Terni, torna Ramin Bahrami: 4 luglio recital pianistico all’anfiteatro romano di Carsulae

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conferenza_baharmi_4E’ un importante ritorno a Terni quello del celebre pianista iraniano, Ramin Bahrami, amato e acclamato esecutore di J.S.Bach in tutto il mondo. Sarà ospite della Fondazione Carit, che in collaborazione con l’Associazione Culturale Araba Fenice, hanno organizzato il recital pianistico per sabato 4 luglio alle ore 18.30, nello splendido scenario dell’antico Anfiteatro Romano inserito nel Parco Archeologico di Carsulae. Un concerto connotato da un’evidente matrice promozionale e turistica di Carsulae, ma anche di un rilievo culturale e musicale di livello assoluto. L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Terni e la collaborazione della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, è stato presentato in una conferenza stampa in cui hanno partecipato il presidente della Fondazione Carit, Mario Fornaci, il presidente dell’Associazione Culturale Araba Fenice, Bruno Galigani, e il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo.

bahramiBAHRAMI Ramin Bahrami dal suo concerto che inaugurò nel novembre 2013 la 16esima stagione concertistica dell’Araba Fenice, ha continuato la sua sfolgorante carriera aprendo la Stagione del Santa Cecilia, tornando alla Scala di Milano, al Festival MI-To, al Teatro di Dresda (2000 biglietti venduti in pochi giorni), continuando a scrivere libri e ad incidere nuovi dischi sempre per la Decca. Ricordiamo gli ultimi tre successi in fatto di vendite con i CD’s “Bach for babies”, le “Invenzioni a 2 voci & Sinfonie” e l’ultimo con le “Sonate per pianoforte e flauto“ insieme al flautista Massimo Mercelli. E poi, dopo il suo primo libro “Come Bach mi ha salvato la vita”, che venne a presentare proprio a Terni, ha scritto una seconda opera dal titolo “Il suono dell’occidente” ed è in procinto di uscire con la sua terza fatica: “Nonno Bach: la nostra salvezza”.

Bahrami, si è sempre definito un cosmopolita: la sua famiglia è un crogiuolo di nazionalità diverse e fin da piccolo ha coltivato un amore appassionato, struggente e sconfinato per Bach, da quando per la prima volta a cinque anni ascoltò e rimase “folgorato” dall’incisione della “Variazioni Goldberg” di Glenn Gould.

Nonostante una famiglia colta e benestante alle spalle, ha avuto per molti anni una vita tormentata, prima l’esilio dall’Iran, poi l’uccisione nelle carceri iraniane di suo padre sotto il regime degli Ajatollah. Ma a 11 anni, grazie ad una borsa di studio italiana, è stato catapultato alla corte del celebre insegnante Piero Rattalino con il quale ha studiato per molti anni, diplomandosi in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, dove tutto è partito. Il lancio artistico, i concerti, le tournée, la Decca con la quale ha inciso tutto, i libri. E tutto grazie a quel suo modo unico di amare ed eseguire Bach, grazie alla sua voglia di diffondere il “verbo musicale” di colui che fu considerato il compositore più vicino al Creatore.

Bahrami, alla soglia dei quaranta anni, è un pianista solido, capace di straordinarie performances artistiche, ma anche grande comunicatore, generoso nel donare la sua Musica, la storia e il proprio profondissimo amore per Bach. Il pubblico lo ascolta nei concerti e nelle innumerevoli apparizioni pubbliche in tutta Europa e ne rimane estasiato. E’ un instancabile comunicatore, capace, con la propria passione, di catturare l’attenzione e diffondere dolcezza, desiderio, tenerezza. Nel corso di un’intervista ha dichiarato: “Sì, lo confesso: sono immerso in Bach. Quando non lo eseguo al pianoforte, lo suono dentro la mia mente. Oltre alle mie mani, possiede il mio cervello. Mentre parlo con le persone, parallelamente, sono invaso dalle Variazioni Goldberg: mi suonano in testa”. E se qualcuno gli chiede se Bach non è umano, egli risponde: “Ma no, lui è umanissimo. Però traduce l’umanità in messaggi sovrannaturali. Come le Variazioni Goldberg: sono quanto di più celestiale sia stato concepito da un artista, scritte seguendo schemi matematici e simmetrie che danno loro coesione. In questo ciclo di trentadue brani c’è tutto quello che la vita possa dirci: il sublime incontra la ragione, il cuore abbraccia la razionalità”.

Questo è Ramin Bahrami, questo è l’artista che la Fondazione Carit e l’Araba Fenice presenteranno sabato 4 luglio in un Recital pianistico, immerso in uno spazio dove si respira la storia.

conferenza_bahrami_1FONDAZIONE CARIT La Fondazione Carit, che ha voluto fortemente l’evento, persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico del territorio, attraverso la definizione di progetti, programmi e iniziative anche pluriennali, nei settori rilevanti della ricerca scientifica e tecnologica; arte, attività e beni culturali; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; educazione, istruzione e formazione; volontariato, filantropia e beneficenza e del settore ammesso dello sviluppo locale. La Fondazione rappresenta ormai per il territorio locale, un vero e proprio punto di riferimento per la realizzazione di numerosi progetti di soggetti sia pubblici che privati.

ARABA FENICE Araba Fenice, dopo il grande successo riscosso dalla 18esima Stagione Concertistica e dai due Concorsi di scrittura a tema Musicale per le scuole medie di Terni, Guardea e Amelia è, per la prima volta, organizzatrice per conto della Fondazione di questo importante appuntamento estivo, in cui Ramin Bahrami eseguirà le famosissime “Variazioni Goldberg” del genio di Eisenach: Johann Sebastian Bach.

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