Ast, tutti contro Thyssenkrupp: i commenti di politici, sindacati e associazioni

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Ast acciaierie TerniTutti contro Thyssenkrupp. Politici, sindacalisti, associazioni e rappresentanti istituzionali criticano l’atteggiamento e gli atti della multinazionale tedesca e chiedono un intervento del Governo. Il sindaco di Terni ritiene che gli atti dell’amministratore delegato di Ast stiano creando tensione sociale “con possibili conseguenze per la incolumità delle persone”. Italia Nostra e WWF rivelano oggi che Ast ha richiesto un ampliamento della discarica che mette a rischio la Cascata delle Marmore. L’europarlamentare Bonafé annuncia una interrogazione alla Commissione Ue. La Cgil ritiene che la lotta dei lavoratori abbia portato ad un primo risultato, cioè la sospensione dei licenziamenti. Il responsabile economico del Pd, Taddei, assicura l’impegno del partito e del Governo. Lo stesso fa il segretario regionale del Pd Leonelli. Il portavoce della segreteria provinciale Pd Terni, Lombardini, ritiene sconcertante il fatto che la vertenza Ast sia completamente ignorata dai media nazionali. Il  coordinatore nazionale di Sinistra ecologia libertà, Fratoianni, accusa il Governo Renzi di essere completamente disinteressato alla vicenda. Il senatore Pd Rossi annuncia una mozione parlamentare. Il vicepresidente del Parlamento europeo, Sassoli, chiede l’istituzione di un task force europea per affrontare la questione Ast.

DI GIROLAMO “La sospensione degli atti unilaterali da parte di Thyssen e delle procedure di mobilità, in attesa dell’incontro del 4 settembre convocato dal ministero dello Sviluppo Economico, è un primo importante risultato”, dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo. 

Il sindaco questa mattina ha avuto una telefonata con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e successivamente con il ministro Federica Guidi. “Il Governo in tutte le sue articolazioni – dichiara Di Girolamo – è a conoscenza della difficilissima vertenza in corso a Terni, sul futuro dell’Ast, e delle tensioni sociali elevate ad essa connessa. L’azione del Governo ha portato al risultato dello stop fino al 4 settembre, mettendo fine alle escalation di atti unilaterali da parte dell’ad di Ast. Provvedimenti che creano tensione sociale ingovernabile con possibili conseguenze per la incolumità delle persone. Come già sottolineato dal ministro Guidi siamo contrari in maniera netta ad ogni atto di violenza, il clima di esasperazione è comunque tangibile e attraversa tutto lo stabilimento ternano. Aspettiamo con doverosa fiducia la convocazione del 4 settembre del tavolo sul piano industriale, affinché si arrivi a un confronto senza pregiudiziali da parte di Thyssen e si avvii un confronto che veda come elemento centrale e insuperabile il lavoro, l’occupazione, la competitività delle Acciaierie di Terni”.

ITALIA NOSTRA E WWF Scrivono in una nota congiunta Andrea Liberati di Italia Nostra Terni e Giuseppe Rinaldi di WWF Umbria: “Dopo aver accumulato centinaia di milioni di debiti, dopo aver subito improbabili lezioni da un top management lesto a sgattaiolare via, dopo aver trovato un migliaio di poveri capri espiatori, la vergogna prosegue su altri delicatissimi fronti, ben noti alle scriventi associazioni: Thyssenkrupp ha comunicato ufficialmente alla Provincia di Terni l’avvio lavori per ampliare le proprie discariche in direzione della Cascata delle Marmore. E’ l’ennesima grave offesa alla città e all’Italia. Si tratta di un attacco epocale alla Valnerina e al pregiato sito naturalistico della Cascata, candidato a Patrimonio Mondiale UNESCO”.

Proseguono Liberati e Rinaldi: “L’azienda tedesca dunque si spinge più in là di sempre, infrangendo l’ultimo tabù, colpendo in modo irreversibile anche beni viceversa indisponibili e inviolabili. NON GLIELO CONSENTIREMO. Un’impresa che si muove con una tempistica schizoide: documenti attestano che la comunicazione dell’ ‘avvio lavori’ di espansione è stata trasmessa due soli giorni prima (15 luglio) rispetto all’annuncio dell’espulsione di circa 1.000 lavoratori (17 luglio). Un doppio assalto per alcuni aspetti contraddittorio, ma dalle conseguenze parimenti catastrofiche”.

“Alla luce di tali fatti – tornano a ribadire Italia Nostra e WWF – appare ancor più urgente e indifferibile espungere il consiglio di amministrazione TK-AST conformemente alle nuove disposizioni legislative nazionali prodotte in questi anni, procedendo quindi al rapido commissariamento dell’azienda da parte del Governo, allontanando serenamente tutti i componenti del board, ripristinando lo Stato di diritto e mantenendo gli attuali livelli occupazionali, salvo l’applicazione di sanzioni civili, amministrative e penali a carico di coloro cui fossero riconosciute puntuali responsabilità nell’esercizio operativo”.

