Violenze sessuali, botte e minacce di morte alla moglie davanti ai propri figli: arrestato marocchino

Una donna costretta a subire violenze raccapriccianti, anche sessuali, davanti agli occhi dei propri figli ad opera di un marito manesco capace di minacciare di morte non solo la propria compagna ma l’intera famiglia.

Quando aveva capito che la moglie l’aveva denunciato, se ne era andato in Marocco e ieri, dopo circa otto mesi, aveva deciso di rientrare, senza avvertire la famiglia, non sapendo però che sul suo capo pendeva un ordine d’arresto.Ieri mattina il cinquantenne marocchino è sceso dall’aereo e si è presentato al controllo passaporti all’aeroporto di Fiumicino, ma la Polizia di Frontiera, nel corso dell’attività ordinaria di verifica della regolarità degli ingressi, ha costatato che nei suoi confronti era stato emesso un ordine di rintraccio dalla questura di Terni e l’ha arrestato.

La misura era stata disposta nel luglio 2011 dal Giudice delle Indagini Preliminari di Terni, Maurizio Santoloci, in base a quanto raccolto in lunghe ed accurate indagini dalla Squadra Mobile, indagini coordinate dal Pm Raffaella Gammarota.

Gli agenti di polizia, partendo dalla denuncia sporta nello scorso anno dalla moglie, cittadina marocchina di 38 anni, hanno iniziato a controllare discretamente la coppia, regolarmente residente a Terni da una decina di anni, e con tre figli minori di età compresa tra i 4 e i 12 anni. Raccogliendo testimonianze, anche nell’ambito della famiglia, gli agenti hanno appurato l’esistenza di un quadro familiare intriso di sofferenze e violenza. Poco incline al lavoro, l’uomo passava le sue giornate sul divano a bere e se la moglie gli ricordava di dover contribuire al mantenimento dei figli veniva regolarmente picchiata. Quando poi si ubriacava, oltre a picchiarla, la ingiuriava e minacciava di morte: “Ti spacco il cuore, ti ammazzo e ti brucio con l’acido”, accusandola di avere un amante. Il tutto sempre davanti ai figli, cresciuti nel terrore, soprattutto dopo aver visto in un episodio, accaduto nel 2010, il padre distruggere una porta di casa, rovesciare una pentola di acqua bollente e prendere in braccio il figlio più piccolo, facendo il gesto di gettarlo dalla finestra. La moglie ha raccontato come una notte, nel 2011, tornato a casa ubriaco, l’abbia violentata, costringendola all’atto sessuale, bloccandole il collo con un braccio, incurante di aver svegliato il figlio più piccolo che dormiva nel letto con lei e che perciò aveva assistito terrorizzato alla scena.

Agli agenti, la donna ha ammesso di aver aspettato a sporgere denuncia, sempre nella speranza di un cambiamento, cercando di tenere unita la famiglia; questo ravvedimento però non è mai avvenuto, anzi negli ultimi tempi, a causa dell’alcol, la situazione era decisamente peggiorata e quando si è resa conto dell’influenza che tutto questo poteva avere sulla crescita dei figli, ha deciso di rivolgersi alla polizia.

Ora l’uomo si trova richiuso nel carcere di Civitavecchia, con la pesante accusa di aver sottoposto la moglie e i figli minori a ripetuti atti di violenza fisica e psicologica e per aver costretto la coniuge a subire un rapporto sessuale non voluto.

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