Terni, sindaco e assessore autosospesi dal Pd, si dicono “pronti a rispondere al giudice”

Si sono autosospesi dal Partito Democratico il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’assessore Stefano Bucari, agli arresti domiciliari per un’indagine sugli appalti pubblici del Comune. Lo ha reso noto lo stesso Pd.

Sostengono i segretari regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli, di Terni Carlo Emanuele Trappolino e comunale Jonathan Monti che “anche questa decisione qualifica la serietà e la correttezza degli uomini, prima ancora che degli amministratori. Siamo fiduciosi – aggiungono i segretari del Pd – che a seguito di un auspicabile rapido chiarimento delle loro rispettive posizioni con le autorità competenti, possano presto tornare a far parte pienamente e attivamente della nostra comunità di partito”.

Intanto emerge che Di Girolamo e Bucari devono rispondere di concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, e non di associazione per delinquere. I due amministratori saranno sentiti domani mattina dal gip per l’interrogatorio di garanzia.

L’avvocato Attilio Biancifiori, difensore del sindaco, ha spiegato che il suo assistito è “sereno”, ma “subisce come ingiusta” la misura cautelare. “Seppure la vicenda è grave sotto gli aspetti giudiziari – sostiene il legale – la sua posizione di estraneità era emersa chiaramente già alla luce delle prime carte processuali, in cui la sua figura era stata chiamata in causa sotto il profilo della responsabilità oggettiva. Questa ordinanza non presenti elementi di modifica”.

Secondo l’avvocato Biancifiori, “il sindaco non ha tattiche difensive da seguire per celare qualcosa o confondere, e domani mattina risponderà regolarmente alle domande del gip come atto di trasparenza. Dalle carte non è stato evidenziato alcun tornaconto personale a favore del sindaco, né un collegamento con altri soggetti coinvolti a livello imprenditoriale nell’inchiesta. Quanto agli atti, sono per lo più scelte amministrative di cui non è a conoscenza, in quanto di competenza dirigenziale”.

Si dice convinto dell’estraneità rispetto alle accuse del suo assistito anche il legale dell’assessore Bucari, Roberto Spoldi: “Davanti al gip contesteremo punto per punto le accuse, chiedendo l’annullamento della misura cautelare”.

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