Terrorismo, tra gli anarchici di Fai e Fri arrestati c’è un ternano e una ragazza residente a Terni

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C’è una ragazza residente a Terni ed un ternano residente nel perugino tra le 10 persone arrestate questa mattina per terrorismo. L’operazione dei carabinieri del Ros era volta a contrastare le organizzazioni Federazione anarchica informale (Fai) e Fronte rivoluzionario internazionale (Fri). Proprio a Terni è stato sequestrato materiale utile per confezionare ordigni.

Le accuse mosse agli indagati riguardano, tra l’altro, gli attentati del 2009 alla Bocconi, al Cie di Gradisca d’Isonzo (Gorizia); al dg di Equitalia a Roma, la Deutsche Bank di Francoforte e l’Ambasciata greca di Parigi nel 2011.

I due arrestati che in modo diverso hanno a che fare con Terni sono Alessandro Settepani, 26enne originario del ternano e dimorante nel perugino e Giulia Marziale, 34enne abruzzese domiciliata a Terni. Altre 8 persone residenti in altre parti d’Italia sono state arrestate mentre sono indagati altri 24 anarco-insurrezionalisti tra cui 6 greci della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, già detenuti.

A Terni, nella casa di Giulia Marziale – riferiscono gli inquirenti – è stato rinvenuto materiale utile alla preparazione di ordigni esplosivi. La giovane è stata comunque bloccata dai carabinieri del Ros sulla costa teramana. Nel corso della successiva perquisizione nella sua casa, gli investigatori hanno trovato elementi meccanici ed elettrici, come molle, fili e bulbi di lampadine, considerati utili per preparare plichi esplosivi da spedire per posta o altri ordigni da far esplodere in loco. Materiale indicato – hanno spiegato ancora i carabinieri – nel “manuale dell’anarco-esplosivista” e in quello denominato “mille modi per sabotare il mondo”.

Tra gli arrestati – secondo gli investigatori – figurano alcuni tra i maggiori esponenti dell’organizzazione che ha firmato alcuni tra i più recenti attentati con ordigni esplosivi in Italia ed all’estero. Nel corso dell’operazione sono state effettuate oltre 40 perquisizioni in tutto il territorio italiano. Figure di spicco – sempre secondo gli investigatori – sarebbero i due anarchici detenuti in Svizzera e Germania che, con i complici liberi in Italia, avevano progettato le campagne terroristiche, dettandone tempi, obiettivi, documenti e sigle di rivendicazione. Due persone sono state bloccate a Pisa. Un arresto e alcune perquisizioni sono stati eseguiti a Genova: non figurano, tuttavia, a carico delle persone coinvolte contestazioni specifiche relative all’attentato, rivendicato dalla Fai, subito il 7 maggio scorso dal dirigente dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.

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