Terni, senegalese aggredisce compagna di scuola 12enne perché porta un crocifisso

Un’aggressione inquietante per due motivi: perché messa in atto da un ragazzino nei confronti di una coetanea e perché scatenata da motivi religiosi. E’ accaduto ieri pomeriggio a Terni. Ed è in assoluto la prima volta che nella Conca si registra un episodio del genere.

Questi i fatti: all’uscita di una scuola media di Terni, una studentessa 12enne ternana è stata violentemente colpita alle spalle da un suo compagno di classe di origini senegalesi regolarmente residente in città. Dopo il colpo, il ragazzino è stato subito bloccato dalla madre della vittima, corsa in aiuto della figlia.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Terni, il 12enne senegalese ha aggredito la compagna di classe solo perché  indossava una collanina con un crocifisso. La ragazzina è stata portata al pronto soccorso dove le è stata riscontrata una contusione toracica giudicata guaribile in 20 giorni.

Secondo quanto la dodicenne ha raccontato ai carabinieri, il coetaneo senegalese – che aveva iniziato a frequentare la scuola una ventina di giorni fa – già nei tre o quattro giorni precedenti l’aveva presa di mira, con insulti e altre aggressioni, sempre per via del crocifisso. Nei confronti del ragazzino non sono stati presi provvedimenti perché, essendo minore di 14 anni, non è imputabile.

Aggiornamento ore 17,50: I carabinieri confermano che l’aggressione è avvenuta per motivi religiosi. Prima di sferrare un forte pugno alla schiena della compagna di classe, il 12enne senegalese le avrebbe urlato alcune frasi di minaccia, anche di morte, e avrebbe detto che il crocifisso gli dava fastidio e non lo doveva portare. All’aggressione avrebbero assistito altri compagni di scuola. Sono stati poi i genitori della ragazzina a segnalare l’episodio ai militari, che non sono intervenuti direttamente sul posto ma hanno ricostruito la vicenda e l’hanno resa nota oggi. Non è stata comunque presentata ancora alcuna denuncia formale da parte dei genitori della ragazzina. Quest’ultima, oltre alla contusione giudicata guaribile in 20 giorni, è ancora scioccata per l’accaduto e avrebbe paura a tornare a scuola.

Aggiornamento ore 17,55: SALVINI Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha scritto sulla propria pagina Facebook: “A Terni una ragazzina di 12 anni è stata aggredita da un coetaneo all’uscita della scuola, 20 giorni di prognosi per la bimba. L’aggressore è un ragazzino africano (non imputabile perché troppo giovane) che da giorni insultava e minacciava la coetanea, perché portava al collo una collanina con il crocifisso. Il ragazzino, e i suoi parenti, vengano rispediti al loro Paese!!! Che bella integrazione…”.

Aggiornamento ore 18,05: MELONI Anche il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, commenta su Facebook l’aggressione scrivendo: “Terni: un ragazzino senegalese picchia una bambina sua coetanea perché colpevole di indossare una collanina con un crocifisso. Sono questi gli episodi che ci fanno comprendere quanto odio venga trasmesso anche ai più piccoli. A casa nostra neanche i nostri figli sono più al sicuro rispetto all’intolleranza di chi pensa di venire in Italia e imporci la propria ideologia. Non ti piace il crocifisso? Vai a vivere da un’altra parte”.

Aggiornamento ore 19,30: RICCARDI L’assessore alla Scuola del Comune di Terni, Carla Riccardi, commenta così: “E’ un episodio molto grave, ma cerchiamo di non strumentalizzarlo, succede chissà quante volte che i ragazzi tra di loro litighino senza che si venga a sapere nulla”.

