TerniResearch, integrazione con Italeaf. Si dimette il vicepresidente di TerniEnergia per quote rosa

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stefano-neri-evento-terniresearch-borsa-milanoItaleaf pronta per essere integrata all’interno di TerniResearch. Infatti, a breve, verrà avviato l’iter di integrazione societaria della startupper company del gruppo di Nera Montoro. Ad annunciarlo è stato venerdì scorso il presidente di TerniResearch, Stefano Neri, durante il workshop “Industria verde e orizzonti globali” organizzato in Borsa Italiana ed al quale hanno preso parte oltre 400 persone in rappresentanza della business e financial community italiana.

Grazie a questa integrazione di Italeaf in TerniResearch, nascerà una “green italian investment and operational company” che, entro il primo semestre del 2014, si quoterà sul mercato AIM UK di London Stock Exchange. Dopo il “just listing”, la nuova società originata dall’integrazione lancerà un aumento di capitale per raccogliere i fondi necessari a investire direttamente in società cleantech e sostenere nuove imprese e attività tecnologiche nel settore della green industry. Il responsabile sviluppo di Italeaf, Federico Zacaglioni, ha presentato l’evoluzione della società con la nuova attività di “green investment” che completerà il bouquet di servizi di localizzazione industriale e fisica, coworking e incubazione, di advisory manageriale e mentoring, già sviluppati dalla startupper company. Italeaf, dopo l’acquisizione di Greenled Industry (attiva nella produzione di lampade LED di potenza per l’energy saving), sta valutando nuovi ingressi nel capitale o acquisizione di quote di controllo di società operanti nel settore dello smart building e del controllo e recupero termico degli edifici e di startup tecnologiche attive nella progettazione e produzione di sistemi UAV e droni senza pilota. Fin da subito, questi velivoli robotizzati automatici, hanno suggerito interessanti applicazioni di impiego del settore militare, della protezione civile, della pubblica sicurezza, del monitoraggio ambientale e del telerilevamento di prossimità.

Corrado Giancaspro, Ceo di Greenled Industry, invece, ha presentato il piano industriale e di sviluppo della società annunciando l’intera copertura dell’aumento di capitale stimata in 400 mila euro. Con questa operazione, il capitale sociale di Greenled Industry sarà pari a 3,4 milioni di euro e metterà la società nelle migliori condizioni per crescere in maniera consistente e veloce nel promettente settore dell’illuminotecnica di scala industriale e del risparmio energetico pubblico e privato. Attraverso l’aumento di capitale la società raggiunge, infatti, una capitalizzazione adeguata ad affrontare la sfida del mercato internazionale. Nella prima parte del workshop Anna Lambiase, Ceo di Vedogreen, e Renato Mannheimer, presidente di ISPO, avevano presentato l’indagine di percezione sulla green economy, che ha dato risultati sorprendenti tra investitori istituzionali e opinion leader. “Investire nella green economy – ha detto Anna Lambiase – significa focalizzarsi su imprese del nostro sistema industriale che stanno rivedendo i propri processi produttivi e prodotti in chiave sostenibile puntando sull’efficienza e sul miglioramento dell’impatto ambientale. Gli Investitori Istituzionali hanno attribuito caratteristiche peculiari alle aziende green: secondo il 64% degli intervistati queste si distinguono per le elevate potenzialità di sviluppo, per il vantaggio strategico rispetto ad altri settori di investimento e l’elevato grado di innovazione”. Per Renato Mannheimer, presidente di ISPO, “la Green Economy rappresenta il settore chiave per il rilancio del Paese: è unanime il giudizio positivo espresso dagli opinion leader, che indicano in questo modo una chiara direzione per lo sviluppo. Il 98% degli intervistati riconosce infatti al settore la capacità di incrementare la competitività del nostro sistema industriale, il 97% l’opportunità per rilanciare l’occupazione creando nuove figure professionali e l’83% la possibilità di attrarre investimenti esteri”.

Nella seconda parte del workshop, Paolo Ricci, dirigente di TerniEnergia, ha presentato un update sulle prospettive mentre il presidente di Power Capital, Nicola Romito, ha illustrato l’attività del nuovo fondo di investimento chiuso per investitori istituzionali “RA-Renewable Assets”, che chiuderà l’attività di funding nei tempi previsti dal progetto gestito da Prelios SGR. TerniEnergia è il partner tecnico industriale del Fondo RA con target di raccolta a 100 milioni di euro in due tranche da 50 milioni e una leva superiore al 60%. Il Gruppo, all’inizio del 2014, apporterà al Fondo RA impianti di sua proprietà per circa 70 milioni di euro di enterprise value, trattenendo quote del Fondo pari a circa il 5%. Il nuovo piano industriale di TerniEnergia, presentato a Londra, è stato illustrato alla business e financial community italiana dal consigliere di amministrazione Fabrizio Venturi e dal responsabile della pianificazione Filippo Calisti. Il nuovo piano “Discover the new green era” prevede il rafforzamento del processo di internazionalizzazione, con focus strategico sugli impianti di dimensione industriale e il consolidamento di partnership e sinergie con operatori industriali e finanziari caratterizzati da elevato merito creditizio. TerniEnergia manterrà la proprietà (piena o in JV) della maggior parte degli asset, al fine di assicurare ricavi stabili e ricorrenti nel lungo periodo. I nuovi investimenti saranno concentrati nel settore dell’efficienza energetica che si stima in forte crescita, con significative marginalità ed elevato tasso di innovazione tecnologica.

TerniEnergia, infine, prevede al 2016 un consistente aumento dei ricavi e della profittabilità e, contestualmente, un contenimento della PFN e una crescita della generazione di cassa; nel 2013 è previsto un utile netto pari a circa euro 7 milioni, con il mantenimento dell’equilibrio finanziario. Il Piano stima una crescita del valore della produzione (CAGR 2014-16) del 35% con obiettivi intermedi pari a 136 milioni di euro nel 2014, 201 nel 2015 e 248 nel 2016. L’utile netto totale nel triennio è previsto di circa 43 milioni di euro. L’Ebitda margin nel periodo di piano si prevede costante e pari a 14,5%.

Nella giornata di giovedì, invece, il consiglio d’amministrazione di TerniEnergia, ha preso atto delle dimissioni del consigliere esecutivo e vice-presidente Paolo Ricci, rassegnate in considerazione della necessità di garantire il rispetto delle c.d. “quote di genere” e lo ha ringraziato per l’importante e positivo contributo prestato dall’inizio dell’attività a oggi. L’ingegner Ricci continuerà a operare nell’ambito del gruppo societario, mantenendo, a mezzo di apposita procura, tutti gli incarichi operativi già assegnategli dal consiglio di amministrazione lo scorso 7 maggio.

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