Nel 2007 tentarono di rapinare ufficio postale di San Gemini, arrestati due campani

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Sono accusati di aver compiuto, nel settembre 2007, un tentativo di rapina a mano armata nell’ufficio postale di San Gemini. Per questo due campani di 31 e 63 anni sono stati arrestati oggi dai carabinieri di Terni, in collaborazione con quelli di Giugliano in Campania (Napoli).

Nel tentativo di rapina – spiegano i militari – il più giovane dei due, con il volto parzialmente coperto da un cappellino con visiera, aveva aggredito alle spalle l’impiegata che in quel momento stava aprendo la porta blindata dell’ufficio postale e sotto la minaccia di una pistola, poi risultata giocattolo, l’aveva spinta all’interno dell’ufficio intimandole di aprire la cassaforte. Ad attenderlo all’esterno, con il ruolo di “palo”, c’era il complice che, dotato di radio ricetrasmittente, era in stretto contatto con il trentunenne per garantirgli la fuga.

La rapina non era comunque stata portata a termine grazie all’arrivo di una guardia giurata giunta sul posto per la consegna di alcuni plichi. In quel frangente infatti, probabilmente avvertito dal complice all’esterno, l’aggressore era fuggito, spintonando la guardia giurata che aveva tentato di inseguirlo ma senza riuscire a bloccarlo. Nel corso della fuga il malvivente aveva abbandonato lungo il tragitto una ricetrasmittente e la pistola, poi risultata giocattolo, ma privata del tappo rosso.

Le indagini hanno consentito di focalizzare l’attenzione sui due campani arrestati in flagranza di reato che, con le stesse modalità, si erano resi responsabili di un analogo reato commesso alcuni mesi dopo in un istituto bancario della provincia di Lucca. Ulteriori riscontri sono poi emersi, oltre che dalle dichiarazioni rese dai testimoni subito dopo la tentata rapina, anche dall’esame dei reciproci contatti telefonici avvenuti tra i due sia prima che immediatamente dopo il fallito colpo, particolarmente frenetici – riferisce sempre il personale dell’Arma – a seguito dell’inaspettato epilogo. I due sono ora nel carcere di Napoli Poggioreale.

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