L’assessore – anche dirigente di una scuola media – è venuta a conoscenza dell’episodio, avvenuto ieri, solo nel pomeriggio di oggi. “Ho parlato con la vicepreside dell’istituto e mi ha spiegato che la scuola non ha ritenuto necessario informarci della cosa né credo lo abbiano fatto con l’Ufficio scolastico, ritenendola una lite tra ragazzini”. Secondo la professoressa Riccardi, in base a quanto le è stato riferito dalla vicepreside, “il dodicenne era arrivato in Italia al massimo da un mese. Insieme alla sorellina ha raggiunto il padre, che da anni abita in Italia. Per questo lo studente non parla ancora bene l’italiano. Non vorrei sminuire la vicenda – conclude Riccardi – ma vorrei essere razionale: il fatto che l’aggressore sia italiano o straniero, o di religione diversa, non cambia le cose. Sta a noi cercare di medicare questi comportamenti, ma ‘cum grano salis'”.

Aggiornamento ore 19,35: VESCOVO Il vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, afferma: “Prima di ogni giudizio è necessario capire come realmente sia avvenuto il fatto, le dinamiche e il contesto in cui si è verificato. Un gesto certamente grave da stigmatizzare che non va però né ingigantito né minimizzato, e tanto meno strumentalizzato. Il fatto deve essere inquadrato nelle relazioni educative adolescenziali, nelle dinamiche che avvengono tra i ragazzi che hanno mondi propri e che sono in una delicata fase di crescita e formazione. Dinamiche adolescenziali che non di rado fanno proprio leva sulla diversità di razza, religione, appartenenza o altro e che a volte sfociano in gesti anche violenti come questo”.

Piemontese esprime vicinanza alla ragazza: “Preghiamo perché superi questo difficile momento per la violenza di cui è stata vittima. Ci auguriamo che ‘l’aggressore’ possa comprendere la gravità del proprio gesto”. Il vescovo invita infine “la scuola a fare la sua parte educativa, tesa a promuovere il rispetto verso gli altri e a formare i ragazzi all’accoglienza e alla fraternità. Pensiamo che le famiglie, la comunità civile ed ogni realtà sociale abbiano molto da fare per formare giovani e adulti pacifici e rispettosi del prossimo”.

Aggiornamento ore 22,30: TERNI DINAMICA Terni Dinamica in una nota scrive: “Il movimento TerniDinamica dopo aver ascoltato e letto diverse opinioni in libertà (anche qualcosa di più talvolta) sull’episodio in oggetto ritiene doveroso ricondurre ai fatti quello che è successo. Un pugno sferrato da un bambino di 11 anni ad una quasi coetanea di 12. Un bambino da un mese a Terni e proveniente dal Senegal, un bambino che non conosce ne la lingua ne la cultura di questo paese.

Ci permettiamo di inserire un breve cenno etnoantropologico sul Senegal. Il Senegal pur essendo un paese a maggioranza islamica adotta una religione quasi sincretica, integrando nel credo prevalente cristianesimo ed animismo. Quindi paradossalmente uno stato moderno quasi “new age”, senza dubbio nulla a che vedere con l’integralismo. Inoltre chi ha avuto modo in questi anni di conoscere i molti senegalesi transitati a Terni ne ha conosciuto non tanto l’aspetto religioso ma la loro innata indole ad essere sempre e comunque grandi commercianti innamorati della trattativa. In fondo, il commercio, il loro vero credo.

Sorprendentemente da laici questa volta ci troviamo a condividere in toto le parole del vescovo di Terni. Il più lucido e pragmatico nel valutare la vicenda. L’episodio è grave come sono gravi tutti gli episodi violenti, non è comunque il primo episodio ne sarà l’ultimo nella scuola. Esistono simpatie ed antipatie. Tra bianchi, come tra neri, tra uomini come tra donne. Talvolta anche tra uomini e donne.

Piuttosto da segnalare ancora una volta è l’ipocrisia del sistema scolastico italiano che a differenza ad esempio di quello francese e della maggioranza dei paesi europei, non prevede classi differenziate per l’integrazione degli immigrati nella prima fase della loro permanenza.

