Vescovo Paglia celebra le nozze d’argento: ”La famiglia è un rifugio sicuro”

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La “bellezza di avere una famiglia e una casa come rifugio sicuro” del quale ognuno ha “bisogno, soprattutto in questo tempo nel quale tutti conosciamo le difficoltà, i problemi e la tristezza di tanti che sono soli”. Ha parlato di questo il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, celebrando oggi la festa delle nozze d’argento. Appuntamento al quale hanno partecipato 70 coppie giunte a Terni dalle province di Roma, Rimini, Ascoli Piceno, Perugia e da diverse zone dell’Umbria, accompagnate dai figli e in qualche caso anche dai nipoti, per rinnovare solennemente gli impegni sanciti davanti all’altare nel giorno del matrimonio e per festeggiare il traguardo dei 25 anni di unione.

“Voi testimoniate – ha detto monsignor Paglia – la bellezza di avere una famiglia e una casa come un rifugio sicuro. Ognuno ne ha bisogno, soprattutto in questo tempo nel quale tutti conosciamo le difficoltà, i problemi, la tristezza di tanti che sono soli. Nella società contemporanea è facile che le divisioni e i problemi portino a dimenticare la tenerezza, la vicinanza agli altri, facendo prevalere l’egoismo e la chiusura. Per questo la famiglia è un rifugio sicuro, anche con tutte le contrarietà che si vivono al suo interno”.

“Credo che oggi l’amore che vi lega – ha aggiunto il vescovo – sia più bello di quando vi siete sposati, sia più solido di allora, perché avete acquisito saggezza, sapienza, saldezza, maturità”. Un pensiero particolare mons. Paglia lo ha riservato ai figli e alle difficoltà che i più giovani trovano nella società attuale. “Senza l’affetto di un padre e di una madre, senza la vostra quotidiana presenza – ha sottolineato il presule – le generazioni che salgono in una società, che spesso è matrigna verso di loro, vivrebbero certamente situazioni tragiche. Mentre per la famiglia i figli sono degli angeli donati dal Signore per stare accanto ai genitori con affetto e rispetto”. Della famiglia e del rapporto di coppia il vescovo ha sottolineato quindi l’aspetto dell’amore vissuto nella quotidianità. “Dall’esperienza di vita – ha affermato monsignor Paglia – avete compreso che l’amore non è un sentimento etereo, ma è anche sacrificio, è perseveranza, tenacia, è guardare un po’ di più l’altro e meno se stessi. C’é bisogno di volere il bene dell’altro prima del proprio, il bene della coppia, il bene dei figli. Capire la profondità dell’amore è come edificare una casa stabile; nell’amore chi vi lega avete fondato una casa che è durata tanto, che ha generato bellezza, che ha generato frutti. Oggi davanti a Dio chiediamo che sia ancora più solida e bella, che possiate portare ad altri la testimonianza della saldezza e forza dell’amore, in un mondo dove tutto sembra ondeggiare in base agli egoismi, agli interessi personali, dove la fiducia sta crollando e sta generando crisi economica e sociale. E’ una missione che il Signore vi affida per comunicare che l’amore non è come acqua fresca che scorre ma una casa che si regge su solide basi. Questa celebrazione – ha sottolineato ancora il vescovo – é una grande preghiera per le famiglie e per tutti coloro che hanno bisogno, perché s’irrobustisca in voi la decisione e il desiderio di amarvi sempre più, di prendervi cura gli uni degli altri con tenerezza e continue attenzioni, imparando a guardarvi nel cuore con sincerità e rispetto”.

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