Yamaha TMax 2012

A parte il prezzo elevato, è quasi impossibile trovare difetti in questa terza generazione del Tmax. Ha grinta e accelera forte, su strada è facile e ben bilanciato, le finiture sono curate e le sospensioni un po’ dure.

Yamaha ha lavorato sulla terza generazione del Tmax molto più che per la seconda generazione del 2007. La cilindrata è cresciuta da 499 a 530 cm3, la trasmissione finale è passata dalla catena alla cinghia e la potenza è salita di 5 CV (rilevati alla ruota). Le modifiche alla meccanica donano ancora più grinta al Tmax: la velocità di punta aumenta di poco, ma migliorano nettamente ripresa e accelerazione. Anche la ciclistica è stata rivista per accentuare il carattere sportivo: la distribuzione dei pesi un po’ più spostata verso l’anteriore c’è un nuovo forcellone in alluminio mentre.

L’impianto frenante è adeguato: ai due dischi anteriori da 267 mm si aggiunge un disco posteriore da ben 280 mm di diametro. È disponibile anche la versione con ABS (costa 10.990 euro), che consigliamo caldamente viste le prestazioni. In sella si sta bene, c’è spazio per piloti di tutte le taglie; solo l’imbottitura dura della sella può infastidire. Discreta la capacità di carico: il sottosella è regolare e ci sta un casco, ma la pedana (occupata dal tunnel ingombrante) è poco sfruttabile. Ben curate le finiture: il Tmax è uno scooter di alto livello, si vede in ogni aspetto e (purtroppo) anche nel prezzo, comunque uguale alla versione precedente.

Su strada

Bastano poche curve per apprezzare il suo bilanciamento: nonostante le prestazioni elevate il Tmax rimane facile e intuitivo da guidare anche per piloti di media esperienza. Il motore alle basse velocità è molto trattabile, ma diventa “esuberante” quando si apre decisi il gas: basta sfiorare la manopola per effettuare un sorpasso in pochi metri. La tenuta è eccellentema solo su strade liscie perché l’ammortizzatore non regolabile mal sopporta buche e pavé e (complice anche la sella dura) rovina un po’ il comfort. Grintosi ma da dosare con attenzione i freni, ma migliorano decisamente con l’ABS.

In autostrada

Tenere medie elevate non è un problema per il Tmax, che rimane sempre ben piantato anche ad alta velocità e non trasmette vibrazioni, neanche andando “a manetta” (ben oltre i limiti di velocità). Nelle lunghe trasferte si può scegliere la posizione di guida più rilassata, allungando le gambe dietro lo scudo. La protezione dall’aria è buona, volendo il parabrezza è regolabile in altezza su due posizioni, ma questa operazione va fatta da fermi. Alle alte velocità la ripresa rimane sempre vigorosa e il Tmax è pronto a schizzare in avanti. Purtroppo però salgono parecchio anche i consumi.

In città

Manovre a parte (quando cioè bisogna fare i conti con le dimensioni e il peso), in città il Tmax se la cava più che bene. Ai semafori parte veloce ma non è scorbutico, l’erogazione è ben dosabile anche usando decisi il gas. Nelle curve strette e a bassa velocità si apprezza l’ottimo bilanciamento e la distribuzione dei pesi che permettono di controllare i 207 kg con facilità. Gli ammortizzatori soffrono un po’ sulle strade rovinate, ma il mezzo non si scompone e si dimostra sempre sicuro. Da dosare con attenzione i freni (se non c’è l’ABS), strizzando l’anteriore la forcella va un po’ in crisi.
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Fonte: in Sella
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