Provate a pensare di portare vostro figlio undicenne in Senegal e catapultarlo in una classe già formata e complice con una dose di sana crudeltà tipica dell’età verso quello “strano”, dove è l’unico bianco e non capisce una parola della lingua ne delle regole di ingaggio tra ragazzi, non ha un insegnante dedicato ne una metodologia di inserimento. Non lo darebbe un cazzotto a qualcuno dopo un pò??”.

FORZA NUOVA Forza Nuova Terni in una nota scrive: “Una nostra concittadina, una ragazzina di dodici anni è stata aggredita da un coetaneo senegalese perché portava il crocefisso al collo: come lo giudicate voi? Per noi è follia allo stato puro! E tante volte lo abbiamo detto e sempre ci è stato risposto che siamo razzisti: e ora chi è il razzista? E’ folle imporre, ed anche avallare, politiche che portano a queste conseguenze: i razzisti sono coloro che ne fanno un business sulle spalle degli italiani! Porgiamo i nostri migliori auguri di guarigione alla ragazza e la nostra sincera solidarietà a lei ed alla sua famiglia.

Roberto Pileri, (coordinatore Terni): il grave episodio di oggi palesa un nuovo elemento rispetto ai fatti di pura violenza accaduti nella nostra città: il fattore identitario. Sono molto curioso di vedere cosa diranno i nostri politicanti. Faranno finta di niente: ma voglio ricordare loro che la nostra identità è greca, romana e soprattutto, Cristiana”.

LEGA NORD In una nota Andrea Zanelli, referente federale degli studenti padani Lega Nord scrive: “Sono profondamente turbato da quanto accaduto a una studentessa Umbra: minacciata e picchiata solo perché portava al collo un crocefisso, solo perché cristiana! Credo che ormai si sia raggiunto il limite della sopportazione. Oriana Fallaci diceva: ‘Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre’. Forse è ora di smetterla di tacere, forse è l’ora di guardare la realtà e guardare le cose come stanno. È l’ora di prendere provvedimenti contro chi minaccia la libertà di essere cristiani, provvedimenti contro chi ci odia, provvedimenti contro chi vuole rimuovere i crocifissi dalle scuole, provvedimenti contro chi ‘pesta’ una ragazzina che ha l’unica colpa di avere un crocifisso al collo.

Ci si renda conto che la mentalità cristianofoba, prevalentemente presente tra i giovani immigrati musulmani, è diventata un pericolo reale. Un pericolo da debellare. Il giovane che ha minacciato e pestato la ragazza è la manifestazione iniziale di un progetto più grande di islamizzazione delle nostre terre che parte da menti superiori e viene inculcato, forse indirettamente, nelle menti dei giovani. Ovviamente esiste un islam moderato che si dissocia da questo fatto, ma purtroppo qualcuno non è così moderato. Questo delinquente, razzista e cristianofobo va assolutamente punito o meglio ancora rispedito da dove è arrivato. Nessuno può dirci di smettere di essere cristiani! Nessuno potrà togliere i simboli della nostra cultura e della nostra storia!”.

TERNI CITTA’ FUTURA Michele Rossi del movimento civico Terni Città Futura, scrive in una nota: “Un atto violento che è frutto del disumano buonismo di qualcuno. Non si banalizzi quello che è un ‘campanello di allarme’. Covano in molte famiglie di immigrati presenti anche nel nostro territorio, sentimenti di rifiuto se non addirittura di livore verso la nostra cultura e quindi anche verso la nostra religione. Questo è il frutto della politica della facile tolleranza e accoglienza, senza doveri, senza regole ne limiti. Quella politica che inganna per primi gli stessi immigrati e crea come diretta reazione l’avversione verso la nostra cultura.

Cosa vengono a fare gli immigrati in Italia? il lavoro non ce n’è più per nessuno e non è più possibile mantenere alcuno stato sociale. Ha senso permettere loro di continuare a sbarcare? ci rendiamo conto che questo significa solo condannarli alla sicura disperazione? ed è proprio la disperazione che potrebbe fomentare il loro astio. Prima lo capiremo e prima riusciremo a prevenire episodi più gravi”.

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