Terni, Trebisonda, ricorso accolto dal Tar, De angelis: “Questioni ideologiche e non di sostanza”

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Dopo l’accoglimento da parte del Tar del ricorso promosso da tre genitori della scuola Borgo Trebisonda, in cui il tribunale ha ordinato “al responsabile del servizio scolastico del Comune di Terni di provvedere, nel termine di trenta giorni, all’adozione delle proprie determinazione all’istanza presentata dai ricorrenti e condannato il Comune di Terni al pagamento delle spese di giudizio in favore dei ricorrenti nella misura di complessivi 2 mila euro”, la replica da parte di Palazzo Spada è affidata all’assessore alla cultura Tiziana De Angelis:

“L’Amministrazione Comunale, in particolare la direzione scuola e l’avvocatura dell’Ente, approfondiranno tutti gli aspetti formali e procedurali della sentenza del Tar sulla Trebisonda, che comunque non cambia la sostanza delle cose: la statalizzazione si è conclusa con successo, in tutti i suoi aspetti, compreso quello della dotazione organica. Il diritto allo studio è stato garantito e questo è l’interesse primario sia da parte del Comune che delle famiglie”, ha dichiarato l’assessore alla Scuola Tiziana De Angelis.

“La statalizzazione della Trebisonda – ha proseguito l’assessore – arriva nell’ambito del piano di razionalizzazione e di eliminazione delle sovrapposizioni tra Comune e Stato, soggetto quest’ultimo al quale fa carico costituzionalmente la pubblica istruzione. Il Comune si è mosso con l’obiettivo, raggiunto, di non sopprimere la scuola, lasciando così ai bambini e alle loro famiglie la possibilità di proseguire in quel contesto sociale, in un ambito che sicuramente costituisce un valore per tutti. Già ad agosto del 2016 l’Amministrazione Comunale ha comunicato alle famiglie in percorso in atto, dicendo di esserci comunque la possibilità di una iscrizione alla stessa Trebisonda, cosa che la quasi totalità delle famiglie ha fatto, in un clima collaborativo che ha permesso di gestire, con la dovuta attenzione, anche le situazioni più complesse, come quelle di bambini con problemi di disabilità.”

All’assessore “Sfuggono dunque le ragioni di un ricorso al Tar, che sembra più incentrato su questioni ideologiche che di sostanza, tenendo conto che il servizio non solo rimane nella sua essenza ma anche nella sua natura, pubblico era con il Comune pubblico rimane con lo Stato. Voler continuare a chiedere al Comune servizi che non fanno parte della sua vocazione e dei suoi compiti vuol dire solo pretendere di distrarre risorse umane ed finanziarie che invece devono essere concentrate nei servizi che non possono essere garantiti da altri soggetti pubblici e che sono fondamentali per la comunità cittadina. Il Comune di Terni ha sempre lavorato per garantire il diritto allo studio, collaborando con lo Stato, con le istituzioni scolastiche, con la dirigenza scolastica, affinché la rete della pubblica istruzione sia ampia e diffusa sul territorio comunale, arricchita di servizi che vanno dalla ristorazione di qualità all’assistenza e all’accoglienza.”

“Una collaborazione fattiva e operativa in particolare con le famiglie dei bambini – conclude la De Angelis – perché al di la dei ricorsi al Tar e dei suoi pronunciamenti, quello che premeva alla sottoscritta e alla Amministrazione era la garanzia del benessere dei piccolissimi alunni, così come assicurato ai loro genitori nei numerosi incontri”.

Di parere opposto ovviamente il movimento 5 stelle che tramite la consigliera Trenta fa attaccata a scena aperta la maggioranza: ”

“Ora a dar ragione ai genitori che hanno fatto ricorso arriva anche il TAR che boccia senza mezzi termini l’operato di sindaco e giunta ed obbliga il Comune a pagare anche le spese legali sostenute dalle famiglie che sono state costrette a rivolgersi al Tribunale amministrativo per far valere le loro sacrosante ragioni. A questo punto riteniamo doveroso, che i dirigenti e gli assessori che hanno clamorosamente sbagliato con tanto di perseverare accanitamente in pratiche contra legem si offrano di pagare le spese legali addebitate al Comune, visto anche lo stato delle casse comunali gravato da buchi in bilancio e debiti accumulati in anni di amministrazione a guida PD.
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