Terni, sindaco arrestato: Pd lo difende: “Andiamo avanti”, opposizioni chiedono le dimissioni

Il Partito Democratico prende le difese del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, arrestato oggi pomeriggio insieme all’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari. La maggioranza assicura la volontà di continuare a sostenere il sindaco e la Giunta. Le opposizioni chiedono invece immediate dimissioni.

MAGGIORANZA La maggioranza di centro-sinistra del Consiglio comunale si è riunita nel tardo pomeriggio ed al termine ha espresso “la convinzione che il sindaco Di Girolamo e l’assessore Bucari saranno in condizione di chiarire ogni aspetto della vicenda e la legittimità del loro operato. La maggioranza ha deciso di assicurare la funzionalità dell’amministrazione comunale sotto ogni profilo per quanto riguarda la giunta, il consiglio comunale e le commissioni, onorando gli impegni assunti e le scadenze pendenti”.

PD TERNI Le segreterie del Pd del Comune di Terni e della Provincia di Terni in una nota congiunta scrivono_ “Le vicende che in queste ore stanno interessando la città di Terni ci colpiscono e ci addolorano. A Leopoldo Di Girolamo e a Stefano Bucari, che siamo certi sapranno dimostrare la loro totale estraneità ai fatti contestati, va tutta la nostra stima e solidarietà umana e politica. Rimaniamo in attesa di conoscere le motivazioni del provvedimento adottato e che la magistratura, della quale rispettiamo il lavoro, faccia velocemente chiarezza sulla posizione delle persone coinvolte.

Sosteniamo, infine, la scelta del gruppo consiliare e della maggioranza di proseguire il lavoro amministrativo per il senso di responsabilità che da sempre caratterizza l’impegno del Partito Democratico per la città. La speranza è che al più presto si possa confermare l’onestà e la correttezza di due uomini e amministratori da sempre al servizio della collettività”.

M5S TERNI Il comunicato del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Terni:

“Almeno che il Partito Democratico non voglia regalare a Terni l’ennesima umiliazione, quella di avere una Giunta ed una maggioranza guidata da un Sindaco agli arresti domiciliari, riteniamo fisiologico che l’esperienza politica del centro sinistra alla guida della nostra città sia conclusa. La notizia è infatti sulle prime pagine di tutte le testate locali e nazionali: di fatto il caso Di Girolamo sta rubando la scena mediatica della riconferma di Renzi alla guida del Partito Democratico.

Questo a prescindere dal fatto che il nostro sistema giudiziario si basi sulla presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio.

Dal canto nostro questo è un sistema che denunciamo da anni attraverso atti, esposti, segnalazioni formali fatte attraverso un lavoro estenuante: oggi non si aggiunge nessun elemento a quanto avevamo constatato cinque mesi fa, quando l’opinione pubblica venne a conoscenza dell’operazione Spada, salvo la certezza che Terni è pronta a voltare pagina.

Speriamo che qualcuno non voglia farci assistere ai soliti teatrini volti ad allungare l’agonia di un partito che sta portando nel baratro un’intera comunità.

Al di là del prosieguo delle azioni giudiziarie, infatti, il giudizio politico può essere ormai tratto e vede un’intera comunità tenuta in ostaggio e sfruttata fino al midollo, con servizi scadenti, costi altissimi, lavoro inesistente, cultura depressa, ambiente devastato. Il fallimento è oggi evidente a tutti, ma in realtà sussiste da anni.

Un pensiero va al piano di predissesto, di cui attendiamo l’esito: come può un Sindaco agli arresti domiciliari pretendere di gestire questa fase così delicata con le limitazioni alla propria libertà personale? O forse vorranno far credere ai cittadini che è meglio una Giunta decimata anziché un commissario? In ogni caso è finita, è la Caporetto del PD ternano.

Solo un’irresponsabile ostinazione può portare questa maggioranza a proseguire a testa bassa, trasformando in un tragico esito collettivo il loro personale suicidio politico.

Tuttavia, proprio in questo momento buio per la nostra Città, desideriamo lanciare un messaggio di speranza: coraggio, una nuova alba si avvicina a grandi passi. Possiamo rinascere, voltare definitivamente pagina per liberare le forze propulsive che da anni sono soffocate dal ‘sistema’.

