Terni, si presenta l’Unione Civica: “Restituiamo dignità ad una città soffocata dal regionalismo”

da sinistra: Giovanni Ceccotti, Gianluca Petigliani, Massimo D’Antonio e Leo Venturi

Uniti per il bene della città e negli interessi dei cittadini. L’Unione Civica per Terni si è presentata ufficialmente alla stampa stamattina presso la sede di viale Brin. Presenti i rappresentanti delle quattro liste civiche riunite (Terni Oltre, Terni Dinamica, Progetto Terni e Il Giacinto), Giovanni Ceccotti, Gianluca Petigliani, Massimo D’Antonio e Leo Venturi. Un progetto, quello delle civiche, che ha già lanciato due iniziative: una raccolta firme per la proposta di deliberazione popolare per il riconoscimento dell’Ast come sito strategico di interesse nazionale (i gazebo sono in questi giorni in piazza) e gli Stati Generali, in programma con un evento pubblico dopodomani alle ore 17 al Garden.

La nascita dell’Unione Civica segna la definitiva rottura con quella amministrazione comunale i cui vertici avevano contribuito ad eleggere alle ultime amministrative: “Le nostre proposte, che avevamo presentato a Di Girolamo erano per dare uno slancio a questa città e invece questa amministrazione si sta muovendo nel senso opposto – sottolinea Gianluca Petigliani – per questo è nata l’Unione Civica: per difendere unicamente gli interessi dei cittadini, che a nostro parere non sono stati tutelati”. A questa, va detto, non hanno aderito i due eletti in Consiglio Comunale in quota Progetto Terni, ovvero Giuseppe Mascio e Luigi Bencivenga, anche se i promotori del movimento sottolineano come “Questa è una esperienza assolutamente civica, svincolata dai partiti tradizionali e ciascuno di noi a livelli regionali e nazionali rimane sulle proprie posizioni politiche”. Non a caso l’Unione Civica sta guardando anche dall’altra parte del muro, cioè alle civiche che si erano presentate all’opposizione.

Massimo D’Antonio è andato più in profondità: “Qualcosa è stato fatto all’inizio, ma non è sufficiente, serve una spallata decisiva, bisogna scrollarsi di dosso 45 anni di regionalismo che ha sottratto a Terni idee, speranze e risorse.  Serve un cambio di missione che valorizzi le nostre risorse: dobbiamo rinegoziare con la regione su tutto, per difendere quello che è nostro. Lo stiamo facendo con l’Ast, lo faremo sulla sanità, sull’idroelettrico e su tante altre cose”. La prima proposta è già sul tavolino:”Mettiamo insieme più comuni e sfruttiamo le risorse previste per le realtà che si uniscono”.

Duro anche Leo Venturi: “La nostra è una sfida difficile, perchè mette insieme storie e sensibilità diverse, ma crediamo che questa sia la strada giusta, perchè soltanto mettendosi insieme (le quattro liste sfiorano il 15% ndr) si difende il territorio: una città frazionata è una città più debole e noi proviamo a riunire tutti coloro che sin qui si sono soltanto lamentati di quello che non va bene invitandoli a spendersi in prima persona per fare qualcosa insieme a noi”. Ancora l’affondo forte all’amministrazione comunale e regionale: “Terni ha un peso insignificante a livello politico e nell’ambito della regione e questo sta provocando nella gente la crescita di un sentimento di rassegnazione – spiega Venturi – A questo corrisponde una percentuale sempre più alta di giovani che decidono di lasciare la città. Noi vogliamo che venga ridata dignità a questa città”. E ancora sull’Ast: “Noi siamo per una diversificazione dell’economia cittadina, ma ci rendiamo conto che per adesso questa non c’è: ecco perchè ci battiamo perchè l’Ast venga definito sito strategico di interesse nazionale. Perchè senza questa gamba, sulla quale si regge la nostra economia in questo momento, la città muore. E attenzione. Se muore Terni, ne risentirà anche l’Umbria”.

Giovanni Ceccotti ha illustrato quello che sarà il modus operandi dell’associazione: “Avremo dei gruppi di lavoro che già da adesso produrranno dei progetti su vari temi. Intendiamo lavorare su azioni che possano avere un ritorno immediato, perchè questa città non può più attendere. L’università è un primo esempio: se Perugia non vuole più investire su Terni, ci sono altri atenei che magari potrebbero essere interessati. Basta sottomissioni da parte dei governanti: se Perugia ci soffoca, su tutti i piani economici, cominciamo a guardare a Rieti, Viterbo, Roma”.

Poi la chiosa finale da parte del neonato movimento: “E’ vero, abbiamo sostenuto il sindaco all’inizio, ma era un pò come scegliere il meno peggio. Però poi, una volta eletto, abbiamo capito subito da che parte stavano andando le cose: ha messo in giunta tutte persone che non erano in linea con la nostra idea di cambiamento della città, che mirano a far contento l’uomo di partito e non il cittadino. E il fatto che manchi un’assessore allo sviluppo economico è emblematico. No, non è questa la città che volevamo. Per questo è nata l’Unione Civica”.

 

 

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