Terni, vivai e dilettanti serbatoi nel calcio “della crisi”: incontro dell’Ussi con tre big

Le prospettive del calcio al tempo della crisi, i nuovi modelli di sviluppo del settore giovanile e i dilettanti sempre più motore delle scelte future. Se n’è parlato stamattina alla sala rossa di Palazzo Gazzoli in un incontro di aggiornamento professionale dei giornalisti (ma aperto anche ad uditori esterni), organizzato dall’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e dal Gruppo Umbro dell’Ussi. Tre i relatori d’eccezione, coordinati dal presidente dei giornalisti sportivi umbri, Giorgio Palenga: Massimo Ciaccolini, giornalista ternano già firma de La Nazione ma soprattutto segretario generale della Lega Nazionale Dilettanti, il massimo organismo dilettantistico italiano; Mario Beretta, allenatore con lunga esperienza in serie A ma anche in B alla Ternana ed attuale responsabile del settore giovanile del Cagliari ed infine Federico Cherubini, folignate doc, che dal Foligno è passato ad essere il ds del settore giovanile della Juventus, fresca fra l’altro di vittoria del Torneo di Viareggio ed uno dei più stretti collaboratori del dg Marotta e del ds della prima squadra Paratici.

Ciaccolini ha spiegato l’organizzazione della massima istituzione calcistica dilettantistica italiana, sottolineando il ruolo particolare del Settore Giovanile e Scolastico, sempre più la vera “fucina” anche per i vivai dei grandi club e il ruolo della Lega Nazionale Dilettanti all’interno del consiglio federale della FIGC: “Il 34% all’interno del consiglio – ha sottolineato – fa avere alla LND un ruolo chiave nelle decisioni che vengono prese”. Non a caso, proprio l’attuale presidente FIGC Carlo Tavecchio, viene da questo settore. Ciaccolini ha approfondito poi anche questioni normative e regolamentari, come quelle relative ai “fuoriquota” obbligatori da schierare e i cambiamenti che il settore ha fatto registrare nel corso degli anni.

Beretta, partendo dalla scelta di vita e professionale che lo ha portato ad abbandonare la panchina per dedicarsi interamente ad un ruolo dirigenziale, ha presentato il “Modello Cagliari”, ovvero come la nuova dirigenza del club sardo, con in testa il presidente Giulini ha voluto rifondare interamente il settore giovanile, del quale Beretta è oggi responsabile. Non solo formazione sportiva ma anche umana, attenzione alle regole e alla disciplina. Un modello che grazie ad una costante azione di monitoraggio e ai tanti centri di formazione aperti in giro per l’Italia è riuscito a fare del vivaio cagliaritano un piccolo gioiello, superando le barriere dell’isolamento geografico e della distanza con le altre regioni italiane.

Infine, Cherubini ha spiegato la nuova filosofia del club bianconero per il vivaio, sempre più attenta anche ai giocatori nazionali delle categorie inferiori e il grande lavoro di scouting che ha portato in questi anni grandi successi, che comportano però per i ragazzi anche scelte di vita importanti, come lo stare molto lontano da casa. Per questo motivo il club bianconero è l’unico in Italia ad avere un liceo interno per seguire la carriera scolastica dei giovani. Inoltre come ds anche della sezione “prestiti” della società campione d’Italia, Cherubini ha anche puntato l’accento sulla questione delle “seconde squadre”, realtà ancora assente da noi (“la questione è ancora motivo di forte divisione anche in Consiglio Federale e trova la resistenza ancora da più parti”, ha sottolineato in proposito anche Ciaccolini) ma che invece all’estero è una realtà da tempo attiva e che permette ai grandi club di tenere d’occhio da vicino i giocatori anche una volta usciti dalla “Primavera”. Un dibattito fra ricordi ed ulteriori approfondimenti ha concluso l’evento.

 

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