Fabro, tentano truffa del finto incidente del figlio: due giovani campani denunciati

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auto-carabinieri1E’ la truffa che sta facendo più vittime tra gli anziani della provincia di Terni: quella del finto incidente del figlio. I carabinieri di Fabro (Tr), hanno preso due giovani di origine campana che stavano tentando di metterla in pratica.

Spiegano i militari che “da settimane i carabinieri della compagnia di Orvieto erano al lavoro per bloccare questo fenomeno criminale, particolarmente esecrabile in quanto mirato a colpire vittime rientranti nelle così dette fasce deboli, che stava interessando l’area orvietana”.

I truffatori sceglievano una zona e, qualificandosi falsamente come maresciallo dei carabinieri o avvocato, effettuavano una serie di chiamate ai numeri fissi delle abitazioni degli anziani residenti, comunicando che il figlio o il marito avevano causato un incidente stradale e che, per risolvere la cosa, era necessario pagare subito una sorta di “cauzione”. Quasi sempre l’interlocutore, per rafforzare la propria storia, invitava anche i malcapitati a chiamare il proprio parente fornendo un cellulare da contattare. Qui scattava una seconda fase del raggiro infatti la vittima, che così veniva anche bloccata al telefono di casa impedendo che qualcuno potesse casualmente parlarci, veniva di fatto messa in contatto con un altro complice che, spacciandosi alternativamente per avvocato od appartenente alle forze dell’ordine in base a come si era qualificato il complice nella prima chiamata, confermava il racconto. Per essere sicuro che la vittima parlasse solamente con il suo compare, il primo interlocutore non chiudeva la telefonata dopo la chiamata sulla linea fissa rimanendo di fatto, qualunque numero venisse digitato sulla tastiera, sempre in comunicazione con quell’utenza alla quale veniva impedito la connessione con altre utenze.

Se la truffa non riusciva, i criminali cambiavano rapidamente zona e tentavano nuovamente, ma se la telefonata andava invece a buon fine, la truffa si consumava molto rapidamente. L’ultima fase della truffa si compiva con l’arrivo alla porta del malcapitato di uno dei due che, facendosi passare per l’avvocato od un suo incaricato della pratica, con grande capacità dialettica e persuasione, convinceva la persona a consegnargli denaro contante o preziosi per pagare la fantomatica “cauzione”.

In questo caso però il “raggiro telefonico” non è andato a buon fine poiché la vittima prescelta, una signora di Fabro, ha avuto la prontezza di chiamare subito il 112. La donna ha spiegato di aver ricevuto una telefonata da un sedicente maresciallo dei carabinieri che la informava che la figlia aveva subito un incidente stradale e che aveva l’assicurazione scaduta. Per toglierla dai guai la signora avrebbe dovuto pagare subito 4.500 euro in contanti ad un avvocato che si sarebbe presentato da lì a poco a casa sua. L’uomo è effettivamente arrivato e, non appena intascato denaro liquido e gioielli che la donna teneva in casa, sono entrati in azione i carabinieri che hanno bloccato sia lui che il suo complice in attesa nei pressi dell’abitazione in autovettura.

Il bottino è stato recuperato ed i due complici, entrambi 22enni campani pregiudicati, sono stati denunciati per truffa in concorso. I carabinieri nei prossimi giorni verificheranno il loro coinvolgimento diretto nelle precedenti truffe della stessa tipologia commesse in zona.

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