Terni, sindaco Di Girolamo: ”La situazione ambientale non è allarmante”

“La situazione ambientale di Terni non è allarmante. Lo dicono i dati”. Ad affermarlo è il sindaco Leopoldo Di Girolamo che commenta così il servizio del Tg3 nazionale andato in onda ieri sull’inquinamento di Prisciano. Una posizione opposta rispetto a quella sostenuta da alcune associazioni e partiti, a cominciare da Italia Nostra, WWF e Movimento 5 Stelle che da tempo denunciano criticità e chiedono interventi a tutela della salute.

Il sindaco aggiunge che “a Prisciano c’è un problema in merito alle polveri e l’Amministrazione comunale, insieme a tutti i soggetti deputati, è impegnata affinché il nuovo protocollo firmato con Ast, porti ad ulteriori interventi da parte dell’azienda e ad ulteriori miglioramenti”.

“In queste ore – prosegue il Di Girolamo – divampa una nuova polemica, rilanciata dai mezzi di comunicazione nazionale, sulla presenza di inquinanti nel centro abitato di Prisciano e il loro particolare legame con l’Ast. Su questo occorre andare al di là degli allarmismi e ricondurci al quadro reale della situazione di Terni, una situazione dovuta a una città di oltre 110 mila abitanti e alla presenza di impianti industriali di primaria importanza. Ebbene, occorre ribadire con decisione che la situazione di Terni non è paragonabile in alcun modo a realtà urbane italiane che vivono una situazione di reale emergenza”. Il riferimento è al paragone con la Terra dei fuochi contenuto nel servizio del telegiornale di Rai 3 che appare effettivamente esagerato.

Per il primo cittadino questa distanza tra Terni e realtà come quella campana è attestato dai dati ambientali e anche da quelli sanitari. “Occorre poi rilevare che le istituzioni locali, in tutte le loro articolazioni, Provincia, Comune, Regione tramite l’Arpa, si sono mosse in un quadro di grande trasparenza e di responsabilità. A Terni è operante uno dei migliori sistemi di monitoraggio delle condizioni dell’aria, con centraline diffuse e moderne. Un impianto che è attivo da anni, recentemente rinnovato e ora potenziato anche con il monitoraggio delle attività industriali, attraverso la riattivazione e l’aggiornamento della centralina di Prisciano e successivamente quella di Maratta”.

Entrando nel merito della situazione specifica, Di Girolamo dichiara: “L’Amministrazione comunale ha da tempo la consapevolezza che a Prisciano c’è il problema delle polveri e sempre è stata pressante la sua azione affinché si arrivasse a una risoluzione del problema. Un’azione, anche in questo caso condotta in sinergia con le altre istituzioni locali, che ha portato ad interventi concreti da parte di Ast e che ha visto sensibili miglioramenti sul quadro ambientale. Nell’accordo del 25 febbraio 2013 si è preso atto degli interventi previsti e attuati da Ast ed Ilserv, nell’ambito dell’intesa del 23 dicembre 2011, sulla rampa scorie, sulla installazione di ulteriori irrigatori, sulla riambientazione dell’area metal recovery e si è concordato sul perfezionamento delle misure già attuate e sull’adozione di nuove. Queste puntano a ridurre ulteriormente il contenimento delle polveri trascinate dai fumi e dai vapori che si sprigionano dalle piazze di versamento. Al momento il Comune di Terni si muove affinché questo nuovo protocollo siglato con l’azienda venga portato a compimento”.

“L’Amministrazione comunale, dunque, continua a muoversi sul fronte dell’interlocuzione con le grandi realtà produttive del proprio territorio, sul fronte della mobilità, delle energie rinnovabili, del contenimento delle emissioni inquinanti, nella convinzione che è il lavoro costante e proficuo che porta alla risoluzione dei problemi” aggiunge il primo cittadino.

In conclusione Di Girolamo punta il dito contro gli organi di informazione e i vari soggetti che si stanno occupando della vicenda: “Alimentare allarmismi ingiustificati, paragoni strumentali con città purtroppo caratterizzate da reali emergenze ambientali e sanitarie, nutrire un clima di preoccupazione che serve solo ad agitare la polemica, non fa parte del nostro modo di amministrare la città e riteniamo che, da qualunque parte esso venga, non serva alla città stessa”.

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