Invitiamo i cittadini a stringere i denti, manca poco e poi sarà la liberazione”.

MARINI Il comunicato della presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini: “Ho appreso dei provvedimenti cautelari assunti dalla Procura della repubblica di Terni nei confronti del sindaco Leopoldo Di Giorlamo e dell’assessore Stefano Bucari. Esprimo, come sempre, rispetto per le indagini in corso e fiducia nell’operato della magistratura che, sono certa, saprà agire con la rapidità necessaria in un caso in cui le indagini intervengono su una amministrazione comunale in carica. Sono altresì convinta che il sindaco Di Girolamo e l’assessore Bucari sapranno dimostrare, nelle sedi appropriate, la loro estraneità ai fatti contestati”.

ROSSI Il comunicato del senatore del Pd, Gianluca Rossi: “Il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo e l’assessore Stefano Bucari godono della mia stima personale e fiducia nel loro operato. La conoscenza delle persone coinvolte mi fa affermare che Terni è stata ed è una città amministrata per il solo bene della collettività. Sono certo che l’autorità giudiziaria, in cui ripongo la più totale fiducia, svolgerà velocemente i dovuti accertamenti, per consentire all’amministrazione di continuare a svolgere le proprie funzioni, nella pienezza dei suoi poteri”.

CECCONI Il comunicato del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi: “Un provvedimento restrittivo della libertà personale (carcere o, come in questo caso, arresti domiciliari che sia) non è una sentenza di condanna, tanto quanto non lo era (men che meno) un avviso di garanzia.

Certo è che – codice alla mano – ad indagini ancora aperte, gli arresti domiciliari si giustificano solo se sussiste uno di questi tre rischi concreti: pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato e/o pericolo di inquinamento delle prove. E gli arresti di Di Girolamo e Bucari non possono che essere fondati sull’una o l’altra (o magari più d’una) di queste ipotesi.

Certo è che le motivazioni addotte dalla Procura nella sua lunga nota sono agghiaccianti: perché configurano una prassi fuori-legge ascrivibile a quello che si chiama “sistema” o regime”, come noi abbiamo sempre denunciato riferendoci innanzitutto a responsabilità etiche e politiche, prima ancora che penali. Certo è che – come scrive proprio la Procura – questo “sistema Terni”, questo regime, ha tutta l’aria di coinvolgere livelli anche diversi dell’Ente (uffici, funzionari, dirigenti) ed “imprese satelliti”: ed anche in questo è triste, ma obbligato, dover ricordare di aver già denunciato tutto ciò.

Certo è che, adesso,  dal sindaco e dal suo fido assessore ai lavori pubblici, anche un bambino si aspetta un sola cosa: che facciano quello che noi gli avevamo suggerito di fare già da mesi, quello che – fatto ieri –  sarebbe stato più onesto ed oggi appare comunque imprescindibile, ovvero andarsene, dimettersi, occuparsi del processo, visto che nessuno può governare “da casa” senza poterne uscire ed avere altri contatti se non con i familiari stretti.

Certo è che – in questo caso come per tutto il resto – a quel punto chi è causa del suo mal dovrà piangere se stesso: perché la risibile misura di taglio delle spese e moralizzazione della vita pubblica (nientemeno) che ha indotto Di Girolamo ad adottare la scelta di pura facciata di riduzione all’osso del numero degli assessori, non potrà che comportare l’inevitabile conseguenza di una decadenza totale di ciò che resta della giunta.

Certo è che oggi è un giorno di grande umiliazione per la città: che non si merita l’eventuale prolungata agonia che volesse infliggergli chi ancora si ostinasse, contro ogni evidenza, a restare attaccato alla poltrona”.

BONOMI Il comunicato di Piergiorgio Bonomi, responsabile ternano di CasaPound Italia: “E’ di questi minuti la notizia dell’arresto del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo (Partito Democratico) e dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari come conseguenza dell'”Operazione Spada”, l’indagine che riguarda la manutenzione ordinaria del verde pubblico in città e nei cimiteri urbani. Sono state eluse tutte le norme comunitarie relative agli appalti con metodi che il procuratore ha definito criminali. Come movimento politico Casapound Italia chiediamo le dimissioni immediate del sindaco e l’immediato ritorno al voto. Terni ha bisogno di ordine, sicurezza, trasparenza e meritocrazia. Esattamente tutto ciò che è mancato in questi decenni di amministrazioni rosse. Siamo pronti ad azioni eclatanti certi che la città sarà dalla nostra parte”.