Prosegue il comunicato: “La Provincia, tuttora competente in materia di discariche, per parte sua deve subito ritirare l’ampliamento delle aree di stoccaggio, autorizzato nel 2005: dopo quanto scoperto con la vicenda del tunnel ‘Tescino’, dopo aver registrato rilevanti concentrazioni di metalli pesanti nelle falde superficiali e profonde della discarica, dopo aver accertato la mancanza di uno studio idrogeologico certo e condiviso, è inspiegabile che tuttora vi sia quell’autorizzazione”.

Infine Liberati e Rinaldi annunciano di non essere disposti a stare a guardare: “Ci rivolgeremo frattanto pure alla Procura della Repubblica al fine di verificare la correttezza delle condotte assunte dall’azienda in tale occasione, azienda che, anziché far luogo al recupero delle scorie –esistono già operatori locali dotati di certificazione europea- anziché generare nuova occupazione come richiedeva l’A.I.A., insiste bellamente nella pretesa di gettare sine limite le scorie nel cuore delle nostre colline. Naturalmente sarà anche immediatamente informato via PEC il Ministero dell’Ambiente, unico ente competente su siti come questo, poiché –lo ricordiamo- ci troviamo, da un lato, alle porte di un sito ad alto interesse naturalistico; dall’altro, in un’area di Interesse nazionale per le bonifiche (S.I.N.), tra le 47 più ammorbate d’Italia: una nuova attività fortemente inquinante sarebbe totalmente insostenibile laddove, da 15 anni, si attendono forti misure di risanamento. Una scelta illogica, antieconomica, pericolosa e paradossale. Una scelta contro la ragione e contro l’Italia”.

LOMBARDINI Per Daniele Lombardini, portavoce segreteria provinciale Pd Terni “è sconcertante il trattamento riservato dai media nazionali alla vertenza AST. Un silenzio che non aiuta alla rappresentazione democratica delle istanze di un territorio. La situazione, già di per sè estrema, non può sovraccaricarsi di ulteriori retropensieri sugli interessi in gioco. La voce di una comunità non può essere ignorata in questo modo”. 

BONAFE’ “Nel momento in cui in Europa si parla di rinascita industriale, il Pd e il governo si stanno occupando con grande attenzione di un settore strategico come quello della siderurgia, la cui eccellenza deve essere tutelata”. Così l’europarlamentare Pd Simona Bonafè. “È un segnale positivo – aggiunge – che l’Ad di Ast, abbia accettato, come riferito dal ministro Guidi, la richiesta di sospendere gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale e l’annunciata procedura di mobilita per i dipendenti. Adesso sarà possibile lavorare in maniera costruttiva al tavolo di confronto sul piano industriale dell’azienda. Nello stesso tempo ho provveduto a depositare in queste ore un’interrogazione alla Commissione Ue che faccia luce sul rispetto dei criteri di redditività e competitività indicati da Almunia per il riacquisto di Ast da parte di Thyssenkrupp”.

TADDEI “Non saranno né il Pd né il Governo ad abbandonare al suo destino la siderurgia, un settore strategico dell’industria italiana, trascurando il destino di Acciai Speciali Terni (AST) del Gruppo ThyssenKrupp”. Lo afferma il responsabile economico del Partito Democratico Filippo Taddei. “Alle parole – aggiunge – seguono i fatti. Oggi l’Amministratore Delegato di AST Lucia Morselli ha accolto la richiesta del Governo Italiano di sospendere la messa in mobilità dei lavoratori. Il Pd pensa al futuro dei lavoratori e sostiene l’azione del Governo che aprirà il prossimo 4 settembre, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un tavolo strategico per il piano industriale di AST. Il tavolo contribuirà in maniera decisiva a rendere l’eccellenza tecnologica e industriale di AST in grado di sostenersi, mantenendo la presenza italiana in questo settore strategico. E’ la migliore garanzia, probabilmente anche l’unica, per il futuro dei lavoratori di AST e del suo indotto. Nelle prossime settimane sarò a Terni per incontrare i lavoratori e la cittadinanza per dare concretamente sostegno a queste iniziative”.

CGIL La Cgil in una nota scrive: “Registriamo positivamente la decisione di sospendere gli atti unilaterali, riguardanti la contrattazione aziendale e l’annunciata procedura di mobilità, da parte dell’azienda, ma per offrire una prospettiva risolutiva alla Acciai Speciali Terni, insieme alle dovute garanzie per il futuro dello stabilimento, il governo italiano deve chiamare in causa direttamente quello tedesco”.

“Grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, e all’impegno delle organizzazioni sindacali, – prosegue il sindacato – si è infatti arrivati al blocco dello sciagurato piano annunciato dall’azienda, con il rinvio al prossimo 4 settembre del tavolo di confronto sul piano industriale. Quello raggiunto oggi è solo un primo parziale risultato. Il primo impegno che il governo italiano deve ora assumere è quello di chiamare alle proprie responsabilità, direttamente al tavolo della trattativa, i vertici della ThyssenKrupp e non solo la direzione aziendale della Ast. La vertenza, poi, deve assumere carattere europeo e inserirsi in una strategia complessiva che riguardi il ruolo della siderurgia, in Italia come in Europa”.

LEONELLI “L’attenzione del Partito democratico, a tutti livelli, per le sorti delle acciaierie ternane, un pezzo fondamentale del nostro patrimonio industriale, dei lavoratori e delle loro famiglie”: è quanto dichiara il segretario regionale del Pd dell’Umbria, Giacomo Leonelli. “Proprio ieri insieme ai rappresentanti umbri in direzione nazionale abbiamo proposto un ordine del giorno, poi assunto dalla direzione, che chiede al Governo di attivarsi presso la ThyssenKrupp perché l’azienda riprenda la contrattazione e ripristini al più presto un dialogo costruttivo con lavoratori e istituzioni”. Intanto, “l’impegno del Pd dell’Umbria e del Pd di Terni – conclude Leonelli – è in queste ore massimo ed esclusivo relativamente al futuro delle acciaierie ternane”.

FRATOIANNI Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra ecologia libertà, scrive in una nota: “La situazione della Thyssen Krupp di Terni induce alla massima preoccupazione e reclama un intervento urgente delle istituzioni a partire dal Governo nazionale. Si tratta innanzitutto della vita e del futuro di 550 lavoratori, per lo più giovani e non in condizione di accedere a prepensionamenti, direttamente minacciati dai licenziamenti. Ma al di là del dramma di queste famiglie ci sono le ricadute sull’indotto, l’incertezza sul futuro di un impianto di 2800 dipendenti, la minaccia agli equilibri sociali di un’intera città e della stessa regione: il piano presentato dall’ AST infatti si concentra sugli aspetti finanziari (taglio dei costi, riduzione delle spese) e non avanza proposte convincenti sul futuro produttivo dell’impianto e sulle sue prospettive di mercato. Rischia così di passare anche da Terni quel declino industriale dell’Italia che sembra non interessare al Governo e al presidente Renzi, troppo impegnato forse a mostrare i muscoli a chiunque muova obiezioni alle sue sbrigative riforme istituzionali”.

“Sinistra ecologia libertà ed il suo gruppo parlamentare – conclude Fratoianni – sono a disposizione dei lavoratori e delle istituzioni locali e impegnati a portare ogni possibile contributo affinché la vertenza possa avere il giusto rilievo nazionale ed internazionale ed approdare ad una soluzione positiva”.

ROSSI “Con il Gruppo Pd del Senato ho chiesto al Presidente del Senato Piero Grasso di poter riferire oggi stesso all’Aula sulla gravità dei fatti che stanno investendo le acciaierie di Terni, il sito industriale più grande del centro Italia e i gravi fatti della giornata di ieri, inerenti il deprecabile atteggiamento dell’Ad di Ast, che per fortuna sembra essere stato, almeno per ora, smentito per l’intervento del ministro Guidi. Su tutta questa vicenda sto presentando una mozione parlamentare”. Lo dice il senatore del Pd Gianluca Rossi.

“Ringrazio Filippo Taddei – prosegue Rossi – che ha accolto il mio invito a sollecitare la Presidenza del Consiglio e il ministro Guidi, da cui sembra sia scaturito il congelamento della richiesta della mobilità. E il mio apprezzamento va anche per l’annullamento della convocazione dell’incontro previsto il 6 settembre al ministero del Lavoro, il cui senso sarebbe stato profondamente pericoloso, proprio in relazione al tema della mobilità”.

SASSOLI “La decisione assunta dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi di sospendere gli atti unilaterali adottati dalla TK-Ast ha un valore fondamentale nella difesa del sito industriale di Terni”. Lo afferma in una nota David Sassoli, vicepresidente del Parlamento europeo che ha promosso per domani mattina a Roma un incontro fra il commissario Ue all’Industria, Nelli Feroci, e le rappresentanze sindacali delle acciaierie di Terni. “Adesso il compito dell’azienda, insieme ai sindacati, è di redigere un nuovo piano industriale che mantenga alto il livello della produzione di qualità nelle acciaierie. In questa ottica – aggiunge Sassoli – chiederemo l’attivazione di una task force europea, in seno alla Commissione Ue, come previsto dal Piano siderurgico europeo”.

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