”Tutte contro lui”, la nuova commedia americana in uscita il 19 giugno

0

locandina-tutte-contro-luiE’ ad oggi una delle commedie che più hanno incassato in questo 2014, con 176.888.521 milioni di dollari rastrellati in tutto il mondo, dopo esserne costati 40. Tutte contro lui (The Other Woman) si prepara ad uscire nei cinema italiani con la sfrenata ambizione di portare in sala tutte quelle donne che vorranno fuggire da mariti e fidanzati ipnotizzati dai mondiali di calcio. Questa la “tecnica” tutt’altro che stupida da parte della Fox, che punta a sbancare il botteghino nazionale grazie ad un titolo tanto sboccato quanto femminista nel Dna, provando ad inseguire classici del genere di questi ultimi anni come “Le amiche della sposa”.

Anche se dinanzi al titolo di Nick Cassavetes, (regista di John Q, Le pagine della nostra vita, Alpha Dog e La custode di mia sorella), la mente plana direttamente su “Il club delle prime mogli”, gioiellino del 1996 interpretato da attrici del calibro di Bette Midler, Goldie Hawn, Diane Keaton, Maggie Smith e Sarah Jessica Parker. In questo caso, invece, abbiamo Cameron Diaz, Leslie Mann, Kate Upton e Nicki Minaj. Ora, con tutto il rispetto per queste ultime 4 attrici (o forse dovremmo dire 3 visto e considerato che la Minaj è una rapper), il paragone proprio non regge. Le somiglianze sono smaccate ma è l’impostazione di fondo a mutare, con l’opera di Cassavetes letteralmente pesata con il bilancino, tra scurrilità varie, gag e caratterizzazioni. Tutto è scontato, dovuto e soprattutto studiato. Ci sono infatti la donna in carriera, bella, bionda, intelligente, non più giovane e sentimentalmente sola che schifa l’idea di poter avere una storia con un uomo sposato; la moglie tradita, oca, stupida e immancabilmente esilarante; la giovane tettona che corre con il rallenty sulla spiaggia; e la segretaria tutta forme che lavora solo per hobby, apparentemente cinica e a suo dire divertente.

Dal punto di vista maschile, invece, ecco arrivare il perfetto marito bastardo, traditore seriale, affascinante come pochi, bugiardo e meschino, ovvero il perfetto prototipo dell’uomo medio secondo le donne di mezzo mondo; e l’altra parte della medaglia, leggi meraviglioso 30enne con casa sulla spiaggia, sorriso magico e resistenza psicofisica nel dire di “no” ad una bomba sexy nuda nel suo letto, tanto da rivestirla e allontanarla da lui tramite barriera di cuscini. Praticamente il Principe Azzurro. Il Diavolo e l’acqua santa. E non è tutto, perché nel suo alternare comicità greve e comicità “alta”, Cassavetes passa dall’ormai doveroso momento di diarrea a scoppio (da Sex and the City 2 al già citato Le amiche della Sposa non può mancare) al vomito da ubriacatura, dalle cadute rovinose alla mimica di depilazione vaginale, strappando qualche ricca risata e tanto riciclo “comico”. Ciò che più disturba, in un film come quello sceneggiato da Melissa Stack, è l’ovvietà che regna sovrana, la pochezza di idee e le inesistenti svolte a cui vanno incontro i protagonisti perché tutto è già scritto, all’interno di una trama che ha il merito di mettere subito le carte in tavola per poi apparecchiare una partita combinata e dal risultato deciso ore prima.

Il “lui” del titolo non è altro che Nikolaj Coster-Waldau, 44enne esploso solo in questi ultimi anni grazie all’inizialmente subdolo e poi mutato Jaime Lannister de Il trono di Spade. Il suo Mark è uno sciupafemmine di prima categoria, con moglie farlocca, casalinga e pluri-tradita. A rovinare le carte al cornificatore la bella Carly, vedi Cameron Diaz, per due mesi ammaliata da quell’uomo solo all’apparenza perfetto, per poi scoprire l’amara verità: ha una moglie, Kate. Le due donne diventano quasi involontariamente “amiche”, prima di scoprire una terza amante di Mark, Amber, giovane ed esplosiva. Assetate di vendetta, le 3 uniranno le proprie forze per tramare un diabolico piano finanziario in modo da lasciare il bastardo in mutande.

Trama semplice, potremmo dire, con alcuni inutili innesti (Nicki Minaj, Taylor Kinney, Don Johnson) tante urla sguaiate, l’ovvio momento citazionista (Mission: Impossible), quel pizzico di volgarità femminile che ormai non guasta mai (attenti ai testicoli del cane) e un’evoluzione della trama che arranca perché incapace di sbalordire o anche solo non scivolare tra momenti di stanca e puri e semplici “buchi” di sceneggiatura. Persino la “vendetta perfetta” che dovrebbe essere il pilastro portante dell’intera storia viene sviscerata con poca chiarezza e illogica rapidità, finendo così per concentrarsi solo e soltanto sul trionfo del “girl power” che avrebbe sicuramente meritato più sfaccettature e meno scimmiottamenti alla Sex and the City. Perché anche le donne possono fare squadra, farsi forza l’una con le altre, perdonare e mettere alle strette i propri mariti, se solo avessero amiche fedeli e lo volessero veramente.

TRAILER DEL FILM:

Fonte: Cineblog

CONDIVIDI