Scoperti 13 lavoratori irregolari in un ristorante di Montecchio: denunciata la titolare, rischia maximulta

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finanza-orvieto-1Mancati versamenti dei contributi previdenziali e delle ritenute Irpef per 13 lavoratori irregolari: per questi motivi la guardia di finanza di Orvieto ha denunciato la titolare di un noto ristorante di Montecchio che ora rischia una maximulta.

Le fiamme gialle, recate nel ristorante per un controllo, appena entrati hanno subito riscontrato la presenza di 2 lavoratori irregolari: una cuoca ed un’addetta alla sala. Ad aggravare la posizione della titolare i successivi approfondimenti che hanno messo in luce discrasie fra le quali, certamente, l’intenso quanto anomalo turnover al quale erano sottoposti tutti i dipendenti. Nello specifico i lavoratori venivano assunti con contratto a tempo determinato di un anno e regolarmente licenziati dopo un breve periodo; in media dopo 4/5 mesi. I finanzieri hanno così controllato fra la contabilità dell’imprenditrice fino a scoprire l’avvenuto impiego di ben 13 lavoratori irregolari, tra gli anni 2012 e 2013.

Alla titolare sono stati contestati, in totale, omessi versamenti di contributi previdenziali per circa 26 mila euro e ritenute Irpef per 8 mila circa. Ulteriori irregolarità sono state rilevate anche nell’analisi dei dati inerenti le comunicazioni Inps ed i versamenti previdenziali eseguiti, ovviamente in misura inferiore, con conseguenti violazioni in materia di obblighi del sostituto d’imposta. La quarantenne proprietaria del ristorante è stata così denunciata alla Procura della Repubblica di Orvieto per il reato di omesso versamento dei contributi previdenziali Inps, con conseguenti ed ulteriori segnalazioni inviate anche agli uffici Inail e dell’Ispettorato del Lavoro. La stessa imprenditrice è stata poi segnalata all’Agenzia delle Entrate di Terni per dichiarazione del sostituto d’imposta infedele. Ora la 40enne, a seguito di ciò, rischia per ogni lavoratore non regolarmente assunto una sanzione amministrativa dai 1.500 ai 12 mila euro, alla quale si sommano 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata in nero ed altre sanzioni accessorie.

Quanto scoperto, non è l’unico fenomeno accertato dalle fiamme gialle, come quest’ultimi fanno sapere. Infatti, in un anno circa, a fronte di 36 controlli eseguiti dalla sola Guardia di Finanza di Orvieto sono stati individuati ben 59 posizioni di lavoratori irregolari, delle quali 17 hanno riguardato lavoratori del tutto in nero. Ad essere interessati soprattutto attività di ristorazione, ma anche agriturismi, discoteche, parrucchieri e commercianti al dettaglio. Un fenomeno che aumenta in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, soprattutto nelle località turistiche, nelle quali sembrerebbero aumentate quelle forme di lavoro grigio, cioè quel lavoro parzialmente regolato che nasconde diverse forme di lavoro sommerso e irregolare. Contratti atipici, contratti a chiamata svolti con regolarità, contratti registrati come part-time, ma con reale orario di lavoro full-time pagato fuori busta, utilizzo in nero di lavoratori in cassa integrazione o in mobilità.

Gli illeciti commessi da questi imprenditori penalizzano i lavoratori che in questo periodo di crisi lavorativa sono costretti ad accettare forme di lavoro irregolare pur di mantenere il posto, con perdite in termini di salario e di contributi.

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