Terni, verde cittadino tra l’incuria e il degrado, Melasecche: ”In città avanza il deserto”

Invasione di trifogli in fiorerie di begonie rosse, pini secolari tagliati, albizie secche non sostituite ma lasciate marcire, parchi pubblici nel degrado. Sono le accusa che il consigliere d’opposizione dell’Udc, Enrico Melasecche, rivolge a palazzo Spada, ritenedola colpevole di non curare il verde cittadino e di non avere un progetto organico affinché si possa avere una città curata ed ordinata sempre dal punto di vista del verde.

“Chiunque passa in piazza della Repubblica – scrive in un comunicato Melasecche – rileva che, da anni, qualsiasi tipo di fiore venga messo nelle quattro aiuole romboidali in stile Ridolfiano, come le begonie giganti rosse di questi giorni, viene in pochi giorni sommerso da una invasione di trifoglio infestante che, inizialmente, potrebbe anche apparire come un omaggio al rossoverde della ternanità, ma ben presto, quando il rosso viene coperto dalla invadenza del trifoglio, appare in tutta la sua povertà ed allora aumentano i dubbi. Gira invero in città da tempo una barzelletta proveniente da ambienti ex socialisti: «Ad un incrocio si vede un cammello e il dubbio fa esclamare al passante che incontra l’amico: ‘E’ arrivato il circo equestre?’ E l’amico: ‘No è il deserto che avanza’»”.

“Al di là delle battute salaci che circolano su questa giunta e sulla tristissima situazione odierna – continua il consigliere – il giudizio sulla gestione del verde cittadino, da qualsiasi parte lo si giudichi, è drammatico:

“Che dire? Con il deserto che avanza – conclude Melasecche – con i cammelli che entrano in città, vuoi vedere che il trifoglio è stato seminato apposta per far brucare in quel piccolo orto di guerra di piazza Europa le non poche pecore che ci stanno amministrando e che invece di alzare la testa, tirare fuori quattro idee serie, difendere sul fronte della politica e dell’amministrazione almeno qualche posizione, preferiscono accomodarsi nelle retrovie e pascere in questo ‘terreno paludoso’ (anche questa espressione è copiata) che sta diventando ogni giorno di più questa Conca?”.

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