Terni, sicurezza, RS: ”Comune taglia 80 mila euro alla polizia municipale, altro che potenziamenti”

Dopo l’omicidio di David Raggi, il Comune di Terni aveva smesso di propagandare il mito della “città sicura” ed aveva promesso un maggiore impegno sul tema della sicurezza, a cominciare dal potenziamento della polizia municipale. Stessa richiesta era arrivata dal Consiglio comunale. Invece dei potenziamenti promessi, viene però attuato l’opposto: nei fatti vengono tagliate risorse alla polizia municipale. Altro che spray al peperoncino e mezzi più idonei. La Giunta taglia di netto 80 mila euro. E, beffa delle beffe, parte dei soldi così risparmiati non saranno impiegati in altri progetti a favore della sicurezza, ma per premiare i dipendenti comunali che hanno pianificato i tagli. La denuncia arriva dal segretario regionale di Rinascita Socialista R.D.L., Andrea Fabbri.

Scrive Fabbri: “Gli annunci dell’amministrazione comunale sul potenziamento dei servizi di sicurezza a Terni, in particolare per quel che riguarda il Corpo della Polizia Municipale sono soltanto chiacchiere al vento. I fatti concreti, gli atti amministrativi con i quali una amministrazione realizza il governo del territorio dicono tutt’altro: il Comune taglia ben 80 mila euro ai vigili urbani di Terni. E buona parte di questi tagli riguardano l’incentivo per l’attività di vigilanza e controllo del territorio e per i servizi di polizia stradale ai fini della tutela della sicurezza urbana e della sicurezza stradale, alla quale peraltro già oggi viene riservata un quota minima degli incassi delle multe: appena il 3% quando invece l’articolo 208 del codice della strada dice che si può arrivare fino al 50%”.

La denuncia ha riscontro nelle carte: “Leggere per credere l’allegato della delibera di Giunta numero 82 dello scorso 20 marzo, una settimana dopo l’omicidio di David Raggi. Il Comune ha approvato il piano di miglioramenti (risparmi di spesa) per gli anni 2015 – 2016 – 2017 nel quale risulta che ai vigili urbani di Terni si vogliono tagliare 30.000 euro per le garanzie contrattuali della compagnia assicuratrice, ma soprattutto 52.000 euro (26.000 euro nel 2015 e altrettanti nel 2016) per il vestiario: berretti, uniformi ordinarie invernali ed estive; combinazione impermeabile e molto altro ancora. Viene anche prevista la soppressione di alcuni capi di vestiario ‘che si reputano non più necessari per l’attività istituzionale'”.

“Ma come?” si chiede Fabbri, “i vigili urbani per poter concorrere alla sicurezza della città al pari delle altre forze di polizia hanno più volte manifestato l’esigenza di avere in dotazione guanti e giubbini antitaglio e altre dotazioni indispensabili per far fronte a una mutata situazione sociale cittadina e mentre a parole gli si promette lo spray al peperoncino, gli si tolgono le mutande? Nella delibera in questione, tra l’altro, viene persino deciso che la sostituzione delle divise e dell’equipaggiamento non avverrà più a una scadenza fissa pre-determinata, bensì a consumo, ovvero a sopraggiunto e definitivo logoramento dello stesso. E’ di tutta evidenza come ciò compromette inevitabilmente l’efficacia delle strumentazioni mettendo a rischio la sicurezza degli stessi operatori…della sicurezza! Si segnala infine come i risparmi prodotti dai miglioramenti previsti dalla delibera 82/2015 non vengano usati per offrire più servizi o servizi migliori ai cittadini, bensì per premiare i dipendenti e i dirigenti che sono riusciti a produrre tali risparmi. Il sindaco in persona renda conto di questa kafkiana situazione”.

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