Terremoto Pdl, guai per Rossi. Pesce di aprile un pretesto per farlo fuori dal partito?

0

Mai scherzo d’aprile ebbe conseguenze più negative per il suo autore. Il coordinatore comunale del Popolo della Libertà, Michele Rossi, è stato letteralmente sommerso di critiche da parte dei vertici del proprio partito e sembra essersi giocato qualunque chance di essere riconfermato alla guida del Pdl di Terni.

A scatenare una durissima reprimenda dei dirigenti locali del Pdl è stata la diffusione della falsa notizia di un interessamento di Berlusconi nei confronti di Villa Palma messa in atto da Rossi: un classico pesce d’aprile cui hanno dato credito molti media (anche se la maggior parte ha segnalato la possibilità si trattasse di un tipico scherzo da primo aprile) e che proprio non è andato giù al coordinatore provinciale Alfredo De Sio, al suo vice Enrico Masciarri, al capogruppo in Regione Raffaele Nevi, al capogruppo in Provincia Pietro Valentini e al capogruppo in Comune Federico Brizi. In una nota congiunta hanno espresso “stupore e sconcerto per la superficialità del comportamento del coordinatore comunale di Terni Michele Rossi che, pur intervenendo a nome dell’associazione Terni Città Futura, di cui è vice presidente, in preda ad una sindrome di infantilismo, ha pensato bene di utilizzare i mezzi di informazione per diffondere una notizia falsa con l’unica conseguenza di ridicolizzare oltre a se stesso anche l’istituzione politica che immeritatamente rappresenta. La politica – prosegue la nota dei dirigenti del Pdl – ha bisogno di concretezza e serietà e non di discutibili azioni goliardiche tanto più utilizzando il servizio di informazione che i quotidiani e le televisioni locali esercitano con professionalità e serietà e ai quali esprimiamo la nostra vicinanza. Abbiamo informato della situazione i vertici regionali del Popolo della libertà per i provvedimenti del caso”. Si vocifera addirittura di un’espulsione dal partito.

Sono poi arrivate anche le dimissioni del vice coordinatore comunale del Pdl Orlando Massarelli che ha così spiegato il suo passo indietro: “Chi occupa un incarico fiduciario di rilevanza politica come l’amico Michele Rossi, dovrebbe cogliere il senso dell’opportunità e della responsabilità astenendosi da iniziative che, seppur avanzate in altra sede ed in altra veste, inevitabilmente coinvolgono l’immagine stessa del Pdl. Ecco perché , in una situazione già abbastanza complicata sotto il profilo della conduzione del Coordinamento Comunale di Terni ed in attesa di un auspicabile congresso comunale, mi sento obbligato a rassegnare le mie dimissioni da vice coordinatore Comunale  non essendoci più i presupposti per una conduzione unitaria e serena del partito a livello locale”.

Una reazione spropositata da parte dei dirigenti del partito le cui ragioni probabilmente non vanno effettivamente ricercate nella “figuraccia” cui il pesce di aprile avrebbe esposto il Pdl ma altrove. Nel corso degli ultimi mesi Rossi ha avanzato molte critiche alla gestione del partito. A gennaio aveva detto: “Un uomo una sedia: chi ricopre un incarico elettivo non può ricoprirne uno politico” facendo fischiare le orecchie a De Sio (consigliere regionale e coordinatore provinciale).

In occasione del congresso provinciale Rossi era andato oltre criticando apertamente “un partito chiuso dove il nuovo è sempre visto come possibile futuro avversario interno con il quale doversi poi contendere futuri voti di preferenza. Ed è per questo che i giovani in questo partito non crescono”. Accuse che avevano procurato diversi mal di pancia.

Il coordinatore comunale si era anche macchiato dell’adesione ai “Formattatori”, una corrente del Pdl omologa a quella dei “Rottamatori” di Renzi del Pd che chiede agli “anziani” del partito di farsi da parte e lasciare spazio ai giovani under 35. Nelle ultime settimane erano poi arrivati i “distinguo”, le seppur appena accennate, prese di distanza di Rossi dalla proposta di De Sio di trovare un accordo con la maggioranza e con il sindaco Leopoldo Di Girolamo su alcuni punti fondamentali per la città di Terni.

Così De Sio e Masciarri potrebbero aver visto nel pesce di aprile di Rossi un pretesto per “farlo fuori” in vista dell’imminente congresso comunale. Da tempo i coordinatori provinciali hanno fatto esplicitamente capire di non voler appoggiare la riconferma di Rossi alla guida del Pdl di Terni e solo due mesi fa hanno pubblicamente proposto Dario Guardalben come successore. Ora sembrano avergli spianato la strada.

CONDIVIDI