Ast, Cipolla: ”Importante non chi compra ma intenzioni acquirente”. Rappa: ”Pensare a intervento pubblico”

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ast terni acciaierie“Non basta che qualcuno ci compri, è fondamentale capire chi ci compra e che intenzioni ha”: con queste parole il segretario generale della Fiom di Terni Claudio Cipolla ha ribadito oggi la posizione del sindacato rispetto alle trattative in corso per la cessione dell’Ast da parte di Outokumpu, mentre il segretario nazionale Fiom ha invece auspicato per le acciaierie un intervento pubblico. L’occasione è stato il dibattito sulla siderurgia dal titolo “Tra ambiente, storia e futuro” promosso dal sindacato di categoria che si è svolto al Caos. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, anche Renato Covino, docente di storia contemporanea all’Università di Perugia, Claudio Carnieri, presidente dell’Agenzia Umbria ricerche e Lucia Rossi, segretaria regionale della Cgil, oltre al coordinatore nazionale del settore siderurgia per la Fiom Cgil, Gianni Venturi, e al segretario nazionale del sindacato, Rosario Rappa.

Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come sia importante che, in questa fase di passaggio, la Fiom nazionale incalzi il Governo sulla vertenza Terni. Cosa che, hanno sostenuto sia Venturi sia Rappa, il sindacato guidato da Maurizio Landini sta facendo a Roma e a Bruxelles. “Abbiamo chiesto al ministero dello Sviluppo economico che entro la fine di marzo ci convochi – ha detto Venturi parlando ai delegati ternani – e non per un incontro puramente informativo, ma perché vogliamo avere gli elementi necessari per poter esprimere un nostro giudizio fondato”. Alla Fiom infatti non piacciono le ipotesi, seppur vaghe, che continuano a circolare rispetto all’interessamento per il sito ternano di soggetti caratterizzati da scarsa vocazione industriale. “Intanto, però, un risultato lo abbiamo portato a casa”, ha aggiunto il segretario nazionale Rappa, “quello di aver riportato tutti a dire che la siderurgia è un settore strategico per il Paese, cosa che nell’ultimo ventennio sembrava essere venuta meno”. E nell’ambito della siderurgia, le acciaierie ternane costituiscono, secondo Rappa, un “punto di eccellenza industriale”, in un settore in cui, peraltro, la domanda tiene, nonostante tutto.

“Le difficoltà attuali – ha detto Rappa – nascono dal fatto che le strategie di multinazionali quali la tedesca ThyssenKrupp e la finlandese Outokumpu, anche nell’ambito della complessa regolazione antitrust di cui si è dotata l’Unione Europea, non contemplano l’impiego della stessa Acciaieria di Terni. Il fatto è che, nella crisi globale, un grande paese manifatturiero come l’Italia non può sopravvivere a spinte e controspinte esterne senza tornare a dotarsi di una sua propria politica industriale efficace e credibile. E’ quindi necessario – ha concluso Rappa – aprire con urgenza una riflessione che sia capace di pensare in modo esplicito anche a nuove forme di intervento pubblico”.

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