CRESCIMBENI Il comunicato del consigliere comunale del gruppo misto, Paolo Crescimbeni: “L’arresto cautelativo del sindaco non è conferma di colpevolezza in forma definitiva. Tuttavia il Dr. Di Girolamo avrà la sensibilità di rassegnare subito le proprie dimissioni che, ai sensi dell’art. 141 D. Lgs. 267/2000, daranno luogo allo scioglimento del consiglio Comunale ed alla nomina di un Commissario Prefettizio. I Cittadini dovranno poi essere chiamati ad eleggere nuovi rappresentanti nei tempi minimi possibili. Ogni esitazione e ritardo accrescerebbe il danno già grave inferto alla città”.

CARLETTI Il comunicato del segretario di Rifondazione comunista Terni: “I clamorosi sviluppi dell’inchiesta spada, costituiscono un punto di non ritorno nella vita politica della città.

L’azione della magistratura, ma anche l’opposizione sociale sviluppata in città in questi mesi da movimenti e comitati, ha contribuito a svelare l’opacità dei meccanismi di governo del Partito Democratico.

il Partito della Rifondazione Comunista ritiene ormai doveroso, da parte dell’attuale maggioranza cittadina, trarre le dovute conseguenze politiche di tre anni di gestione disastrosa della cosa pubblica e ridare la parola ai cittadini.

L’escalation della cronaca giudiziaria locale conferma quanto denunciamo da tempo: La presenza di un sistema di potere funzionale al perseguimento di interessi economici prima ancora che politici, articolato su più livelli di governo.

L’opera della magistratura conferma il giudizio politico di quanti non hanno ceduto alla vuota retorica del buon governo del Partito Democratico. Di fronte alla gravita dei fatti, sarebbe del tutto fuorviante e strumentale, come fatto nei mesi scorsi da parte degli ambienti vicino alla maggioranza, usare il mondo della cooperazione sociale quale scudo per comportamenti di amministratori pubblici o di soggetti aggiudicatari di appalti: Una cosa è la tutela del lavoro, a partire da quello di lavoratori a vario titolo svantaggiati, un’altra è il ricorso a pratiche tese ad assicurare i servizi sulla base di interessi di parte, come risulterebbe dallo stato dell’arte delle indagini.

Esprimiamo pertanto vicinanza e solidarietà attiva a tutti i lavoratori delle cooperative coinvolte, le vere parti lese della vicenda unitamente ai cittadinanza ternani.

C’è bisogno di un alternativa di sinistra per il governo della città. Serve agire subito il confronto tra tutte le forze alternative a questo sistema di potere. Occorre stringere un patto programmatico per garantire l’uscita dalla pericolosa disarticolazione istituzionale e sociale in cui la città sta sprofondando”.

MELASECCHE Il comunicato del consigliere comunale della lista I love Terni, Enrico Melasecche: “Nel corso di questi lunghissimi otto anni, il sindaco che in sede di primarie disse che non era adatto a fare il sindaco (ma poi accettò non certo per il bene dei ternani ma per condurre il proprio partito all’occupazione manu militari dell’intera città) ha ripetuto ad ogni crisi di giunta, ad ogni crisi fra gruppo consiliare ed assessori, ad ogni fatto grave che saliva all’onore delle cronache la frase fatidica: ‘Assumo su di me tutte le responsabilità’. Non l’ha mai fatto. Ha continuato a governare con le logiche di sempre, quelle impostegli dai suoi grandi elettori, con cui è stato succhiato sangue dai bilanci pubblici in modo indecente, con cui sono stati fatti debiti fuori bilancio vergognosi, con cui sono stati nascosti circa 70.000.000 di debiti pur di tirare a campare, fatti poi emergere da chi all’opposizione non ha mai fatto sconti a chi ha ridotto Terni in queste condizioni di profonda crisi economica e finanziaria, ma soprattutto di degrado ambientale, civile e morale. Ha continuato, in un distacco sempre più ampio dalla città ma anche dai suoi stessi elettori, a dichiarare che tutto andava bene, che non c’era degrado, che la città era viva, che …che…che…che……

Sembrava che vivesse in un mondo tutto suo. Lo paragonai a Maria Antonietta che proponeva di distribuire brioches al popolo che chiedeva pane per sfamarsi.

