaglia, che ha coordinato le indagini, il Gip del Tribunale di Terni ha disposto il sequestro preventivo di beni finalizzato alla confisca “per equivalente” per un importo di oltre 5 milioni di euro. Ciò nell’ottica di assicurare il reale recupero dei finanziamenti pubblici illecitamente percepiti.

Così, all’amministratore della società sono stati sequestrati numerosi conti correnti bancari, una lussuosa villa con campo da tennis e piscina, un appartamento di oltre 300 mq ed un locale commerciale. Le fiamme gialle hanno inoltre segnalato le violazioni alla Procura Regionale Umbria della Corte dei Conti per i correlati profili di responsabilità erariale a carico degli indagati.

Dal comando provinciale, le fiamme gialle spiegano che “l’operazione posta in essere conferma, ancora una volta, il ruolo della guardia di finanza quale forza di polizia posta a presidio degli interessi economico-finanziari dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali, assicurando, sul versante delle ‘uscite’, che le risorse messe a disposizione siano correttamente impiegate per finalità di interesse collettivo, nonché per favorire le politiche di sviluppo sociale e imprenditoriale”.

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