Non voglio entrare oggi nel problema giudiziario, pur essendo tra coloro che non ha mai fatto sconti su tutti gli aspetti, anche indecenti, con cui sono stati negli ultimi diciotto anni favoriti gli amici e danneggiati coloro che non facevano parte del cerchio magico, ma esiste un problema morale e politico enorme. E tutti coloro che adesso, per paura di ridare la parola al popolo, si trincerano dietro calcoli di puro cinismo, spiegando in modo dotto che ben tre assessori su cinque possono tirare avanti, rispondo che questo costituisce un gioco scellerato sulle spalle della città. Chi rimane attaccato alle poltrone con l’attuale situazione, ormai degenerata oltre ogni limite fa un calcolo di puro interesse personale che pagherà caro. Perchè i ternani sono brave persone …ma non sono fessi”.

LEGA NORD Il comunicato della Lega Nord: “Domani, mercoledì 3 maggio, alle ore 11.30, Matteo Salvini sarà a Terni. Il Segretario Federale della Lega Nord, incontrerà i rappresentanti della stampa nella sede locale del carroccio in via Angeloni 16, per definire la posizione della Lega Nord in merito alla notizia dell’arresto del sindaco Di Girolamo e dell’assessore Bucari per la vicenda degli appalti pubblici. Presenti in conferenza stampa anche il senatore Stefano Candiani e il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini. A seguire Matteo Salvini inconterà i cittadini ternani.

Il senatore Stefano Candiani dichiara: “Dobbiamo ripulire Terni e tutta l’Umbria. Dall’inchiesta degli appalti pubblici abbiamo avuto conferma di come le amministrazioni del Partito Democratico gestiscono il potere”.

Il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, dichiara: “Dimissioni immediate, commissariamento e poi subito al voto. Gli arresti del sindaco Di Girolamo e dell’assessore Bucari mettono la parola fine ad un regime di marca PD che ha gettato Terni in pasto ad interessi specifici contro il principio generale e inviolabile della legalità  La Lega Nord Terni, fin dal settembre 2015, aveva denunciato delle ‘anomalie’ e ‘vicende poco chiare’ nell’assegnazione degli appalti relativi ai lavori del verde pubblico. Evidentemente non avevamo tutti i torti, anzi. E’ questa l’ennesima dimostrazione di un governo della città basato su scambi di favore e su un meccanismo di reciproco scambio tra sistema economico e sistema politico”.

LUCIDI Il comunicato del senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi: “È iniziata la pletora di dichiarazioni e frasi fatte. Armi di discussione di massa, buone da tirare fuori alla prima occasione, nel tentativo di anestetizzare i cittadini.

Ecco alcune.

Leonelli: “rispettiamo il lavoro della magistratura, che ci auguriamo possa fare luce al più presto sulle posizioni degli indagati”;

Marini: “Esprimo, come sempre, rispetto per le indagini in corso e fiducia nell’operato della magistratura che, sono certa, saprà agire con la rapidità necessaria in un caso in cui le indagini intervengono su una amministrazione comunale in carica”;

Rossi: “Sono certo che l’autorità giudiziaria, in cui ripongo la più totale fiducia, svolgerà velocemente i dovuti accertamenti, per consentire all’amministrazione di continuare a svolgere le proprie funzioni, nella pienezza dei suoi poteri”;

Purtroppo per questi signori, le grandi città le fanno i grandi uomini, ed oggi Terni non è una grande città. Le dimissioni del Sindaco, apriranno la porta del commissariamento ponte fino alle prossime elezioni.

Di Girolamo, in questi anni, non ha fatto nulla per difendere la città, contro l’inquinamento delle acciaierie, contro gli inceneritori, contro i rifiuti, contro la desertificazione lavorativa, contro il declino universitario, contro il degrado di una città lasciata a se stessa.

Quello che ha fatto invece lo stabilirà la magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia! Ma Terni e l’Umbria hanno bisogno di interlocutori nuovi”.

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